Cochabamba 8 dicembre 2006 -  www.radiocitaperta.it

 

Cochabamba: Vertice America latina

CHAVEZ SPINGE PER INTEGRAZIONE
 

CAPI DI STATO RIUNITI 

Sudamerica integrato e capace di rispondere alle sfide di un'economia ormai globalizzata é all'esame del 2/o Vertice dei capi di stato della Confederazione sudamericana delle nazioni (CSN) che si é aperto oggi a Cochabamba e che é ascolterà gli argomenti del venezuelano Hugo Chavez che di questo progetto ha fatto una bandiera.
Chavez ha fra l'altro chiuso domenica con la riconferma per un secondo mandato un anno caratterizzato da undici elezioni, da cui é emersa una regione latinoamericana più spostata su posizioni progressiste, anche populiste, ma sostanzialmente di sinistra, e quindi più disponibile a rafforzare la propria autonomia di azione nel complesso scenario internazionale.
A parte il Messico a nord, e alcuni dei piccoli stati del Centroamerica, praticamente tutti i paesi sudamericani, meno la
Colombia, possono essere classificabili nel campo progressista. E dopo il suo nuovo successo elettorale il capo dello stato venezuelano ha detto che ''faro' dell'integrazione sudamericana, del sogno del Libertador Simon Bolivar la mia bandiera fino al 2013''.
E senza farsi tanto pregare, é salito sul suo aereo ed é partito alla volta di Brasilia, per incontrare il collega Luiz Inacio Lula da Silva, anche lui rieletto, sia pure al ballottaggio, con oltre il 60% dei voti. Un viaggio che è proseguito quindi per Buenos Aires (là lo attendeva Nestor Kirchner) e infine per Montevideo per uno scambio di opinioni con Tabaré Vazquez.
Diversi per filosofia di governo, Chavez e Lula sembrano candidati a guidare insieme il progetto di integrazione sudamericana. Il leader del Partito dei lavoratori (PT) è spinto dalla necessità di consolidare la leadership del Brasile nella regione per poter rivendicare a Stati Uniti, Europa e alle altre potenze, il diritto ad una maggiore considerazione negli organismi e nelle riunioni internazionali dove si prendono
decisioni chiave.
D'altro canto anche Caracas é interessata a una maggiore proiezione sullo scenario internazionale, potendo sfruttare impressionanti risorse finanziarie provenienti dalla commercializzazione del petrolio, e che hanno indotto Chavez a proclamare di voler fare del Venezuela ''una potenza latinoamericana''. Nei preliminari del vertice della Csn a Cochabamba, comunque, si fa prova di realismo, perché il cammino da percorrere è lungo. Ma questo non ha impedito ieri al presidente ospite, Evo Morales, di manifestare l'auspicio che ''un giorno il Sudamerica possa percorrere positivamente la strada tracciata dalla Unione europeà'. L'idea, e su questo insiste molto Chavez, é di un
avanzamento in chiave anit-neoliberale, con una forte enfasi nella solidarietà fra le nazioni e negli sforzi di eliminare le asimmetrie fra paesi ricchi e paesi poveri. Fondata a Cuzco, in Perù, nel 2004, la Csn si é riunita una prima volta nel settembre 2005 a Brasilia, e poi ora a Cochabamba, con l'obiettivo di dare vita ad una realtà dinamica
di 12 paesi e 300 milioni di abitanti, dovendo fra l'altro tenere conto dell'esistenza di due organismi, come il Mercosur e la Confederazione andina delle nazioni (Can) che già hanno fatto parte del percorso sul piano economico. Secondo gli analisti, il processo di integrazione potrà comunque essere avviato se i capi di stato si metteranno
d'accordo per il momento sulla priorità degli aspetti infrastrutturali ed economici, mantenendo rispetto per l'articolazione politica. Anche se gli interessati respingono ogni tipo di classificazione, infatti, sono percepibili nella articolazione sudamericana governi che procedono in modo più pragmatico (Cile, Argentina, Brasile) ed altri (Venezuela, Cuba e Bolivia) che lo fanno associandovi una tensione ideologica  e obiettivi di trasformazione più ambiziosi, che paiono poter svolgere azione di traino per altre realtà, come Haiti, Ecuador e Nicaragua. Ultimo dato interessante, per la prima volta nella storia dei vertici in Sudamerica, parallelamente all'appuntamento della Csn, si è riunito il Vertice sociale per l'integrazione dei popoli, le cui conclusioni saranno sottoposte all'attenzione dei presidenti della regione.