Messico, 3 settembre 2006
Continuerà la resistenza pacifica
contro i presunti brogli
Il leader di sinistra messicano Andrés Manuel López Obrador ha ribadito che non riconoscerà l’eventuale assegnazione della vittoria elettorale a Felipe Calderón. Intanto nuove azioni di resistenza civile pacifica contro i presunti brogli elettorali sono state annunciate.
"Non accetteremo mai l’usurpazione né riconosceremo il burattino (Calderón) che vuole imporre il Governo del presidente Vicente Fox", ha detto López Obrador in un meeting effettuato prima che la giustizia prenda una decisione sulla contestata elezione del 2 luglio.
Ha aggiunto che la sua denuncia di frode elettorale ed il rifiuto dei risultati che danno vincente Calderón, compagno di partito di Fox, non costituiscono un atto "di caparbietà o di ambizione di potere, ma una convinzione in difesa della decisione" degli elettori.
Lòpez Obrador ha anche chiesto al Governo federale, all’Esercito e alle autorità elettorali di mantenersi "al margine" della "resistenza civile pacifica" che realizza con i suoi sostenitori.
Marti Batres, capo del Partito della Rivoluzione Democratica nella capitale, ha annunciato che la resistenza civile sta preparando un piano d’azione per i prossimi 100 giorni.
Questo movimento
non scarta la possibilità che il 1º dicembre, in occasione dell’insediamento
del presidente eletto il 2 luglio, venga effettuato un nuovo assalto alla
tribuna del Palazzo Legislativo.
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