LA POLITICA NEI CONFRONTI DI CUBA Le sanzioni ci possono alienare gli alleati – Tratto dal MIAMI HERALD – JAKE COLVIN 16 febbraio 2006
La settimana scorsa il Governo messicano e la catena di alberghi e siti di intrattenimento della compagnia Starwood hanno provato quanto problematica possa essere la politica americana verso Cuba, quando sono stati entrambi trascinati in una controversia derivata da una conferenza tra le autorità cubane e uomini d’affari americani. Per impedire conflitti futuri con importanti alleati degli Stati Uniti e preservare la reputazione dei marchi americani in tutto il mondo, il Governo USA dovrebbe riconsiderare il modo in cui applica le sanzioni.
La controversia è cominciata quando Starwood, la compagnia madre negli Stati Uniti dello Sheraton Maria Isabel di Città del Messico, è intervenuta su richiesta delle autorità americane, ordinando ad una delegazione di funzionari cubani di abbandonare l’albergo. I cubani stavano partecipando a una conferenza su temi energetici con rappresentanti nordamericani, tra i quali mi trovavo. Un portavoce di Starwood ha commentato che era stato chiesto ai cubani di abbandonare il locale per ottemperare ai termini dell’embargo contro Cuba.
CONSEGUENZE INDIRETTE
L’incidente ha messo sul tappeto le conseguenze involontarie e la capricciosità delle sanzioni unilaterali degli Stati Uniti. Applicando le leggi americane a compagnie straniere, gli USA hanno indurito i loro rapporti con un alleato importante.
L’Hotel Sheraton del Messico condivide il suo nome con una divisione della compagnia principale negli Stati Uniti, ma è soggetto alla legislazione messicana, fatto che le autorità e gli editoriali dei quotidiani di quel paese hanno sottolineato incolleriti.
Questo superfluo e irritante tema mina la cooperazione ufficiale su importanti temi di sicurezza ed economici, danneggiando la credibilità della buona volontà degli Stati Uniti in ampi settori della popolazione.
Aver esteso le sanzioni alle compagnie straniere, colloca queste con le spalle al muro sfidandole ad osservare leggi conflittuali tra loro. Per quanto riguarda questo caso, il Congresso messicano ha approvato una legge, il cosiddetto decreto di blocco, come risposta alla legge Helms-Burton, approvata dal Congresso americano e che estende le sanzioni contro Cuba alle compagnie straniere.
Questo decreto vieta alle compagnie soggette alle leggi messicane di applicare le sanzioni extraterritoriali imposte dagli Stati Uniti.
Ciò dà come risultato che lo Sheraton Maria Isabel si trovi nella difficile situazione di dover osservare nello stesso tempo le leggi americane e messicane, contraddittorie tra loro.
A più lunga scadenza, queste sanzioni mettono a rischio la reputazione dei marchi americani in tutto il mondo.
Quale organizzatore di conferenze in possesso delle sue facoltà mentali realizzerebbe una riunione, anche remotamente relazionata con Cuba in un albergo di origine americana? E cosa dire dello Sheraton? Gli organizzatori opterebbero per compagnie come quella francese Sofitel, per futuri eventi.
L’applicazione in conferenze come questa di sanzioni americane è controproducente perchè limita la nostra capacità di progettare i valori democratici e di portare avanti gli obiettivi della politica estera americana. Questa conferenza ha aperto un forum per il dialogo sui temi economici e ha presentato una delegazione di capitalisti americani alle autorità cubane. È contraddittorio che il governo americano, che è a favore del dialogo e dell’impegno in tutti i paesi del mondo, compresa la Cina, imbavagli ogni discussione riguardante Cuba.
UNO SGUARDO CRITICO
Ciò che è assolutamente necessario è mettere in azione tutti i mezzi a nostra disposizione per far avanzare gli obiettivi della politica estera americana. L’attuale politica americana nei confronti di Cuba non ha l’impatto che si proponeva il Congresso o il presidente. Nello stesso tempo, le sanzioni unilaterali hanno causato problemi non previsti con gli alleati degli Stati Uniti, danneggiano la reputazione di compagnie americane e vengono applicate in modo disuguale. La Commissione per l’Assistenza a una Cuba Libera, presieduta dalla Segretaria di Stato Condoleezza Rice, si riunirà nuovamente nel 2006 con l’intenzione di indurire le sanzioni contro Cuba. Sarebbe meglio fare un’analisi critica su quanto ottenuto finora con le sanzioni. Quest’ultimo incidente fa pensare a nuovi approcci invece di quello già conosciuto.
* Jake Colvin è il direttore di USA-- Progetto d’impegno del Consiglio del Commercio Nazionale con l’Estero, associazione per il commercio con sede a Washington.
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