GUATEMALA

La campagna per la liberazione

dei patrioti cubani

 

 

4 ottobre 2006 - www.granma.cu

 

 

 

 

 

Organizzazioni di amicizia e solidarietà con Cuba del

 

Musica cubana in Guatemala per la liberazione dei Cinque

Un concerto dei cantautori cubani Vicente Feliú e Lázaro Garcia, ha terminato nella zona nord occidentale del Guatemala la Giornata di Solidarietà con i Cinque Patrioti cubani incarcerati ingiustamente negli Stati Uniti.

La bella e toccante iniziativa si è svolta nella città di Huehuetenango e vi hanno assistito, assieme a un centinaio di membri della Brigata Medica Cubana che prestano assistenza nelle comunità più povere ed appartate della geografia guatemalteca da otto anni, centina di persone delle località circostanti.

I noti musicisti hanno interpretato 12 famose canzoni dei loro rispettivi repertori, tra le quali le antologiche "Creeme" e "Siempre serà el amor", alle quali sono seguite "A mi manera", di Marcelino Guerra, cantata da tutti i presenti.

Il concerto ha raggiunto un momento d’entusiasmo quando Lazaro Garcia ha cantato "El breve espacio en que no estas", di Pablo Milanes, e Vicente ha chiuso con "Te doy una cancion", di Silvio Rodríguez.

Altri concerti si sono svolti nei dipartimenti di Quetzaltenango, Totonicapán e Alta Verapaz, come parte della Giornata, molto intensa, di Solidarietà con i 5 cubani incarcerati da otto anni nelle prigioni nordamericane, che terminerà venerdì 6 con una manifestazione politico-culturale nell'ambasciata cubana dove si presenterà un murale dedicato ai Cinque patrioti, dipinto dai giovani della Coordinatrice di Solidarietà con Cuba e del Blocco Antimperialista.

In Guatemala numerose personalità ed organizzazioni hanno alzato le loro voci in questi giorni per reclamare la liberazione dei Cinque cubani prigionieri perchè hanno combattuto il terrorismo e che sono stati condannati a lunghe e ingiuste pene dopo un processo giudiziario manipolato e politico.

"I Cinque sono vittime di un'ingiustizia che è risultato dell'arbitrio e dell'illegittimità del processo al quale sono stati sottoposti", ha denunciato il giornalista ed analista politico Carlos Enrique Wer.

Le Organizzazioni amiche di Cuba hanno pubblicato sulla stampa locale uno spazio pagato dove esigono la libertà immediata dei Cinque Eroi prigionieri negli Stati Uniti.

Il documento pubblicato è stato firmato, tra gli altri, dalle Associazioni dei Familiari degli studenti guatemaltechi a Cuba, dal Comitato per la Liberazione dei Cinque, dal Blocco Antimperialista e dall'Associazione Cristiana Giovanile.

 

 Guatemala hanno pubblicato sulla stampa locale una pagina dove si reclama la libertà immediata per i Cinque Eroi che continuano ad essere ingiustamente prigionieri negli Stati Uniti, per aver combattuto il terrorismo.

 

"Cinque Cubani sono detenuti ingiustamente negli Stati Uniti da otto anni: Libertà Immediata", si legge nel titolo del documento a pagina completa, comprato nel quotidiano La Hora.

 

"Sono stati incarcerati per aver combattuto contro il terrorismo e difeso il popolo cubano e quello nordamericano", aggiunge il testo nel cui sfondo c’è una bandiera dell'Isola ed appare l'effigie di José Martí.

 

La pagina è completata dalle fotografie di Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González, Gerardo Hernández e Fernando González con lo slogan "Viva Cuba Libera".

 

Le associazioni dei familiari degli studenti guatemaltechi a Cuba, il Comitato per la Liberazione dei Cinque, la Coordinatrice di Solidarietà, il Blocco Antimperialista e l'Associazione Cristiana di Giovani figurano tra i firmatari.

 

Hanno firmato il documento anche l’Associazione FIGLI, che raggruppa i giovani i cui genitori sono stati "desparecidos" durante il conflitto armato del paese e la Coordinatrice di Solidarietà con Cuba di Porto Barrios.

 

Nelle ultime settimane sono stati pubblicati dalla stampa guatemalteca alcuni articoli dove si spiegano dettagliatamente le ingiustizie commesse contro questi cubani, condannati negli Stati Uniti per aver ostacolato le azioni di terrorismo contro l’Isola.

 

"I Cinque sequestrati negli Stati Uniti sono vittime di una grande ingiustizia, risultato dell'arbitrio e dell'illegittimità del processo al quale sono stati sottoposti", ha denunciato il giornalista ed analista politico Carlos Enrique Wer. Il giornalista Juan Antonio Canel ha scritto che "il diavolo predica ma non si converte. E il governo nordamericano fa lo stesso, proclama rispetto per le leggi, ma è solo una facciata, perché in realtà le ignora, le capovolge e si prende gioco di loro. Inoltre tutto il processo contro i Cinque è stata una farsa e, lontano da una soluzione con l’uso della giustizia, i nordamericani l'hanno bloccato basandosi sugli interessi politici che orienta la mafia di Miami".