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Reclamata la libertà per i antiterroristi
cubani prigionieri negli USA Basta con la censura della stampa internazionale
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L’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, (ICAP), l’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), e l’Associazione Cubana dei Comunicatori Sociali hanno reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli USA.
Queste organizzazioni hanno emesso una dichiarazione nella sede del ICAP, nell’ambito della campagna mondiale per l’immediata scarcerazione dei Cinque Patrioti.
Sono più di otto anni che i 5 Eroi cubani sono reclusi nelle prigioni d’alta sicurezza degli Stati Uniti, perchè raccoglievano informazioni sui piani terroristi contro Cuba elaborati ed eseguiti dai settori dell’estrema destra che operano con totale impunità, protetti dalla Casa Bianca, ricorda la dichiarazione.
L’arresto, il trattamento crudele, le illegalità del processo manipolato e le pene abnormi inflitte dal tribunale di Miami sono elementi sconosciuti dalla maggioranza dell’opinione pubblica nordamericana, aggiunge il testo.
La stampa che controlla le notizie in questo paese ha usato censura e silenzio, tacendo le scandalose violazioni del processo, marcato da sentimenti di vendetta e dalla politicizzazione di influenti gruppi anticubani, segnala ancora il testo.
La condizione di Eroe contro il terrorismo dei Cinque cubani: René Gozález, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González è censurata e nascosta in uno dei casi più scandalosi di censura imposta dall’impero mediatico internazionale, si legge.
Il tema, unicamente, ha avuto eco nei mezzi di comunicazione egemonici di Miami, che hanno manipolato il caso dall’inizio, con l’obiettivo di fare pressione sui membri della giuria e per distorcere l’immagine dei Cinque antiterroristi detenuti.
Tre anni fa il The New York Times ha pubblicato una pagina sul caso avvertendo che si trattava di pubblicità pagata, grazie alla generosità di migliaia di amici di Cuba che hanno finanziato quegli spazi costosi.
I comunicatori cubani e l'ICAP esigono che si diffonda la verità su questo caso e che si rivendichi la condizione di Patrioti e di sacrificati di coloro che hanno affrontato il pericolo d’infiltrarsi nelle organizzazioni terroriste che operano negli Stati Uniti.
Il ICAP, la UPEC e l’Associazione Cubana dei
Comunicatori Sociali invitano a rafforzare l’esigenza di interrompere il
silenzio su questo caso e che gli Stati Uniti pongano fine all’ingiustizia
colossale che stanno compiendo, che termini finalmente la loro reclusione e che
i Cinque ritornino finalmente a casa. |