21 settembre 2006, www.granma.cu |
I blocchi stradali a Santa Cruz
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I blocchi stradali promessi e minacciati sono iniziati all’alba di mercoledì 20 nell'orientale regione di Santa Cruz, in difesa dell'Assemblea Costituente, mentre il governo ed i nove governatori hanno invitato la popolazione a interromperli.
Le emittenti radiofoniche della zona hanno trasmesso che nei blocchi stradali a San Juan di Yapacanì, un nodo strategico della strada centro-orientale, e a San Julian, non sono avvenuti incidenti e che i dirigenti dell'antigovernativo Comitato Civico di Santa Cruz cercano di minimizzare la protesta.
I contadini hanno collocato grandi pietre ed altri ostacoli per ostruire il traffico e per esigere l'approvazione delle riforme proposte dal governo per rendere più efficiente la riforma agraria.
La protesta condanna soprattutto le pressioni dei gruppi regionalistici guidati dal Comitato Civico di Santa Cruz e dai partiti tradizionali, eseguite per far sì che l'Assemblea Costituente possa prendere decisioni solo con una maggioranza di almeno due terzi.
Il Movimento al Socialismo (MAS), al governo, sostiene che questa formula può bloccare l'Assemblea e che darà diritto di veto ai gruppi minoritari.
La votazione basata sui due terzi servirà solamente per l’approvazione o meno del testo finale della nuova Costituzione.
Il presidente interino, Álvaro García, si è riunito con i prefetti dei nove dipartimenti, in maggioranza all’opposizione ed ha chiesto a sua volta la sospensione de blocco stradale a Santa Cruz, perchè è dannoso per tutto il paese.
La riunione ha proposto di promuovere un dialogo tra il governo, la prefettura e il comitato di Santa Cruz, col Blocco Orientale delle organizzazioni contadine ed indigene responsabili del blocco stradale, per dare una soluzione al conflitto.
Durante l'incontro sono state analizzate anche possibili formule di soluzione delle manifestazioni che mantengono impantanata la Costituente.
García ha suggerito di determinare i temi più delicati della nuova Costituzione, che potrebbero richiedere i due terzi dei voti ed ha proposto che se non si otterrà questo margine, siano sottoposti successivamente a un referendum.
A proposito della richiesta di Riforma Agraria dei partecipanti ai blocchi stradali, il MAS ha annunciato che accelererà nel Congresso l'approvazione delle riforme legali proposte dal governo del presidente Evo Morales, per il recupero delle terre abbandonate o senza proprietà legale, per distribuirle tra i contadini.
Gli scontri tra l'elite di Santa Cruz e il governo peggiorano sempre più, ed è stata resa nota nelle ultime ore la decisione di non invitare il Capo dello Stato all'inaugurazione dell'importante Fiera di Santa Cruz.
Questa è la prima volta che un governante viene emarginato dall’importante manifestazione.
Il vicepresidente del comitato civico della regione, Jaime Santa Cruz, ha cercato di negare la discriminazione della misura, con forti basi di razzismo, come sostiene il governo, ma ha ammesso che si tratta di una misura politica contro il governante Evo Morales che è un indigeno.
L'elite di Santa Cruz incolpare il governo e il MAS del blocco stradale iniziato a Santa Cruz ed esige dal primo che reprima i contadini, anche se il governo e il partito di governo hanno chiesto formalmente che la chiusura stradale non resti effettiva.
La Federazione delle Cooperative Minerarie, alleata al governo, ha iniziato un altro blocco stradale nella meridionale regione di Oruro, per richiamare l’attenzione, mentre il ministro del Settore minerario, Walter Villarroel, ha già cominciato a conversare con l'entità.
La protesta ha fatto sì che il terminal degli autobus di La Paz sospendesse la partenza dei veicoli verso le regioni meridionali, il centro e l’oriente del paese.
I blocchi e le altre proteste sociali segnano il processo
dei cambiamenti iniziato nel 2000, che sono stati determinanti nelle
dimissioni dei presidenti Gonzalo Sanchez di Lozada (2002-03) e Carlos Mesa
(2003-05).
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