Avana 31 luglio 2006 - www.granma.cu

 

 

Alan García ha promesso di

 

ridurre la miseria in Perù
 

 

 

Il presidente Alan García dopo un discorso pieno di cifre e di numeri, ha promesso di lavorare per ridurre la miseria nel paese, a favore di tutti i peruviani nella sua gestione presidenziale che durerà cinque anni.

 

Il presidente, che è stato rieletto dopo la sua presidenza dal 1985-1990, in poco più di un’ora di discorso ha esposto le sue proposte per la gestione dello Stato con l’adozione di un piano d’austerità e la lotta contro l'esclusione, che danneggia più di 13 milioni di peruviani.

 

Nonostante la consegna di alcuni decreti al nuovo Congresso, dove García ha giurato, il presidente non ha citato le priorità del suo piano di governo e i tempi in cui realizzare gli obiettivi, ma si è limitato ad elencare le cifre che saranno assegnate ai vari programmi.

 

Diversi diplomatici presenti e alcuni rappresentanti della società civile hanno affermato, coincidendo, a Prensa Latina, che Gárcia ha fatto tante promesse che si teme che succederà come nel suo governo precedente, considerato da molti il peggiore della storia del Perù.

 

Commetterà di nuovo gli stessi errori, è stato detto. Molti piani, alcuni generali ed altri così dettagliati da far pensare solo a una spettacolarità senza sostanza, sono stati presentati durante la fastosa cerimonia realizzata con forti misure di sicurezza.

 

Il Capo di Stato ha segnalato che si creeranno posti di lavoro per superare il circolo vizioso dell'economia locale che non è capace di garantire l’occupazione, nonostante la crescita sostenuta del Prodotto Interno Lordo (PIL). Per questo ha insistito sulla necessità di favorire gli investimenti, stranieri e nazionali per poter garantire nuovi posti di lavoro, sostenuti dalle agevolazioni concesse dal governo ai settori dell'agricoltura, la pesca e il gas.

 

Alan Gárcia ha parlato anche del rispetto dei diritti lavorativi e sociali, della giornata di otto ore, delle politiche a beneficio dell'infanzia, la gioventù e le donne, ma non ha offerto molti dettagli si come avverrà tutto questo.

 

Gli stipendi dei congressisti e del presidente stesso sono stati ridotti ma non in maniera tanto spettacolare, perché, anche se sono la terza parte di quel che intascava il suo predecessore Alejandro Toledo, distano moltissimo dai salari più bassi.

 

Il leader aprista riscuoterà circa 16 mille nuovi Soles (circa 5000 dollari) per 14 mensilità, mentre i salari minimi nella nazione andina sono di circa 490 Soles, benché molti lavoratori per via della grave disoccupazione, accettano di lavorare per qualsiasi cifra.

 

Nonostante la sua ridicola riduzione di salario, cosa a cui ha dedicato abbastanza tempo del suo discorso, egli riscuoterà 33 volte un salario minimo.

 

Riferendosi al settore educativo, uno dei più maltrattati in Perù, Gárcia ha sostenuto che le ore di lezione che ricevono gli alunni aumenteranno e che migliorerà la qualità della formazione pedagogica dei docenti, anche se ha evitato di presentare il piano che riguarda questo importante settore.

 

Ha promesso anche d’eliminare nei prossimi cinque anni l'analfabetismo: sono più di tre milioni i peruviani analfabeta ma Gárcia non ha parlato del metodo che userà per realizzare questa ambiziosa meta.

 

Salutando gli otto presidenti latino-americani che hanno partecipato alla cerimonia, il leader del Partito Aprista Peruviano ha invitato a lavorare insieme per l'integrazione della regione, rinvigorendo il dialogo tra tutti gli Stati.

 

Alla cerimonia hanno assistito la presidentessa del Cile, Michelle Bachelet; Alvaro Uribe presidente della Colombia e Luiz Inacio Lula Da Silva, del Brasile; Evo Morales della Bolivia e Alfredo Palacio dell’Ecuador con il presidente del Paraguay, Nicanor Duarte; del Salvador, Elias Antonio Saca e di Panama, Martin Torrijos.

 

Dopo il suo messaggio, Garcia ha fatto giurare il suo Gabinetto nel Palazzo di Pizarro la sede governativa, ed ha offerto un pranzo agli ospiti presenti e al Principe delle Asturie, Felipe di Borbone.