La riunione ministeriale annuale del Gruppo dei 77 e la Cina ha reiterato nella sede delle Nazioni Unite la sua condanna per l’applicazione delle misure coercitive di blocco e per l’imposizione di leggi e regolamenti con effetto extraterritoriale.

In una dichiarazione dettata al termine dell’incontro, l’influente Gruppo dei 132 paesi in via di sviluppo e la Cina ha condannato tutte le forme di misure economiche coercitive, includendo le sanzioni unilaterali contro i paesi in via di sviluppo.

Il documento sottolinea l’urgente necessità di eliminare queste misure immediatamente, ha riferito PL.

“Queste azioni non solo vanno contro i principi più sacri della Carta della ONU e del Diritto Internazionale, ma minacciano anche severamente la libertà di commercio e gli investimenti” si legge nel documento, che è un risultato della 13ª Conferenza a livello ministeriale del G77 e la Cina e che esorta la comunità internazionale a non riconoscere o applicare queste misure.

La Conferenza Ministeriale del G77 e la Cina è stata inaugurata dal Segretario Generale della ONU, Kofi Annan, e tra gli oratori ha avuto il ministro degli esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, che ha parlato a nome dell’Isola e del MNOAL.

Dopo aver reiterato l’impegno assoluto di unità, coesione e ricerca di obiettivi comuni da parte del MNOAL con il Gruppo dei 77 e la Cina, Pérez Roque ha ricordato i propositi, i principi e i criteri adottati durante il XIV Vertice che si è svolto pochi giorni fa all’Avana.

Nel suo intervento il ministro cubano ha annunciato che l’Isola presenterà nell’attuale periodo di sessioni della ONU il progetto di risoluzione intitolato: “La necessità di porre fine al blocco economico commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba”.

Il ministro ha approfittato dell’occasione per ringraziare il G77 e la Cina per aver mantenuto il loro sostegno in tutti questi anni.

La risoluzione, legittimo reclamo della popolazione cubana, sarà presentata per la quindicesima volta.

Il documento adottato dal G77 e la Cina conferma il loro appoggio alle legittime domande di Cuba sull’eliminazione del blocco imposto dagli USA contro l’Isola da più di quaranta anni.