René Preval è stato dichiarato
Porto Principe 16.2.06 -PL- |
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La CEP, in un comunicato emesso nelle prime ore di oggi, ha indicato che questa decisione è stata approvata da sette dei suoi nove membri, dopo un accordo per scartare almeno 85.000 schede bianche.
“Questa iniziativa”, ha indicato il presidente del Consiglio Max Mathurin, ha fatto aumentare il consenso a Preval fino alla detta percentuale (viene eletto al primo turno chi conquista almeno il 50% più uno dei suffragi).
Lo stesso Preval, dopo le irregolarità rilevate nel processo alcuni giorni fa, aveva già denunciato l’esistenza di una frode massiccia e di numerosi errori durante lo scrutinio delle schede votate il 7 febbraio, data nella quale si sono effettuate le elezioni presidenziali e legislative.
Il sessantatreenne ex primo ministro era in testa rispetto a tutti gli altri candidati fino alla fine della settimana scorsa ed il CEP era arrivato ad assegnargli un vantaggio superiore al 60%.
Ma successivamente l’organismo ha modificato questa proporzione per mezzo di un’azione definita di manipolazione da settori sociali di questo paese caraibico. Il canale ‘Telemax’ ha anche divulgato immagini di urne piene di schede votate a favore di Preval gettate tra i rifiuti.
I media di diversi paesi hanno
denunciato pressioni degli USA per l’effettuazione di un secondo turno
elettorale, senza tener conto del caos e della violenza che un’imposizione di
questo tipo avrebbe provocato.
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Preval ha denunciato brogli nel processo elettorale di Haitil
Porto Principe 14.2.06 |
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“Siamo convinti che frodi massicce abbiano infangato il processo elettorale”, ha detto l’ex presidente in una conferenza stampa offerta in questa capitale, ha reso noto PL.
Provenienti dai sobborghi della capitale, migliaia di persone si sono concentrate dal primo mattino nel rione Delmas per esigere che Preval venga proclamato presidente.
La convalida delle schede scrutinate continua ad essere ferma al 90,02% con il 48,76% a favore di Preval, secondo le cifre date dal Consiglio Elettorale Provvisorio.
Migliaia di schede votate nelle urne buttate nella spazzatura sono state mostrate martedì in immagini diffuse da un canale televisivo haitiano, cosa che conferma le denunce di frodi.
Il canale Telmax ha cominciato ad esibire queste immagini senza nessuna colonna sonora né commenti nelle prime ore della sera e poi ha trasmesso la testimonianza dei presunti testimoni, che hanno detto di aver visto come queste urne venivano buttate nella spazzatura il giorno stesso delle elezioni.
La maggior parte delle schede gettate erano votate a favore del candidato presidenziale del partito La Speranza, René Preval.
Il portavoce della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH), David Wimhurst, ha ammesso in dichiarazioni all’agenzia EFE, dopo la diffusione di queste immagini, che nella giornata delle elezioni almeno in 9 centri di votazione di differenti zone del paese è stato possibile lo smarrimento di molte urne.
In serata intanto centinaia di persone hanno eretto barricate in diversi punti della capitale, dove si sono ascoltate parole d’ordine contro i brogli. Preval ha chiamato i suoi sostenitori a continuare le dimostrazioni, ma senza atti di violenza.
La Presidenza ha reso noto che membri del partito di Preval e funzionari elettorali e del Governo compongono una commissione incaricata di investigare sulle denunce del candidato presidenziale e dei suoi sostenitori, secondo AFP.
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EDITORIALE GI Il governo di Bush ha ordinato di svolgere le elezioni per la seconda volta
• I
Caschi Azzurri reprimono il popolo di Haiti 14.2.06
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Più del 60% degli haitiani con diritto al voto sono andati alle urne con la speranza di un cambiamento in un paese dove le constanti invasione nordamericane e le successive dittature hanno frenato e impedito due secoli di sviluppo.
Più dell’80% degli 8 milioni di haitiani vive in povertà e una simile percentuale non ha lavoro; il tasso d’analfabetismo è molto alto e l’aspettativa di vita non supera i 50 anni. Il SIDA si sta espandendo rapidamente. Le recenti elezioni di Haiti sono state riconosciute dalla comunità internazionale come un passo positivo verso la stabilità e la pace in questa nazione. Già dall’inizio le proiezioni hanno dato come vincitore l’ex presidente René Preval.
I primi risultati diffusi dalle autorità elettorali hanno mostrato un buon vantaggio di Preval: il 61 % dei voti - molto più del minimo necessario per vincere le elezioni nella prima giornata. La stampa di Haiti e i mezzi di comunicazione internazionali hanno riflesso la chiara vittoria.
Con il passare dei giorni il risultato di queste elezioni, rimandate per mesi, per ordine degli Stati Uniti, è precipitato sotto il manto della manipolazione e del sospetto: sette giorni dopo la votazione il Consiglio Elettorale Provvisorio – CEP – non ha ancora concluso lo scrutinio, anche se doveva in realtà comunicare i risultati al massimo 72 ore dopo la chiusura dei seggi.
Domenica 12 il presidente dell’autorità elettorale, a sorpresa, ha annunciato che i voti a favore di Preval erano diminuiti al 49% mentre la pagina Web di questa istituzione dava il 52% a suo favore.
Ieri, lunedì 13, il Consiglio Elettorale ha informato che sul 90% dei voti scrutati, l’ex presidente e candidato del Partito La Esperanza, contava sul 48,7% dei voti a suo favore.
La manipolazione dei risultati è stata evidente e vergognosa.
Due dei membri del Consiglio Elettorale hanno denunciato che sono stati manipolati i tabulati del voto. Pierre Richard Duchemin, rappresentante della Conferenza Episcopale della chiesa Cattolica nell’ente nel Consiglio Elettorale ha detto a una radio del paese che “sono avvenute insane manipolazioni dei dati e che non c’è nulla di trasparente”.
Un altro dei giudici per le elezioni, Patrick Requiere, ha criticato, parlando con la stampa, Jacques Bernard, direttore generale del Consiglio Elettorale per non aver consultato il resto dei membri di questo organismo e per non aver rivelato dove sta prendendo quei risultati che ha annunciato alla stampa.
Il candidato alla presidenza, Jeune Jean Chavannes, quarto sinora nella votazione, ha riconosciuto la vittoria di Preval ed ha dichiarato che la situazione creata è il risultato di un complotto che è stato montato per creare il caos sociale.
Chavannes ha fatto un richiamo perchè sia garantita la sovranità nazionale e che non ci si presti a interessi meschini come vogliono alcuni. Tutto segnala che c’è stata un’infiltrazione da differenti vie. Il signor Bernard, direttore generale del Consiglio Elettorale sta obbedendo agli ordini degli Stati Uniti che vogliono si faccia una seconda elezione.
Più di un analista si è incaricato di ricordare in questi giorni che Preval non piace a Washington per i suoi vincoli precedenti con Aristide, “sloggiato” dal potere a forza dalle truppe nordamericane e inviato in esilio forzato.
Il The New York Times ha pubblicato in gennaio una vasta investigazione che ha dimostrato gli sforzi dell’Istituto Internazionale Repubblicano, molto vincolato all’amministrazione Bush e di vari funzionari del Dipartimento di Stato, per destabilizzare il governo di Aristide ed espellerlo da Haiti.
Di fronte all’evidente tentativo di rubare la vittoria di René Preval, figura di grande prestigio che ha sempre servito il suo popolo, i suoi sostenitori, nella maggioranza persone umili dei quartieri poveri, si sono lanciati per le strade negli ultimi tre giorni, esigendo che si rispettino i risultati.
Migliaia di manifestanti hanno protestato di fronte alla sede del Consiglio Elettorale e del Governo, gridando: “Preval è il presidente” e “Ladrone, non sai neanche contare”, riferendosi chiaramente al modo di fare del direttore generale del corpo elettorale.
I manifestanti hanno accusato il CEP di aver manipolato i voti ed hanno dimostrato chiaramente la loro opposizione a una seconda votazione, gridando “Non voteremo due volte”!
Le dimostrazioni di lunedì 13 sono state represse dai Caschi Azzurri della ONU presenti nel paese, che hanno provocato molti feriti e almeno un morto. La violenza è ritornata in questo paese in miseria dopo alcuni giorni di calma post elettorale ma si prevedono nuovi scontri se continuerà il tentativo di imporre al popolo un risultato falso delle elezioni.
Da Washington, con un incredibile cinismo, il portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato, dopo una riunione tra Bush, Condoleezza Rice e il segretario generale della ONU che: “Quando uno scrutinio è molto discusso è importante che le parti si uniscano e cooperino al disopra delle bandiere, nell’interesse del paese”. Nessuno sa con certezza a che elezioni si è riferito Sean McCormack, poiché nel caso di Haiti il secondo candidato non ha avuto nemmeno il 12% dei voti.
Quel che sta succedendo ad Haiti non stupisce perchè non è la prima volta che gli Stati Uniti intervengono come vogliono nel destino di questa nazione e non è la prima volta che manipolano spudoratamente a loro convenienza i risultati elettorali in un altro paese.
La comunità internazionale deve esigere che si rispetti la volontà della maggioranza del popolo di Haiti, espressa con i voti nelle urne e che non si porti questa povera nazione a tempi peggiori di violenza e di caos, come conseguenza di meschini interessi degli Stati Uniti e di determinati gruppi di potere di Haiti.
Il mondo non può
permettere che il potere imperiale pretenda di tenere le redini in tutto il
pianeta; il popolo haitiano, paziente, eroico e pieno di abnegazione, lotterà
per i suoi diritti e questo non lascia dubbi per nessuno. Tutta la
responsabilità cadrà sulle truppe degli occupanti e sul governo degli Stati
Uniti che non vacillano mai nell’usare le armi contro i popoli. |
È stata rimandata la proclamazione dei risultati delle elezioni haitiane ● Migliaia di persone hanno reclamato il riconoscimento del trionfo di Preval Porto Principe 12.2.06 |
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Secondo la REUTERS, domenica è aumentata l’ansia per conoscere i risultati finali, di fronte alle voci sempre più insistenti di una manipolazione nel conteggio dei voti.
L’ex presidente René Preval, che la settimana scorsa veniva dato come vincitore dal primo scrutinio, ha denunciato che si è creato un “problema” nel conteggio dei voti e due dei nove membri del consiglio che supervisiona il processo hanno dichiarato che c’è stata una “manipolazione” nel centro preposto al conteggio dei voti.
Jacques Bernard, direttore generale del Consiglio Elettorale, ha detto che Préval ha ottenuto meno del 49% dei voti, un grafico del sito web del Consiglio lo da al 49,1%, mentre un altro generato automaticamente dal computer assegna al candidato il 52%.
Preval, che secondo le agenzie di notizie preoccupa l’élite del paese, ha bisogno di ottenere almeno il 50% per evitare un secondo turno.
In caso contrario dovrà
confrontarsi, il 19 marzo prossimo, in una nuova contesa elettorale con il
candidato piazzatosi in seconda posizione, attualmente Leslie Manigat, che
registra l’11,7% dei voti. |
Preval si sta profilando come il vincitore ad Haiti Porto Principe 8.1.06 |
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Le consultazioni, strettamente vigilate dai 9.500 effettivi delle forze militari e di polizia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) schierate nel paese, si sono svolte senza venire pregiudicate dalla violenza politica, come invece si temeva.
Gli osservatori internazionali, nonostante i problemi registrati, hanno messo in risalto il fatto che le elezioni si sono svolte nonostante che il paese venga terrorizzato dalle bande armate, sia colpito da una forte povertà e abbia alle spalle una storia di elezioni fraudolente e colpi di Stato.
Secondo il sito Internet focos de interés.com, i primi risultati elettorali attesterebbero un forte vantaggio di René Preval nelle presidenziali. Preval, di 63 anni, è seguito dall’industriale Charles Henry Baker e dall’ex presidente Leslie Manigat, nonchè da altri 29 candidati.
Preval conta su un forte sostegno popolare tra i milioni di poveri haitiani, specialmente nei violenti sobborghi di Porto Principe.
Secondo la EFE, anche le organizzazioni
osservatrici internazionali lo danno come vincitore.
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