VERTICE MERCOSUR
accordi bilaterali per
confermare integrazione
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La riconferma dell’importanza dell’integrazione regionale non è stata solo il tema principale del discorso di chiusura dei lavori del 30 esimo vertice del Mercosur, conclusosi durante la notte a Cordoba, ma l’anima stessa dell’intero vertice.
Durante i lavori, i capi di Stato hanno affrontato una serie di questioni bilaterali esistenti tra i paesi membri, arrivando a siglare accordi che dovrebbero aiutare a risolvere alcune spinose questioni (soprattutto in campo energetico) che nei mesi scorsi hanno creato qualche frizione. Tra questi spiccano quelli raggiunti tra Argentina e Cile o l’incontro tra i presidenti di Brasile e Bolivia per negoziare un nuovo prezzo da attribuire alle esportazioni di gas.
Ma il vertice appena concluso si è dimostrato fino all’ultimo anche il vertice di Fidel Castro (Cuba) e di Hugo Chavez (Venezuela) e non tanto per il bagno di folla (80.000 persone) che ieri li ha accolti al Forum dei Popoli svoltosi parallelamente al vertice con riunioni sui temi cari all'area progressista sudamericana (crisi del neoliberismo, lotta alla povertà, difesa dell'ambiente e controllo delle risorse naturali).
Se Castro, oltre a monopolizzare l’attenzione dei media locali e internazionali, ha siglato un accordo doganale col Mercosur che raddoppia i prodotti interscambiabili portandoli da 1.300 a 2.700 nonostante l'embargo imposto oltre 40 anni fa dagli Stati Uniti all'isola, Chavez ha ottenuto un importante successo politico-diplomatico. Il Mercosur ha infatti ufficializzato il suo appoggio alla candidatura del Venezuela quale membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu per il periodo 2007-2008. La candidature del Venezuela è osteggiata invece dagli Usa che propongono il Guatemala.
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M E R C O S U R
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