Chavez si é riunito con i membri

 dell'Assemblea dei Movimenti sociali

 

Caracas 29.1.06

 

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha affermato domenica che i popoli di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, sono gli unici a poter fermare la minaccia dell’imperialismo.

 

Il Capo dello Stato si è riunito con i membri dell’Assemblea dei Movimenti Sociali partecipanti a Caracas al VI Forum Sociale Mondiale (FSM), conclusosi domenica sera, incontro che ha definito assai ben riuscito nel programma di domenica Aló, Presidente.

 

Chávez ha commentato che alcuni autori parlano dell’esistenza di due superpotenze: l’impero nordamericano che minaccia il mondo e l’opinione pubblica mondiale, che potrebbe essere nuovamente in procinto di sollevarsi per affrontarlo.

 

Ha sostenuto che il FSM ha fatto molto in questa direzione e può fare di più nel rafforzamento di questa opinione per trasformarla nell’altra superpotenza, nella voce del popolo per fermare l’imperialismo.

 

“Dobbiamo salvare questo mondo e per riuscirci dobbiamo cambiarlo davvero, non abbiamo più alternative”, ha affermato nel Salone Venezuela del Circolo militare, nell’incontro trasmesso in diretta da ‘Venezolana de Televisión’.

 

Ha sottolineato che oggi si stanno accendendo le luci dell’Alternativa Bolivariana delle Americhe (ALBA), di una nuova alba universale. C’è un risveglio non solo in America Latina, ha sottolineato e ha detto che le rivoluzioni che stanno sorgendo impatteranno più presto che tardi altre regioni.

 

Ha manifestato che è importante la battaglia della comunicazione. “Bisogna scendere in strada, con parole d’ordine, canzoni, teatro. Bisogna continuare a risvegliare la creatività dei popoli e così come l’imperialismo utilizza la tecnologia per calpestare il mondo, noi”, ha detto, “la dobbiamo utilizzare per portare la verità all’uomo”.

 

Chávez ha considerato che la questione del potere è fondamentale per marciare verso quel mondo migliore possibile e ha detto che questo forum fa parte di questa lotta. Sono imprescindibili il dibattito, le idee, il lavoro, la costruzione delle alternative, ma li dobbiamo accompagnare con una strategia verso il potere.

 

In questa senso ha detto che, se si vuole eliminare la povertà, “è necessario dare potere ai poveri e il primo potere è l’educazione, la conoscenza”, ha aggiunto.