5 5 luglio 2006 - www.prensalatina.it |
Reclamano la libertà per i incarcerati negli Stati Uniti
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30 marzo 2006 |
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La Fondazione Guayasamín
ha reclamato al Pubblico ministero Generale degli Stati Uniti la
liberazione dei Cinque cubani antiterroristi incarcerati negli Stati
Uniti.
In un'informazione edita
dal quotidiano Juventud Rebelde, si scrive che la missiva dell'istituzione
culturale ecuadoriana ricordò la regola della dottrina giuridica,
universalmente riconosciuta, secondo la quale devono essere messi in
libertà questi giovani cubani incarcerati per un'azione giudiziale già
annullata.
Lettera della Fondazione Guayasamín al Procuratore Generale degli Stati Uniti
Quito, 30 giugno 2006
Sig. Dott. Alberto Gonzales The United States Attorney General U.S. Department of Justice 950 Pennsylvania Avenue NW Washington DC. 20530-0001 U.S.A.
Dalle nostre considerazioni: La Fondazione Guayasamín è un’istituzione culturale senza fini di lucro, creata 30 anni fa dallo scomparso pittore, il più illustre e noto dell’Ecuador, Oswaldo Guayasamín, che nell’anno della sua morte (1999), venne designato dal IX Vertice dei Capi di Stato, su richiesta dell’UNESCO, "Pittore dell’America Ispanica". Considerando che l’istituzionalità nordamericana è spesso sensibile all’opinione pubblica, il Comitato Direttivo della nostra Fondazione ha deciso all’unanimità di rivolgersi a Lei nel modo più cortese per segnalare quanto risulti ingiusto e inappropriato che, per pressioni politiche, contrastanti con la vera giustizia, vengano mantenuti ancora in prigione cinque giovani cubani, nonostante che il processo celebrato contro di loro sia stato dichiarato nullo per carenza di prove.
Un’istanza superiore è venuta a conoscenza del caso e, com’è consuetudine nella giustizia universale, indipendentemente da qualsiasi argomentazione, i pregiudicati da un’azione giudiziaria nulla, devono essere immediatamente messi in libertà.
Gli avvocati difensori degli accusati sapranno dimostrare, come già hanno fatto, la loro piena e indiscutibile innocenza. Fino a quando si manterrà questa situazione è iniquo, ingiusto e costituisce un fatto inaccettabile per una società civilizzata, mantenerli in prigione.
Quindi la nostra Istituzione Culturale, la più importante del paese e con un’attività alle spalle tra le più positive del continente, si permette di chiederLe di far prevalere il valore etico della giustizia e di disporre l’immediata liberazione dei signori Antonio Guerrero Rodríguez, Fernando González, René González Sechwerert, Gerardo Hernández Nordelo y Ramón Labañino Salazar.
Ringraziandola per la sua cortese attenzione: Pablo Guayasamín (Presidente Esecutivo); Alfredo Vera (Direttore per gli Affari Internazionali)
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