8 novembre 2006 - www.granma.cu

 

Denunciato il blocco USA che

impedisce l’accesso ad internet

 

 

Gli Stati Uniti bloccano l'accesso di Cuba alla banda di Internet ed accusano l'Isola di restringere l'uso di questo servizio a pochi privilegiati.

 

Le restrizioni poste a Cuba impediscono all’Isola di usufruire delle condizioni di qualsiasi utente privato in altre nazioni, con una velocità di connessione alla rete delle reti decimante superiore a quella possibile a Cuba.

 

In Australia, Bangladesh, Regno Unito, Italia o negli Stati Uniti, una persona può accedere all’alta velocità con un servizio ADSL e con la possibilità di download fino a 24 megabyte per secondo, e in Norvegia o in Giappone si superano persino i cento.

 

Cuba, uno stato con più di 11 milioni di abitanti ha l’autorizzazione via satellite per 65 megabyte di larghezza di banda per l'uscita e 12,4 per l'entrata.

 

Dalla nascita di internet, Washington ha bloccato Cuba nell’utilizzazione della rete informativa mondiale e contemporaneamente ha cominciato una feroce campagna accusando l’Isola di negare la libertà di connessione.

 

Per via delle leggi del blocco, cuba non può collegarsi ai canali internazionali di fibra ottica che passano vicino alle sue coste ed è obbligata a farlo via satellite, metodo più caro e che limita l'uso di questa risorsa.

 

Se una compagnia nordamericana vuole aprire un nuovo canale a Cuba o aumentare la velocità della connessione, è obbligata a chiedere un'autorizzazione al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

 

Le autorità cubane hanno deciso di dare la priorità della connessione alla rete in maniera organizzata, per garantire il suo uso sociale in forma adeguata a medici, scienziati, studenti, professionisti, personalità della cultura, centri di investigazione e via dicendo.

 

Questa strategia è riconosciuta dagli organismi internazionali come modello per i paesi sottosviluppati ed ha facilitato l'esistenza di 1370 luoghi virtuali, di 940000 utenti di posta elettronica ed altri 219000 di Internet.

 

Questi dati però si moltiplicano in centinaia di migliaia se si considera il carattere sociale di molte di queste agevolazioni e l'utilizzo di uno stesso punto di connessione o posta elettronica da parte di molte persone.

 

20 maggio 2006 - A. Rodríguez Álvarez www.rebelion.org/noticia.php?id=31739

 

L’embargo raggiunge

anche internet

 

 

 

 

L’assedio economico, finanziario e commerciale orchestrato dal governo nordamericano contro Cuba in più di 40 anni, non è solo il più lungo della storia, ma anche il più intenso.


Le dettagliate ed argomentate relazioni presentate ogni anno dall'Isola all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dimostrano che non esiste praticamente un solo aspetto della vita della società cubana che scappi a quella perversa ossessione dall'Impero.


La connessione alla rete Internet non fa eccezione. Dal mese d’ottobre del 1996, quando la più grande isola delle Antille è stata ufficialmente integrata alla rete informatica internazionale di computer, Washington ha cominciato a creare vari ostacoli.


Il più efficiente di questi fa leva sui mezzi tecnici (quelli che dovrebbero garantire il libero flusso di dati) perché la legislazione statunitense sul blocco non permette a Cuba l’accesso al cavo di fibra ottica che loro amministrano, e attraverso il quale viaggia la quasi totalità di Internet.


Questo cavo circonda l'arcipelago antillano ma... non può toccare le sue coste e come logica conseguenza l'accesso alla rete è stato seriamente compromesso, lasciando come unica opzione quella satellitare, molto più lenta, di minore qualità e capacità, ed ovviamente molto più cara.

 

La Casa Bianca, con grande doppiezza, mentre nasconde una sua evidente aggressione alla libertà individuale, include nella campagna calunniosa contro la Rivoluzione a proposito dell’argomento Internet, i regolamenti vigenti nell'isola per l'accesso alla rete di ogni cittadino che lo solleciti, regolamenti determinati dalla limitata capacità tecnica sopra indicata. La campagna diffamatoria prosegue omettendo - non dicono nemmeno una parola - sul modello di sviluppo scelto dal paese, che consiste nel dare priorità all'informatizzazione dei servizi sociali, specialmente nei settori dell'educazione e della sanità, in modo da garantire che i benefici di Internet possano arrivare per questa via a più ampi settori popolari.


Tale concezione, adeguatasi alla situazione già spiegata ed alla condizione di nazione in via di sviluppo, ha permesso la graduale espansione di Internet a tal punto che attualmente ne beneficiano 790 mila professionisti, medici, professori e studenti di tutti i livelli e categorie.


I progressi già realizzati, a dispetto delle limitazioni economiche, sono tali che sono già visibili in vari prodotti giornalistici, ma basti segnalare che per garantire il livello raggiunto e il suo futuro sviluppo, a Cuba è stata creata l'Università delle Scienze Informatiche, centro studi dotato della più moderna tecnologia, con otto mila studenti selezionati tra i migliori di tutto il territorio nazionale.


Funzionano anche decine di Istituti Tecnologici in tutte le province, che contano su ben 40 mila studenti, capitale umano in formazione su cui si affideranno gli obiettivi già descritti.


Così come è successo con l'economia cubana in generale, che dopo più di 45 anni di blocco si è ripresa e nel 2005 ha registrato un tasso di crescita del 11,8 %, il programma di informatizzazione diventerà irrefrenabile.

 

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR