Il caso Franklin e i Cinque "Non si dimentichi la mancia!"
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J.G.ALLARD 27-2-2006 (PL) |
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La spia più pericolosa della storia recente degli Stati Uniti, Lawrence "Larry" Franklin, di 59 anni lavora attualmente come parcheggiatore in un casinò esclusivo con annesso ippodromo, nella Virginia dell’ovest mentre aspetta di testimoniare nel processo ai suoi due complici.
Il quotidiano The Wall Street Journal ha appena rivelato questo scandaloso fatto, scrivendo che Franklin, l’esperto analista del Pentagono, ex consulente personale di Donald Rumsfeld, che passava le informazioni a Israele, sta lavorando come "valletto", secondo la definizione inglese, nel parcheggio del casinò Charles Town Races & Slots, situato in Charles Town, a ovest di Baltimora e di Washington D.C.
Charles Town Races & Slots è anche un ippodromo privato con un casinò specializzato in video lotterie, dove ci sono 3800 slots machines, dice la pubblicità che attrae la clientela a caccia di fortuna della zona della capitale federale nordamericana.
Mentre i Cinque cubani arrestati e detenuti dal FBI a Miami mentre erano infiltrati nei gruppi terroristi, accusati di spionaggio in un processo farsa, stanno aspettando ancora in prigione una decisone del tribunale, Francklin si prende le mance della clientela di giocatori d’azzardo.
La situazione è così assurda che un giornalista del The Washington Post ha intitolato un breve commento sul tema: "Non dimentichi la mancia! (Don't Forget to Tip!).
Franklin ha già ottenuto una riduzione incredibile della sentenza, nonostante il suo tradimento.
Il giudice T.S. Ellis IIIº, della Corte Federale del Distretto di Alexandria, in Virginia, dopo i negoziati tra gli avvocati della spia e quelli della Procura gli aveva regalato ben 12 anni di carcere... e poi lo ha liberato sotto cauzione sino alla conclusione del processo a due agenti israeliani, Steve Rosen e Keith Weissman, con i quali Franklin collaborava attivamente.
Franklin aveva consegnato, a loro e a un’altra spia israeliana, Naor Gilon, allora consigliere politico dell’ambasciata d’Israele a Washington, enormi quantità d’informazioni del Pentagono sull’Iran, un’azione che ora sta dietro alla scalata delle minacce di guerra di Israele contro questo paese.
Ma la notizia del lavoro ben remunerato di Franklin nel parcheggio di Charles Town Races non giunge sola...
"NON È MAI STATO VINTO UN PROCESSO..."
La notizia è giunta accompagnata dalla retorica degli astuti avvocati di Resen e Weissman, che affermano adesso che l’accusa di spionaggio fatta ai loro clienti dalla procura è una violazione del Primo Emendamento della Costituzione e che la loro condanna obbligherebbe ad accusare anche numerosi attivisti e giornalisti.
La legislazione che proibisce la diffusione non autorizzata di materiali segreti non è mai stata applicata a semplici cittadini, ha rivelato al The Sun di New York.
Il letterato John Nassikas IIIº, portavoce del gruppo di difesa dei due accusati ha detto che: "Non è mai stato vinto un processo per la diffusione non autorizzata di materiale da parte di persone senza obbligo contrattuale o legale di preservare le informazioni segrete!".
Resen e Weissman erano dirigenti del American Israel Commitee - AIPAVC - la lobby israeliana più importante a Washington.
Le loro attività di spionaggio si sono estese tra l’aprile del 1999 e il 27 agosto del 2004, un periodo nel quale il FBI osservò la realizzazione di numerosi incontri, svolti con la precauzione che caratterizza le attività del gruppo.
I due complici di Franklin sono apparsi il 25 aprile davanti alla Corte Federale di Alexandria, con l’accusa d’aver ricevuto informazioni segrete da Franklin, che avevano poi trasmesso a membri della stampa e ad agenti di un governo straniero.
La procura non ha dato una pubblica descrizione delle informazioni che, si suppone, sono state trasmesse e non ha nemmeno nominato giornalisti o agenti stranieri implicati, ha specificato il The Sun.
Un documento riassuntivo della difesa dei due accusati è stato redatto da Viet Dinh, professore della facoltà di diritto dell’Università di Georgetawn, che è stato anche un alto funzionario del Dipartimento di Giustizia.
Dinh è un esperto della Costituzione, famoso per essere uno degli "architetti" della detta "Legge Patriota".
Gli argomenti di Dinh non smettono di provocare dibattiti: Esiste un diritto dato dal Primo Emendamento per rubare e trasmettere segreti vitali degli Stati Uniti a una potenza straniera? scrive Justin Raimundo nel sito Web antiwar.com.
Il giornalista si chiede se esiste un doppio standard in materia di spionaggio.
Che succederebbe se Rosen e Weissman si chiamassero Abhullah e Mohamed? Se avessero lavorato per il Comitato d’Azione Poltica americano-musulmana MAPAC?, domanda.
"SI DEVE ESSERE MOLTO PRUDENTI "
Secondo il The Sun, il testo degli avvocati cita anche un pubblico ministero molto famoso, Patrick Fitzgerald, a proposito dei rischi nelle accuse in relazione con la diffusione delle informazioni segrete.
Uno dev’essere molto prudente applicando questa legge, perchè ci sono molti interessi che si possono incontrare come implicazioni, ha detto questo esperto in materia durante una conferenza stampa l’anno scorso, spiegando perchè non accusava in questa forma I. Lewis Libby, un funzionario della Casa Bianca che aveva rivelato l’identità di una agente della CIA.
Il documento della difesa è stato pubblicato da Secrecy News e diffuso in Internet dalla Federazione Nordamericana degli Scientifici.
Nassikas ha rivelato che Weissman si propone di organizzare una raccolta di fondo per la difesa, per coprire le sue spese processuali.
Vale la pena ricordare come, violando tutte le norme penitenziarie e gli accordi internazionali contro la tortura e i maltrattamenti crudeli disumani e degradanti, il capo del FBI di Miami, Hector Pesquera e i suoi complici della procura hanno costretto i Cinque in isolamento per 17 mesi consecutivi dopo il loro arresto.
Dal termine di quel processo manipolato, René González, Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González continuano ad essere detenuti in cinque prigioni di alta sicurezza molto lontane tra loro, nell’immenso territorio nordamericano, con contatti estremamente ristretti con i propri familiari.
Franklin, alla fine dei procedimenti che
potranno durare qualche anno, sarà libero, ma nel frattempo potrà
raccogliere le sue ricche mance nel parcheggio di Charles Town!. |
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