L'economista statunitense John Perkins ha
affermato in Panama che agenti della CIA assassinarono, nel 1981, il generale
panamense Omar Torrijos, il cui aeroplano cadde il 31 luglio di quell'anno in
una zona montagnosa.
Autore delle libro Confessioni di un assassino economico, Perkins
ha
dichiarato al quotidiano locale La Prensa che durante la sua vita attiva di
economista ha ricevuto come la
missione di “disciplinare” il governante panamense, affinché accettasse le
ricette che promuoveva la Banca Mondiale avviate ad una maggiore dipendenza
del paese del canale a Washington.
Torrijos era un ostacolo per la CIA. Dal momento che io fallii Torrijos,
che non accettò i miei consigli, sapeva che gli sciacalli della CIA sarebbero
venuti dopo di me, espresse l'analista, il cui libro é presente, nella lista
dei più venduti,
del New York Times .
Spiegò che le esigenze consistevano nel consegnare a Panama prestiti milionari
per la costruzione di grandi progetti, ma solo provenienti da fondi di
corporazioni degli Stati Uniti, cosa che sarebbe terminata nella dipendenza
esterna della nazione centroamericana.
Il generale panamense si oppose a tali politiche, e in maniera sospetta morì
il 31 luglio 1981 in un presunto incidente aereo, quando l'aeroplano su cui
viaggiava si schiantò in una zona montagnosa al nord dell'occidentale
provincia di Coclé.
Moisés Torrijos, uno dei fratelli del generale, ha sostenuto per anni la tesi
che il supposto incidente fu, in realtà, un piano della CIA denominato Falco
in Volo, per ostacolare la proiezione politica rivoluzionaria in America
Centrale. In realtà, numerosi osservatori hanno mantenuto sempre la tesi
dell'assassinio da parte della CIA di Torrijos, il generale che riscattò, per
la sovranità nazionale, la zona del canale con la firma nel 1977 dei trattati
Torrijos-Carter, dove inoltre si stanziavano basi militari statunitensi.
In recenti dichiarazioni a mezzi internazionali, l'analista statunitense ha
affermato che gli stessi sciacalli pretendono ora di far tacere i presidenti
del Venezuela, Hugo Chávez, e della Bolivia, Evo Morales, per la loro
posizione nazionalista.
tratto
da DPA/Aporrea
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