21 novembre 2006 - www.granma.cu |
Detenuto Freddy Muñoz, corrispondente
di TeleSUR in Colombia
• Il giornalista respinge le accuse di ribellione e terrorismo
|
Il corrispondente del canale multinazionale Telesur da Bogotà, Freddy Muñoz, ha assicurato che il giornalismo libero e critico viene aggredito da coloro che lo vogliono piegare ed ha respinto le accuse di ribellione e terrorismo che gli imputano.
In un messaggio diffuso via Internet, Muñoz spiega il suo arresto effettuato di notte da parte degli agenti del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza – DAS – mentre ritornava in Colombia dopo la sua partecipazione a un seminario di narrativa audiovisiva a Caracas, la sede di Telesur.
Muñoz assicura che centinaia di giornalisti nel mondo sono stati accusati come lui, dopo che l’unilateralismo degli USA ha deciso d’accusare di terrorismo tutti coloro che con argomenti e criteri si oppongono alla politica dell’impero.
In una lettera indirizzata ai colleghi e agli amici nel mondo, Muñoz afferma che gli USA benedicono coloro che abbassano la testa, ignorano i loro crimini e li seguono.
“Colleghi e amici, da questa detenzione fisica invio il mio messaggio di ringraziamento a tutti voi e continuo a giocarmi la vita e la libertà in questo mestiere necessario, con tutti gli altri che disimpegnano questa lotta coraggiosa”, ha sostenuto il corrispondente di Telesur.
Egli ha ricordato che nel momento in cui gli agenti lo hanno accusato di fatti molto lontani dalla realtà dei suoi 12 anni di giornalismo, in quel momento, la TV colombiana stava trasmettendo un documentario sull’omicidio del collega giornalista assassinato Jaime Garzón.
“Il lavoro di Garzon aveva suscitato ira e intolleranza in un potere maligno e ostinato creato nell’incostituzionalità della Colombia. Un buon giornalista dice e sostiene la verità e nei nostri sofferenti paesi latino americani le verità sono un sole che svela e sgomina i signori delle ombre”, ha detto.
Muñoz ha ringraziato i colleghi e ha chiesto che aumentino le loro voci, felicitandoli per non tralasciare la lotta, anche se le farse montate contro di loro sono molto frequenti.
I mezzi stampa alternativi, le ONG’s e i familiari hanno condannato l’arresto di Muñoz e lo hanno definito una vera infamia. Suo padre Libardo Muñoz – un latro noto giornalista colombiano - ha detto a Prensa Latina che nessuno ha potuto provare che suo figlio stesse lavorando al di fuori della legge. “Il suo arresto è un attacco alla dignità e alla libertà d’espressione”.
Per Telesur l’arresto del giornalista è una sorpresa e la catena ha sostenuto in un comunicato che la detenzione di un giornalista di un mezzo di comunicazione internazionale è un attentato contro il diritto alla libertà di stampa e una manifestazione d’intimidazione.
“Aspettiamo che il caso venga chiarito e speriamo che il processo contro il nostro collaboratore sia trasparente e rispetti il diritto internazionale”, dice il comunicato.
Muñoz, di 35 anni, ha studiato cinema e TV nell’Università Nazionale ed ha prodotto la serie Leyendas per la televisione colombiana; inoltre ha lavorato per i quotidiani El Universal e El Periodico di Cartagena, dove vive.
Il suo arresto è seguito da
MINGA (Associazione per la Promozione Sociale Alternativa, un’organizzazione
colombiana per i diritti umani e difeso dal Collettivo degli Avvocati José
Alvear Restrepo. |