Messico, 30 agosto 2006
Il tribunale elettorale messicano
sta analizzando il ricorso madre
Dopo aver espresso il suo giudizio sui 375 ricorsi per irregolarità nell’elezione presidenziale del Messico, il Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF), sta analizzando adesso il cosiddetto ricorso madre.
In questa fase del processo i magistrati designati dovranno determinare se l’attivismo del presidente Vicente Fox ha avuto influenza nella campagna e se le migliaia di annunci del governo federale per lottare per la continuità hanno alterato l’equità del confronto.
L’obiezione presentata dalla coalizione Per il bene di tutti, capeggiata dal candidato dell’opposizione Andrés Manuel López Obrador nel distretto 15 della capitale messicana, esige l’invalidazione dell’elezione del 2 luglio, argomentando che l’ingerenza di Fox ha squilibrato la contesa elettorale.
Sottolinea anche che durante il primo trimestre dell’anno, il governo federale ha stanziato più di 90 miliardi di pesos (circa 900 milioni di dollari) in programmi sociali allo scopo di incidere sul risultato.
L’alleanza assicura che sono state utilizzate risorse statali per appoggiare la campagna dell’aspirante Felipe Calderón del Partito Azione Nazionale (PAN).
La commissione designata sta continuando il lavoro di definizione per elaborare un verdetto del risultato finale dell’elezione, la dichiarazione di validità e quella del presidente eletto, tutto questo prima del 6 settembre prossimo.
Sono passati quasi due mesi dalle elezioni nel Messico, i cui risultati resi pubblici hanno dato un maggior numero di voti a favore di Felipe Calderón. Il processo elettorale è stato impugnato.
López Obrador e rappresentanti della coalizione hanno inoltrato una causa legale considerando che il risultato è stato alterato e fraudolento. Il tribunale ha ordinato di compiere un nuovo conteggio in 11.839 seggi, con l’obiettivo di dare certezza all’elezione.
I risultati della verifica hanno mantenuto l’aspirante del PAN in prima posizione.
Quando ha conosciuto la sentenza del tribunale, secondo la quale non ci sono state irregolarità generalizzate durante il processo elettorale, López Obrador ha preso posizione anticipando che proporrà nella Convenzione Nazionale Democratica, programmata per il 16 settembre, la formazione di un gabinetto alternativo.
Ha avvertito che ignorerà il TEPJF come istituzione valida, perchè se appoggia l’imposizione dell’aspirante governativo non è all’altezza delle circostanze, in quanto la sua decisione è stata di convenienza.
Ha esortato
tutti i messicani a ignorare il verdetto del Tribunale, a respingere
l’usurpazione e a non riconoscere Calderón come presidente della Repubblica.
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