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Fidel Castro ricompensa il
bambino umiliato dalla Nikon
27 ottobre 2006 - www.prensalatina.it
Il bambino cubano Raysel Sosa González ha ricevuto mercoledì 25, una macchina fotografica digitale inviata personalmente dal Comandante in Capo Fidel Castro.
Il regalo è stato consegnato dal vice ministro della sanità Roberto González, nella scuola dove Raysel frequenta la prima media, la Olof Palme del municipio La Lisa.
Jorge González, leader del Centro Comunitario “Coloreando mi Barrio”, dove il bambino coltiva il suo talento artistico, ha detto che quattro mesi fa avevano sofferto insieme per il vergognoso incidente provocato dall’impresa giapponese Nikon, che aveva negato a Raysel la macchina fotografica che gli corrispondeva come premio del XV Concorso Internazionale per ragazzi sul Medio Ambiente.
“Oggi e stata fatta giustizia ed è giunta dalle mani dell’uomo più giusto del mondo”, ha commentato il professore.
Raysel è rimasto stupefatto ed ha tardato diversi minuti, prima di riuscire ad aprire il pacchetto avvolto come un regalo e poi ha detto d’essere molto felice per il regalo di Fidel. Ha anche confessato che gli piacerebbe incontrarlo quando avrà terminato la convalescenza, per dargli una bacio sulle guance e ringraziarlo per questo gesto così affettuoso.
Raysel non sa ancora bene come utilizzerà la sua macchina fotografica, ma gli resterà per sempre nel cuore e nella memoria il grato sapore della solidarietà di tutti i suoi familiari, i vicini e i compagni di classe che hanno ascoltato attenti le spiegazioni offerte da José Ramón Cabaña, funzionario del Ministero degli Esteri, sull’aggressiva politica degli Stati Uniti contro Cuba, che ha cercato di togliere a un bambino la felicità di ricevere un premio ottenuto.
FORTEMENTE CRITICATA LA POSIZIONE DELLA NIKON
Mentre la famosa impresa Nikon ha mostrato al mondo la sua peggiore immagine, lo stesso incidente è servito a far si che l’umanità lo facesse suo, con tenera e profonda sensibilità.
Più di 1200 messaggi provenienti da molti paesi e 80 proposte di regalo d’una macchina fotografica hanno assalito l’indirizzo di posta elettronica del professore Jorge González, dopo la pubblicazione della intervista della giornalista giapponese Ana Auki, dell’agenzia JIJI Press, dopo il vergognoso incidente nel quale la Nikon si è prostrata davanti al blocco degli USA ed ha negato la consegna di una macchina fotografica vinta in un concorso al bambino Raysel, in quanto cubano.
Il professore aveva denunciato l’offesa fatta a suo alunno Raysel Sosa Rojas, vincitore del XV Concorso Internazionale per ragazzi sul Medio Ambiente, auspicato dalla ONU.
Il bambino era andato in Algeria, accompagnato dal suo maestro e leader del Centro Comunitario “Coloreando mi Barrio”, ed ha sofferto la delusione di ritornare senza la macchina fotografica Nikon che era parte dei regali consegnati a tutti i premiati nel concorso.
Il premio è stato negato solo a Raysel perchè è cubano.
Non è possibile pubblicare tutti i messaggi, ma Juventud Rebelde ne ha scelti alcuni come esempio di rispetto e ammirazione, di solidarietà e fermezza davanti a tanta vigliaccheria.
“Sono rimasto allibito quando ho saputo il fatto, che sembra un incubo … dopo aver letto la notizia ho sentito un forte disprezzo per coloro che in varie forme sono complici con il silenzio o l’evasione”, ha scritto Reinaldo Pardo di Tarragona, Spagna.
“Raysel e Jorge non sono soli. Siamo sempre più noi che vogliamo lottare per cambiare questo sistema inumano. Poveri loro i patrocinatori della Nikon e il governo degli USA, perchè con il loro denaro e il loro consumismo non sanno la grandezza della solidarietà” Monica Calcedo, Marsiglia, Francia.
“È deplorabile la situazione vissuta dal professor Jorge e dal bambino Raysel per colpa del blocco criminale imposto dall’impero a Cuba. Noi siamo pronti a diffondere tutto quello che si riterrà necessario”, Adriana D’Ambrosio. Quotidiano La Juventud, Montevideo, Uruguay.
“Un cordiale saluto dal Messico e dall’Assemblea Popolare della città di Oaxaca, nella regione di Huajuapan de León. Tutta la nostra solidarietà e il nostro rispetto vanno al popolo di Cuba e soprattutto ai bambini cubani, che sono un esempio di dignità per il mondo intero. Vogliamo dire al nostro piccolo amico che il nostro cuore gli è accanto. Un fraterno saluto dalla Mixteca Oaxaqueña”, Omar Esparza.
“Voglio inviare al piccolo Raysel la forza per comprendere il comportamento meschino di alcuni adulti che per pressioni politiche ed economiche perdono la visione di esseri umani. Sono un’insegnante universitaria ed ho un bambino di 12 anni come Raysel, che si è scontrato contro un muro di persone che vogliono impedire lo sviluppo intellettuale ed emozionale. Dal Messico estenderemo questo caso per far sì che gli universitari non si facciano guidare solo da alcuni mezzi di comunicazione”, Bianca E Vazquez.
“Non è possibile, ho esclamato felice leggendo il messaggio e sapendo che Raysel conterà sulla sua macchina fotografica e che 80 persone sono disposte a regalargliene una. Non voglio restare al di fuori di questo gesto e gli invierò del materiale da disegno e mi piacerebbe che i bambini poi m’inviassero qualche lavoro per metterlo in cornice davanti alla mia scrivania” scrive Juan Andrés Olcese, peruviano di 64 anni, pensionato e residente a Buenos Aires.
“Come cittadino del mondo sono costernato di fronte a tanta bassezza e ritengo più grave che questi atti vergognosi si commettano contro i bambini che sono la speranza del mondo. I miei primi anni d’educazione li ho trascorsi nella scuola elementare “Solidarietà con il Cile” di Miramar e il popolo cubano la solidarietà ce l’insegnava come un principio basico a noi bambini. Questo insegnamento è sigillato in me. Mi spiace che Raysel non abbia ricevuto il suo premio, ma oggi il gesto solidale di tanta gente è un premio maggiore. Raysel, sei già un gran vincitore”, Paul Dassori, Valdivia, Cile.
“La Nikon ha dato la dimostrazione d’essere disposta a giungere a simili emarginazioni pur di far bella figura con l’impero e assicurarsi il mercato. La sola cosa che ispira l’istinto è gridare “Miserabili”. Cuba però resiste e trionfa precisamente con i suoi bambini e le sue bambine, che sono un simbolo di ricchezza e formazione a livello mondiale”. Il giornalista ecuadoriano Alberto Maldonado e sua figlia Naylé.
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