Città del Messico, 14 luglio 2006


 

INTERVISTA DE "LA JORNADA" A ANDRÉS MANUEL LÓPEZ OBRADOR


"Lotterò fino alle ultime conseguenze"

 

 

 

 

Andres Manuel Lopez Obrador si è dichiarato "assolutamente deciso a non permettere un regresso democratico" nel paese ed ha rivendicato il suo diritto a guidare un movimento sociale pacifico, che vada più in là della contesa per la Presidenza della Repubblica.

"Non possiamo accettare che venga cancellata la speranza di milioni di messicani, che si retroceda ad epoche già superate, nelle quali non era il popolo ad eleggere liberamente i suoi governanti, ma le cupole del potere", ha affermato Andrés López Obrador.

 

Il candidato della coalizione Per il Bene di Tutti ha segnalato una seconda ragione per lottare affinché il voto venga rispettato: "Se Felipe Calderón pretende di imporsi nel modo che si è visto, per mezzo di brogli e di una campagna di odio per farla finita con il concorrente, non è difficile immaginarsi come governerebbe: senza legittimità, senza scrupoli, senza morale, senza principi, senza niente".

 

López Obrador, alla richiesta dei gruppi di potere (compresi alcuni mezzi di comunicazione) di accettare i risultati dell’Istituto Federale Elettorale (IFE) per non perdere il suo capitale politico, ha risposto: "Se agissi come loro vogliono non getterei nei rifiuti il mio capitale politico ma la mia dignità e principi. Io non sono un politico tradizionale abituato a sottomettersi e che finisce nell’abiezione".

 

LA STRATEGIA AI VOTI

 

Ha anticipato che domenica prossima, durante il secondo concentramento nello Zócalo di Città del Messico, annuncerà le strategie per combattere le frodi elettorali, strategie che verranno sottoposte all’approvazione dei cittadini partecipanti.

 

La battaglia, ha sottolineato, non sarà facile perchè dovrà essere combattuta contro tutto l’apparato dello Stato, "ma non ho dubbi sul fatto che lotterò fino all’ultimo perchè non vengano cancellati gli spazi democratici".

 

"Ho fiducia nella gente. La nostra principale difesa è la coscienza dei cittadini. Per quante guerre sporche, campagne di disinformazione e manipolazione facciano, non potranno nascondere l’irregolarità dell’elezione, i cui risultati diffusi dall’IFE non corrispondono a quelli espressi dagli elettori il 2 luglio nelle urne. Lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo, perchè stanno emergendo sempre più prove della frode elettorale.

 

"Per questo stiamo chiedendo che si aprano i pacchetti elettorali, che venga effettuato un nuovo conteggio e la gente è d’accordo. La parola d’ordine di ‘voto per voto e seggio per seggio’ è nata dalla gente, non da me. Quando io l’ho pronunciata nello Zócalo c’erano perfino dei cartelli che la pretendevano. Questo movimento ha si una direzione, ma è la gente che gli da il ritmo e la profondità".

 

IL POPOLO RIMETTERÀ LE COSE AL LORO POSTO

 

"Quando hanno tentato di privarmi del diritto di candidarmi alla presidenza si è detto che i tre poteri avevano già deciso e che non esisteva salvezza possibile, ma il popolo si è fatto carico di rimettere le cose al loro posto, come adesso. È vero che oggi la campagna contraria è più forte, ma la gente sta esprimendo la sua determinazione a difendere la democrazia. Una cosa che mi stimola è che ho convocato giovedì mattina il concentramento del sabato e dopo due giorni la gente si è recata allo Zócalo. Ho fiducia nella risposta della gente".

 

Sente che gli attacchi nei suoi confronti si stanno intensificando?

 

"Si, ma il popolo non è tonto. Se qualcosa è cambiato negli ultimi tempi è la mentalità della gente. La prova è l’elezione stessa. Hanno tentato di piegarci con la strategia della paura e con tutto il denaro che hanno impiegato negli annunci radio-televisivi. Ma la gente è andata a votare, abbiamo vinto l’elezione nonostante tutto questo apparato dello Stato, l’intervento del Consiglio di Coordinamento delle Imprenditoriale (CCE) e tutti i privilegiati. Non sono riusciti a sconfiggerci in questo modo ed il giorno dell’elezione sono dovuti ricorrere alla frode, alla falsificazione degli atti.

 

"Se la gente risponde ed il movimento a favore della democrazia si consolida, vinceremo. Non ho il minimo dubbio. Questo significa sconfiggere la campagna sporca nei media e tutto l’apparato dello Stato, che è impegnato a scoraggiare, confondere, fiaccare e far prevalere l’anti-democrazia".

 

López Obrador ha ribadito che il responsabile dell’inganno nei confronti del popolo messicano è Vicente Fox Quesada e per questa ragione ha insistito a qualificarlo come "un traditore della democrazia".

 

"È un oltraggio, un atto di tradimento arrivare alla Presidenza della Repubblica e, invece di far progredire il paese, smantellare le conquiste. Io non lo farò. Non posso farlo, perchè ho un senso della storia e convinzioni".

 

Lei ha affermato in un’intervista televisiva (martedì sera), che arriverà fino a dove la gente lo decida. Cosa implica questa posizione?

 

"In questo processo cercheremo di applicare il metodo democratico e tutte le decisioni saranno frutto di consultazioni. Sarà la gente a decidere ogni passo da fare. Anche per quanto riguarda i temi più difficili, cercheremo di trovare il meccanismo affinchè ogni volta che dovremo prendere una decisione venga compiuta una consultazione e la direzione, il ritmo e la profondità del movimento vengano decisi a maggioranza. Non deciderà solo il dirigente.

 

"Questo metodo spazzerà via l’idea che il popolo non si ferma di fronte a nulla e che agisce in maniera violenta, irrazionale. Io confido nel fatto che il nostro popolo è maggiorenne, molto cosciente, molto politicizzato. Si tratta di dirigerlo in maniera democratica, coscienti che le decisioni che saranno prese saranno molto ragionate".

 

Esistono rischi di scontri con seguaci del PAN, causati dall’indignazione e della rabbia presenti nei suoi simpatizzanti?

 

"Ciò va evitato. Continueremo ad insistere su questo. L’ho detto sabato scorso e lo ripeterò domenica prossima. La gente comprenderà che non possiamo cadere in nessuna provocazione. Se la gente si mobilita pacificamente, questo movimento sarà un qualcosa di straordinario. E allora, perchè cadere nello scrontro e nell’insulto? Perchè farci prendere dall’ira? Quelli che devono arrabbiarsi sono altri. Noi abbiamo ragione; allora, tranquilli, vediamo quel che opina la gente".

 

López Obrador ha affermato che la capacità di risposta alla frode del 2 luglio è diversa da quella che venne data nel 1988.

 

"Adesso c’è più organizzazione sociale. Non c’è lo stesso oscuramento da parte dei media, a prescindere da quel che stiamo ascoltando. Nel 1988 il blocco fu totale; esistevano molti meno spazi per esprimersi e molta meno coscienza civica. Un’altra cosa è che oggi contiamo su una maggior rappresentanza politica e questo è naturale, perchè sono passati 18 anni".

 

I suoi avversari sostengono che la struttura del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) e della coalizione non ha funzionato durante la giornata elettorale, perchè non ci sono stati rappresentanti in un gran numero di seggi.

 

"Io credo che, anche se sono stati commessi errori (come in tutto), questo fatto non è stato determinante. Non si è agito in maniera perfetta, ci sono state mancanze, ma questo non è stato determinante".

 

Lei ha anche respinto la versione propagata da radio, tv e parte della stampa scritta, secondo la quale la coalizione Per il Bene di Tutti era molto fiduciosa e non aveva previsto uno scenario di sconfitta.

 

"No, ci siamo organizzati per quanto abbiamo potuto. Affrontare l’apparato dello Stato, come abbiamo fatto, merita un riconoscimento a quanti hanno partecipato. Non so cosa ci riserverà il destino per quanto riguarda la posizione che potrò occupare, se sarò presidente o no. Ma non ho dubbi sul fatto che lotterò fino alle ultime conseguenze perchè non vengano cancellati gli spazi democratici".

 

Che significa fino alle ultime conseguenze?

 

Quel che vedremo nel futuro; che non permettiamo l’imposizione, che con metodi antidemocratici si insedi un Governo che non è stato legittimamente eletto dal popolo".

 

Lei confida nel Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione?

 

"Io confido nella gente. Ho sempre confidato nella gente. E mi piacerebbe che le istituzioni del mio paese agissero con rettitudine, con integrità. Non è tutto scritto, bisogna capire che anche le istituzioni sono in mano a gente che può avere principi, rettitudine così come da gente che non agisce in questo stesso modo".

 

Darebbe un voto di fiducia al tribunale?

 

"Un voto di fiducia no, perchè le istituzioni sono ridotte molto male. Aspetteremo il risultato. Spero e desidero che i magistrati agiscano rettamente".