Giustizia e libertà

 

immediata per i

 

• L’incontro nella sede della OSPAAAL

 

 

18 dicembre 2006  –  www.granma.cu

 

 

 

 

 

Vari rappresentanti della Organizzazione di Solidarietà con i  Popoli  d’Asia, Africa e America Latina (OSPAAL), hanno organizzato un nuovo  incontro di solidarietà con la causa dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni  nordamericane, per esigere giustizia e la loro libertà immediata.

 

Durante l’incontro con i familiari di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, sono stati presentati i nuovi posters che si useranno per la giornata  internazionale di promozione e di appoggio alla nobile causa dei Cinque.

 

L’avvocatessa Nurys Piñero, del gruppo della difesa dei Cinque cubani, ha offerto un’attualizzazione del caso politicizzato da Washington ed ha spiegato che vanno ricordati tutti gli elementi dell’ingiusta condotta della Procura dal momento stesso della detenzione, avvenuta  il 12 settembre del l998.

 

L’avvocatessa ha precisato che entro il 22 dicembre prossimo, la  Procura degli USA dovrà presentare alla Corte Federale la sua relazione e gli argomenti che ritiene debbano rimanere nell’appello, per continuarne il tramite.

 

“La Corte potrà decidere se ascoltare argomenti orali o emettere la sua decisione su una possibile richiesta di riconsiderazione o di un procedimento davanti alla Corte Suprema. Ogni volta diviene più esteso questo processo e per questo è indispensabile la denuncia e la conoscenza dell’opinione pubblica del caso”.

 

La Piñero ha ricordato che si deve combattere perchè non solo si dia una soluzione alla causa, ma che si imponga un comportamento che freni le costanti violazioni e le torture psicologiche che si esercitano contro i Cinque e le loro famiglie. Il governo degli Stati Uniti ha cambiato il procedimento per la richiesta delle visite temporanee in forma tale che attualmente la richiesta deve provenire dal territorio USA e dalla stessa persona che dovrà ricevere la visita, che  dovrà chiedere per telefono l’appuntamento che si svolgerà nell’Ufficio d’Interesse degli USA, all’Avana. Questo impedisce maggiormente le possibilità di ottenere un visto per i familiari dei Cinque, perchè questi cubani innocenti sono rinchiusi in prigioni d’alta sicurezza e per loro è impossibile chiamare con un telefono perchè sono soggetti  alla dura disciplina imposta. È molto difficile pensare che nel 2007 un familiare potrà visitare uno dei Cinque... Si stanno commettendo incredibili ingiustizie e questa è una vera tortura psicologica che non ferisce solo i Cinque, ma tutti i loro cari che necessitano tanto questi contatti.  Queste ingiustizie vanno impedite ed  eliminate e per questo i familiari continuano instancabili la loro lotta e la strada della denuncia e della solidarietà” ha affermato ancora l’avvocatessa.

(RHC)