Sarà la mobilitazione a farli liberare
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11 agosto 2006 – D.F.Mexidor www.granma.cu – |
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La giustizia è stata ancora una volta rimandata. La Corte di Atlanta, con una vergognosa, sorprendente e cinica decisione, ha ignorato l’ambiente ostile esistente a Miami, che ha impedito la celebrazione di un processo giusto contro i Cinque e che, in una votazione 10-2, ha invalidato l’opinione unanime di un gruppo di tre sperimentati giudici di questo Tribunale che, un anno fa, aveva annullato il processo e revocato le ingiuste condanne contro i combattenti antiterroristi cubani.
“È stata una sentenza premeditata e a tradimento”, hanno precisato i relatori durante la Tavola Rotonda Informativa di ieri sera riferendosi al momento in cui l’infame decisione si è prodotta ed hanno convenuto sul fatto che questa istanza giudiziaria ha “ignorato il clima, la coercizione e l’atmosfera che regnava a Miami, ma è una lunga lotta e non è stata ancora detta l’ultima parola”.
Questi 10 giudici hanno ignominiosamente deciso a maggioranza di riconoscere il verdetto del tribunale di Miami; che non venga celebrato un nuovo processo e che le questioni rimaste da discutere vengano rinviate al gruppo dei tre magistrati.
Si crea così “un circolo vizioso, una nuova dilazione dei tempi e torna a farsi complicato rendere giustizia ai nostri compagni”, hanno puntualizzato gli specialisti ed hanno ribadito che a Miami si sta “alimentando tutto quel che i Cinque hanno combattuto”.
Hanno poi esposto che questa “è una battaglia politica che si sta combattendo al di là delle questioni giuridiche”.
Fernando González, alcune ore prima che fosse resa nota l’infame decisione, aveva inviato un messaggio dalla prigione di Oxford in Wisconsin, nel quale allertava: “Sono preparato anche ad una decisione a noi sfavorevole” e spiegava che “non bisogna scoraggiarsi, ma raddoppiare la lotta perchè la verità è dalla nostra parte ed usciremo vittoriosi”.
Il giudice Wilson, che proviene dalla Florida, si è
distinto. Non poteva essere altrimenti. Il magistrato, in 69 delle 120 pagine del fascicolo, invalida ciò che i suoi omologhi avevano esposto così degnamente il 9 agosto 2005.
Wilson, con la sua condotta ed a nome dei dieci giudici che si sono pronunciati contro la Difesa, “ha ricevuto la patente, la sua assicurazione sulla vita a Miami; a questo signore nessuno metterà una bomba”, ha commentato Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale.
“Sono 69 pagine di infamia”, perchè a quanto pare secondo loro “Miami non è quel che tutti sanno, ma un luogo molto diverso”, ha affermato.
Ha inoltre puntualizzato che, a partire da adesso, “le strade possibili sono due: appellarsi al Tribunale Supremo od optare per il pronunciamento sugli altri temi del gruppo di tre giudici”. “Scegliere richiede un’analisi”, ha detto.
Alarcón ha compiuto una valutazione generale del fascicolo ed ha segnalato: “Il signor Wilson, dalla pagina 25 alla 27, descrive come venne selezionata la giuria”, in un ambiente prevenuto. Nonostante ciò tutta l’argomentazione insiste che queste cose non avrebbero influenzato i giurati.
“Se uno legge le pagine redatte da Wilson è come se Miami non esistesse. Ci troviamo di fronte ad una decisione infame, ignominiosa e ci chiediamo perchè hanno aspettato proprio a ieri per annunciare la sentenza”, ha riflettuto Alarcón.
Ha poi riconosciuto che, mentre i 10 giudici hanno voluto aggiungere questo elemento di insulto respingendo l’opinione di tre dei loro colleghi, “adesso abbiamo una seconda espressione di decenza giuridica dopo quanto avvenuto il 9 agosto, a partire dalla pagina 70, dove Birch e Kravich confutano le stupidaggini che sono state dette”.
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