La nuova giornata di solidarietà

 

con i negli Stati Uniti

 

29 novembre 2006 - www.granma.cu

 

 

 

 

 

I gruppi di Solidarietà con Cuba degli Stati Uniti sono stati convocati ad una nuova manifestazione per esigere la liberazione dei Cinque patrioti cubani reclusi negli USA.

 

Gloria La Riva, coordinatrice del Comitato Nazionale statunitense Free The Five, ha detto all’Avana che il 9 dicembre si realizzeranno incontri nelle città di San Francisco e New York, nell’ambito della nuova campagna mondiale per la liberazione dei Cinque: Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González, condannanti a pene assurdamente dure per aver ostacolato le azioni di terrorismo contro l'Isola organizzate dai gruppi della destra più reazionaria, che agiscono dalla Florida.

 

Goria La Riva ha detto che prestigiosi oratori denunceranno le irregolarità del processo giudiziario contro questi uomini, nominati Eroi della Repubblica di Cuba, per aver protetto il proprio paese.

 

Saranno proiettati materiali audiovisivi dove si spiegherà la missione dei Cinque in territorio statunitense e perchè si erano infiltrati nei gruppi che organizzano piani d’aggressione contro l'Isola.

 

L'attivista ha sottolineato l’importanza di questa nuova giornata solidale negli USA e ha aggiunto che sono stati invitati anche gruppi che lottano internazionalmente in difesa dei prigionieri politici, come l'afro-nordamericano Mumia Abu Yamal. È previsto anche un incontro con Pastori metodisti, i cui massimi leaders desiderano conoscere meglio la situazione dei 5 antiterroristi cubani.

 

Nel 2006 la rete di solidarietà con Cuba degli Stati Uniti ha contattato gruppi del Canada e questo ha permesso di scambiare materiali sul caso e ottenere fondi per proseguire la lotta per la loro liberazione.

 

La Riva ha ricordato il successo della manifestazione realizzata il 23 settembre scorso di fronte alla Casa Bianca per chiedere al governo di George W. Bush la libertà dei Cinque cubani che hanno impedito che si compissero nuovi attentati contro il loro paese.

 

Migliaia di partecipanti seguaci di ANSWER (la sigla in inglese della coalizione statunitense Agire Ora per Fermare la Guerra e Fermare il Razzismo) in quell’occasione hanno conosciuto la realtà dei 5 patrioti cubani.

 

Queste manifestazioni hanno permesso e fomentato la creazione di nuovi Comitati di Solidarietà con l'Isola nel Kentucky e nel Tenesse; oggi sono 30 le città dove vivono attivisti che lottano per la libertà di questi 5 cubani.

 

Leonard Weinglass, del gruppo della difesa dei Cinque ha dichiarato recentemente che questo è uno dei momenti più trascendentali nel processo d'appello, per cui si chiede una maggior mobilitazione dell'opinione pubblica mondiale.

 

Un gruppo di giudici della Corte dell'Undicesimo Circuito di Atlanta nell’agosto del 2005 aveva sentenziato d’annullare il processo contro i 5, revocando le condanne, ma questa legittima sentenza è stata invalidata nel 2006.

 

Anche una risoluzione della ONU ha dichiarato arbitraria la loro detenzione ed ha sollecitato dagli Stati Uniti la loro liberazione immediata: il governo degli Stati Uniti ha ignorato però queste decisioni.

 

Gli arbitrii commessi nel caso dei Cinque sono stato motivo sufficiente affinché per far sì che siano sempre più le voci nel mondo che denunciano la doppia morale della politica statunitense nella sua detta "battaglia contro il terrorismo".

 

 

CARTOLINE NATALIZIE A SOSTEGNO DEI CINQUE

 

 

La segretaria di Stato nordamericana, Condoleeza Rice, e il procuratore generale USA, Alberto Gonzales, riceveranno questo fine d’anno delle cartoline natalizie molto speciali, con il messaggio di "fate sì che il Natale sia felice anche per i Cinque".

 

L’iniziativa è di amici britannici solidali con la causa dei cinque combattenti antiterroristi cubani. Il presidente del comitato nazionale per la loro liberazione, il sacerdote cattolico Geoffrey Bottoms, ha aggiunto che anche Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René riceveranno la loro cartolina dove sarà scritto: "Non solo a Natale, ma tutto l’anno potete continuare a contare sul nostro sostegno".

 

La campagna delle cartoline durerà dal 12 al 27 dicembre. Ce ne saranno "migliaia", ha detto.

 

La rivelazione l’ha fatta questo lunedì padre Bottoms dopo un incontro con Magalys Llort, madre di Fernando; Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón e María Eugenia Guerrero, sorella di Antonio, nella sede dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP). "I parenti dei Cinque sono la nostra stessa famiglia", ha segnalato.

 

Conversando con la stampa, ha riferito di aver fatto visita a Ramón e a Gerardo poco prima della divulgazione della decisione della Corte d’Appello di Atlanta in agosto e ha sostenuto: "Sono forti fisicamente ed emozionalmente. Totalmente convinti di essere dalla parte del giusto e fiduciosi che alla fine otterranno la vittoria".

 

Durante la visita, essendo a conoscenza della malattia del Presidente cubano, "mi hanno dato un messaggio per il popolo: ‘Dica loro che Fidel si rimetterà, che la Rivoluzione continuerà: devono mantenersi uniti e fiduciosi nella sua direzione. Insieme vinceremo".

 

Padre Bottoms ha informato anche che durante l’appena concluso Mese Internazionale di Azione per la Liberazione dei Cinque "abbiamo organizzato una serie di appuntamenti in tutto il paese per dare conferenze sul tema. Il legale Steve Cottingham ed io abbiamo parlato in riunioni molto affollate e le persone sono rimaste meravigliate dall’ingiustizia di questo caso e molto motivate ad incorporarsi alla campagna".

 

"Abbiamo la speranza – ha aggiunto – che il congresso della Confederazione Sindacale Britannica nel 2007 approverà una risoluzione di sostegno. Stiamo lavorando per cercare il sostegno della base del movimento sindacale. Inoltre un drammaturgo britannico, che ha pubblicato un’opera sui detenuti a Guantánamo, ne scriverà un’altra sui Cinque. Siamo sicuri che avrà un pubblico molto nutrito".

 

Ha riferito che "scriveremo anche un libro sul caso dei Cinque, da una prospettiva britannica per il pubblico britannico che comprenderà tutti gli aspetti: legale, politico, umano e comprenderà le loro lettere e poesie, dichiarazioni della difesa, così come articoli che abbiamo redatto per la stampa del nostro paese".

 

In allusione al Mese d’Azione, Bottoms ha raccontato: "Abbiamo visitato l’ambasciata americana a Londra e ci siamo riuniti con Richard Mills, consigliere politico, oltre che con un rappresentante del Dipartimento della Gistizia. Abbiamo parlato dei casi di Olga (moglie di René) e Adriana (moglie di Gerardo). Quando ho detto loro che ad Adriana è stato negato il visto per considerarla "possibile immigrante", hanno promesso di investigare e hanno detto che non è motivo sufficiente per negare un visto".

 

Padre Bottoms ha continuato alla carica: "Ho chiesto loro se non credevano contraddittorio e ipocrita, da una parte, aver messo in prigione questi cinque uomini il cui unico obiettivo era difendere il loro popolo dal terrorismo e, dall’altra, dare alloggio a terroristi come Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, che hanno agito nel nome del Governo americano. Come unica risposta hanno fatto spallucce e hanno guardato al cielo".