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Gli USA hanno ritirato la licenza ad un’agenzia di viaggi a Cuba
NAVIL GARCIA ALFONSO – di GI – 1 febbraio 2006
La stretta vigilanza che il Governo degli Stati Uniti sta mantenendo sull’applicazione delle restrizioni contro Cuba si è radicalizzata, arrivando al ritiro della licenza ad un’agenzia con sede in Florida che si dedicava ad organizzare viaggi nell’Isola.
Secondo Molly Millenvise, portavoce dell’Ufficio di Controllo dei Beni Stranieri (OFAC è la sua sigla in inglese), dipendenza del Dipartimento del Tesoro, questi controlli puntano a rafforzare le disposizioni di quest’istituzione per l’esecuzione del programma di misure contro Cuba.
Nel 2004 l’Amministrazione Bush ha decretato il lasso minimo di tre anni tra una visita e l’altra dei cubano-americani residenti negli Stati Uniti a Cuba e la chiusura di una delle agenzie che vendeva il maggior numero di viaggi contribuisce ulteriormente a tenere lontani dall’Isola familiari e turisti.
La OFAC ha annunciato che prevede di compiere circa 25 controlli simili ogni anno e ciò sta creando una grande aspettativa. È infatti in bilico la situazione di 250 agenzie che in tutto il territorio nordamericano fanno viaggiare persone a Cuba.
Il controllo delle attività che implicano una qualsiasi interazione con Cuba è un punto permanente nell’agenda della Casa Bianca.
Per quel che riguarda le restrizioni sui viaggi il Governo statunitense ha riscosso nel 2004 più di un milione e mezzo di dollari in multe notificate a cittadini nordamericani per essersi recati a Cuba senza l’autorizzazione del Tesoro. Le sanzioni monetarie si aggirano sui 7.500 dollari a persona, senza contare le altre limitazioni per coloro che riescono a conseguire il visto speciale, come la proibizione di portare con sé al loro rientro negli USA (secondo quanto riporta il testo delle misure restrittive) qualsiasi bene acquistato a Cuba.
Inoltre non possono spendere più di 50 dollari al giorno durante la loro permanenza nell’Isola e nemmeno consumare rum e tabacco cubani.
La OFAC ha ritirato la licenza all’agenzia ‘Estrella de Cuba’ adducendo irregolarità nella concessione dei permessi di viaggio per motivi religiosi. Secondo alcune testate giornalistiche della Florida negli ultimi tempi l’indice dei salvacondotti concessi dal Dipartimento del Tesoro si è inclinato verso i permessi speciali per religiosi.
Il congressista per lo stato della Florida Lincoln Díaz-Balart, uno dei più accaniti nemici di Cuba, ha utilizzato la sua influenza politica e la sua vicinanza al Governo per denunciare i “presunti viaggi di religiosi che in realtà perseguono finalità turistiche”. Altri membri delle bande cubano-americane di Miami sono ricorsi all’invio di lettere ed a riunioni con i funzionari della OFAC affinché quest’istituzione mantenga la politica della mano dura.
Ileana Ros-Lethinen, anche lei congressista d’origine cubana, sostiene la posizione di Díaz-Balart. Sono note le sue attività nella Camera dei Rappresentanti per promuovere e rafforzare le sanzioni contro Cuba.
Ma secondo i sondaggi la maggior parte dei cubani residenti negli USA è contraria alle regolamentazioni che separano sempre più i familiari dei due paesi.
L’attività della OFAC può danneggiare circa diecimila persone che, da quando Washington ha stabilito le nuove norme, stanno cercando un modo per viaggiare.
Anche diverse organizzazioni che cercano di rompere il blocco
nordamericano contro Cuba, come Pastori per la
Pace e la Brigata Vinceremo, vengono ispezionate dalla OFAC alla ricerca di
pretesti per impedire ai cittadini nordamericani l’esercizio del loro diritto di
viaggiare liberamente. Circa 200 membri di questi gruppi progressisti sono stati
notificati e devono rendere conto al Dipartimento del Tesoro su tutto ciò che
concerne le loro ultime uscite dal paese.
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