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Cuba, nonostante sia un paese soggetto ad un blocco, insegna a governare con
dignità e sovranità a tutti i paesi del mondo, ha affermato il presidente
della Bolivia, Evo Morales, in una folta conferenza scampa svoltasi nella
capitale austriaca.
Il governante boliviano partecipa al IV Vertice Europa -America Latina e dei
Caraibi (UE-ALC) che é incominciato questo giovedì a livello ministeriale ed
aperto dal titolare degli Affari Esteri austriaco, Ursula Plassnik.
Ad una provocatoria domanda di un rappresentante della mafia anticubana di
Miami, Morales ha risposto in forma tagliente che il suo Governo non pensa di
Cuba come quei signori e che, al contrario, il popolo boliviano e lui,
ammirano il popolo cubano ed il suo leader massimo, Fidel Castro.
Ha evidenziato che quel paese sottomesso ad embargo economico aiuta molti
paesi a sbloccarsi socialmente. "Io so, che Cuba mobilita i suoi medici in
tutto il mondo, ed in Bolivia é già arrivata la Missione Miracolo".
Ha spigata che questa operazione consiste nel realizzare interventi chirurgici
per curare pazienti colpiti da cateratta ed altri patimenti della vista e
questi interventi si fanno gratuitamente, quando in Bolivia costano da 500 a
600 dollari.
Ha annunciato che, nel suo paese, in solamente due mesi, sono stati operati
gratuitamente 7000 poveri e quell'appoggio è completamente
incondizionato. Morales ha aggiunto che Cuba comanda truppe di medici per
salvare vite, mentre altri lo fanno per ammazzare.
Morales ha spiegato che alcuni ,come gli Stati Uniti, propongono aiuti ma allo
stesso tempo mettono 16 condizioni o requisiti e se non sono rispettate non
hai aiuto. Il solo aiuto non condizionato é quello di portare truppe e basi
militari in qualunque altro paese. Ed io non vedo truppe della Spagna,
dell'Austria o dell'Italia in Bolivia.
"Vedo solo quelle degli Stati Uniti e non solamente nel mio paese, bensì in
altre nazioni latinoamericane. Spero che gli europei si difendano affinché non
permettano più basi militari nordamericane nei loro paesi".
Morales rispose ad oltre cinquanta domande che gli furono sottoposte da
giornalisti, la maggioranza dei quali rimasero nella sala, quando funzionari
del Vertice annunciarono che in una sala vicina aspettavano altri personaggi
illustri.
Ig/is/lma
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