Dopo la Sentenza di Atlanta

 

sui Eroi del 9 agosto 2006

 

18 settembre 2006 - René González Sehwerert* www.prensalatina.it

 

 

 

 

 

Care Cubane e Cubani, figli degni del mio popolo:

Con profonda indignazione, e con non poca sorpresa, abbiamo ricevuto la notizia dell'ultima canagliata perpetrata da un incivile Sistema di Giustizia, degno riflesso di un insediamento imperiale, decadente, insensato e crudele, senza paragone nella storia. Solo un'occhiata alla votazione del Gruppo di Giudici è sufficiente per dirimere il livello di compromesso, perfidia e grossolana cospirazione che si nasconde dietro a tanto assurda sentenza.

Tale assurdità non deve essere ricevuta come una stranezza. Il mondo è sottomesso ad una sistematica e metodica prova di tolleranza manifestata in una sequela di crimini tra i quali questo, che si è commesso contro noi, è paragonabile ad un'infrazione venale.

Se qualcosa si è definito adesso, è che nessuno dei tre pretesi poteri indipendenti dello Stato è estraneo a questa pazzia di conquista, barbarie e sfrontatezza disperata.

D'altra parte, oggi il Libano ci ricorda che il mondo non sta passando la prova se l'umanità non si sveglia da tale letargo di vigliaccheria, compromessi ed indifferenze, il futuro dei nostri figli non varrà più che la carta usata nei loro certificati di nascita.

Sappiamo molto bene che ci hanno punito perché rappresentiamo Cuba: Una modesta voce di vergogna tra la vigliaccheria, i compromessi e l'indifferenza. L'accanimento dei nostri nemici c'onora e c'esalta. È allettante constatare che chi ci odiano non possono accorrere ad altro che non sia la bugia, l'ipocrisia, la bassezza e la perversità.

C'è un solo modo degno di affrontare questo crimine: trasformare l'indignazione in resistenza. Imparare a captare in tutta la sua grandezza l'incommensurabile malvagità del nemico che affrontiamo. Moltiplicare il compromesso dell'avanguardia e risvegliare dal suo sopore gli ingenui. Dal risveglio di tutti dipende, senza che ne rimanga nessuno dormendo, il potere di evitare quello che ci aspetta se il futuro di Cuba cadesse nelle mani delle iene incivili che ci insidiano, coi loro artigli pieni di odio che viene dal nord.

Sappiamo molto bene che questo è il momento meno indicato per restare fermi nei nostri posti, che questa lotta per la giustizia potrebbe prolungarsi indefinitamente, ma la storia ci ha dimostrato sempre il valore della resistenza quando si tenta di affrontare un nemico tanto crudele e tanto vigliacco. In questi tempi definitivi e cruciali, il futuro è nelle mani di quelli che vogliono resistere che sia in Iraq, nel Libano o in cinque carceri imperiali.

So che parlo a nome dei miei quattro fratelli quando li esorto a fidarsi del nostro spirito di resistenza. È un compromesso al quale non rinunciamo e che porteremo fino alle ultime conseguenze in memoria dei nostri martiri, delle nostre vittime del terrorismo, di tutti quelli che hanno difeso Cuba in tanti anni, a nome di tutti voi che ci onoriamo di rappresentare.

E’ meglio smettere di esistere che arrendersi ad un impero tanto canaglia, immorale ed arbitrario.

Ci ricordiamo dell'avvertimento del Che, quando ci disse che dell’imperialismo non ci si può fidare neanche un pò; e l'esempio immortale che ci trasmise lasciando scritto per sempre, col suo proprio sangue, il suo ultimo appello al combattimento.

Hasta la victoria sempre!

René González Sehwerert,
Istituzione Correzionale Federale Marianna, Florida

*L’autore è uno dei Cinque Eroi Cubani prigionieri dell’impero