Brevi di maggio tratte da www.resistenze.org |
Premio Nobel Sitglitz appoggia la nazionalizzazione degli idrocarburi in Bolivia La Bolivia denuncia la cospirazione contro la nazionalizzazione Il governo boliviano conferma l’esistenza di paramilitari Le riserve di gas in Bolivia sono diminuite della metà
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Premio Nobel Sitglitz appoggia la nazionalizzazione degli idrocarburi da TeleSur http://www.telesurtv.net/home19may9.php 20 Maggio 2006
Per Stiglitz, i Trattati di Libero Commercio per i paesi in via di sviluppo “sono ingiusti”, Il Premio Nobel per l’Economia del 2001, lo statunitense Joseph Stiglitz, ha appoggiato la decisione del governo della Bolivia di nazionalizzare gli idrocarburi, ed ha condiviso anche il rifiuto del presidente Evo Morales di firmare un Trattato di Libero Commercio (TLC) con gli Stati Uniti. Durante una visita a La Paz, l'ex presidente della Banca Mondiale, con i giornalisti si è espresso favorevolmente sulla nazionalizzazione dell'industria degli Idrocarburi adottata dalla Bolivia il 1° maggio, misura con cui il governo boliviano mira al recupero della sua “sovranità economica.” Per Stiglitz, i TLC per i paesi in via di sviluppo “sono ingiusti”, li ha definiti una “imposizione”, invece di essere il frutto di una "negoziazione" con Washington. “Possono essere troppo onerosi rispetto alla sovranità nazionale, in molti casi ci sono restrizioni che s’impongono automaticamente firmando questi trattati (..) Un esempio è il Cile, dove sono già scattate certe restrizioni al commercio e al flusso di capitale”, ha spiegato. Inoltre, Stiglitz ha messo in risalto il fatto che l'atteggiamento di Morales è “conseguenza del fallimento del modello neoliberale imposto da Washington”, e che “era ora che la Bolivia ricevesse le giuste rimunerazioni per lo sfruttamento delle sue risorse naturali”.
Missione del FMI in Bolivia da TeleSur http://www.telesurtv.net/home19may9.php 20 Maggio 2006
Nonostante il governo di Morales non accetti compromessi col Fondo Monetario Internazionale (FMI), La Paz ha accettato di mostrare ad una missione di quest’organismo multilaterale, una relazione nella quale assicura l'incremento del 48 % delle esportazioni boliviane negli ultimi quattro mesi. Tale incrementò si è registrato da quando ha preso il potere Evo Morales. Per Antonio Furtado, capo della missione del FMI in questo paese andino, l'inflazione è “sotto controllo”. “In questo momento la Bolivia ha un'inflazione sotto controllo, ha riserve internazionali nella banca centrale e la crescita economica è intorno al 4 %, l’incremento più alto registrato negli ultimi anni”, ha dichiarato Furtado.
La Bolivia denuncia la cospirazione contro la nazionalizzazione
TeleSUR http://www.telesurtv.net/home21may1.php 21 Maggio 2006
Il presidente boliviano Evo Morales, ha denunciato il fatto che settori imprenditoriali e politici appoggiano le industrie petrolifere transnazionali, cercando di cospirare contro la nazionalizzazione degli idrocarburi, decretata dal primo maggio scorso. Morales ha sfruttato l'opportunità di sottolineare la necessità che il popoo organizzato difenda il recupero delle risorse boliviane. “Ho molte informazioni circa il fatto che vogliono cospirare contro la nazionalizzazione”, ha dichiarato il capo di Stato boliviano L'annuncio è stato fatto davanti ad una manifestazione di massa a Caranavi, località ubicata nelle valli sub andine degli Yungas al nord di La Paz. Nella stessa occasione Morales ha indicò la necessità di organizzazione per l'elezione dei delegati all'Assemblea Costituente, che si farà il primo di Luglio. Il presidente boliviano ha anche annunciato un programma di controllo delle piantagioni di coca per evitare l'espansione del narcotraffico. Secondo E. Morales, questa misura - che è già stata approvata da migliaia di produttori - è il migliore sedimento nella lotta contro il narcotraffico, senza necessità di repressione.
Il governo boliviano conferma l’esistenza di paramilitari http://www.rebelion.org/noticia.php?id=31806 Stampa Latina 22 maggio 2006
Il ministro dello Sviluppo Rurale ed Agrario, Hugo Salvatierra, oggi ha confermato l'esistenza di gruppi armati irregolari al servizio dei proprietari terrieri nella regione orientale del paese. In una conferenza con la stampa straniera sulla nuova politica agraria del governo (che genera resistenze imprenditoriali e regionalistiche) il ministro ha anche rivelato, senza maggiori dettagli, che sono state ricevute minacce di morte. Davanti ad una domanda sull'esistenza di forze paramilitari nel dipartimento orientale di Santa Cruz, Salvatierra ha detto che lì vi sono gruppi armati irregolari, e che lo Stato applicherà la legge contro quelle organizzazioni illegali. Salvatierra ha poi ricordato che in passato i proprietari terrieri di quella regione hanno usato dei sicari contro i contadini che occupavano le terre e ha respinto l’accusa di aumentare le tensioni e la violenza, attribuendole ai proprietari di terre occupate illegalmente che ora si vedono colpiti dalla nuova politica governativa. Ha fatto riferimento ad un pronunciamento dei Comitati Civici di Santa Cruz e di altre regioni - una vera dichiarazione di guerra contro la riforma agraria - e ha spiegato che dietro quei raggruppamenti operano centinaia di accaparratori illegali di terre. Il governo sta cercando il dialogo sui decreti che approfondiscono la riforma agraria del 1953, e mirano ad una distribuzione giusta della terra, con la restituzione allo Stato e la ridistribuzione delle proprietà che non svolgono una funzione economica e sociale. (..) Rispondendo a proposito della campagna regionalistica e conservatrice contro la politica governativa, ha dichiarato che si fida della comprensione degli impresari legali e produttivi che costituiscono la maggioranza, e ha smentito le tesi forti della campagna dell’opposizione, negando che il governo voglia spostare i contadini dell'altopiano andino verso oriente, confermando la volontà di dare le terre ai contadini del territorio corrispondente. Salvatierra ha poi negato che Morales approvi l’occupazione delle poprietà terriere, al contrario, ha esortato il Movimento dei Contadini senza Terra (MST) ad astenersi dal farlo, invitandoli ad attendere di essere benficiati dalla nuova politica agraria. Circa le denunce di occupazioni di proprietà, ha detto che queste sono successe sempre, tanto da parte di contadini senza terra, come da parte di imprenditori che s’impadroniscono di grandi estensioni usando il potere politico o la corruzione. Ha affermato che la proprietà privata legale sarà rispettata, come le Terre Comunitarie di Origine (TCO) delle comunità indigene, che sono e rimarrano intangibili. La priorità delle dotazioni gratuite (inizialmente di circa quattro milioni di ettari) sarà per i raggruppamenti comunitari (al fine di evitare la microproprietà) e senza condizionarla all'appoggio tecnico e creditizio. L'appoggio agli agricoltori sarà fornito da un fondo creditizio per i piccoli produttori che conta inizialmente su 100 milioni di dollari dati dal Venezuela, ai quali devono essere sommate altre fonti di cooperazione. L'appoggio ai contadini (la dotazione di semi, macchinari, progetti ed altri mezzi) sarà fornito da una corporazione che si formerà con l'aiuto di Cuba e Venezuela, nel quadro dell'Alternativa Bolivariana per l’America (Alba). Rispetto alla partecipazione della Banca Mondiale a quell'aiuto, Salvatierra ha detto che è condizionata al rispetto assoluto delle politiche del governo ed alla sovranità nazionale, oltre che all'abbandono di imposizioni privatizzatrici e neoliberali. Ha poi puntualizzato che la Bolivia “ha bisogno di aiuto e non di imposizioni.”
Le riserve di gas in Bolivia sono diminuite della metà
http://www.telesurtv.net/home23may11.php TeleSUR 23/05/2006
Le riserve di gas naturale della Bolivia risultano molto inferiori a quelle stimate da Golyer and Mcnaughton, l’impresa incaricata della certificazione; è quanto hanno reso noto le autorità statali dei Giacimenti Petroliferi Pubblici del Ministero Boliviano (YPFB). I rappresentanti dell'industria petrolifera si sono ritrovati con quasi la sola metà delle riserve. La Bolivia, considerata la seconda riserva di gas dell'America Latina dopo il Venezuela, con cifre ufficiali di 28 trilioni di metri cubi provati ed altri 25 milioni probabili, dati forniti dall'impresa nordamericana che si è occupata di queste stime in Bolivia per anni, da un giorno all’altro si è trovata con le riserve dimezzate. (..) Secondo Jorge Alvarado, il presidente di YPFB, l'impresa certificatrice ha utilizzato altri parametri, e, di fatto, ha abbassato le loro riserve; “Da 28 è scesa a quasi a 18 TCF (trilioni di metri cubi), una differenza enorme (..) quando ci siamo resi conto di quello che stavano facendo abbiamo dovuto rompere il contratto”. Con quest’esperienza, l’azienda statale boliviana si trova a dover stipulare nuovi contratti, non con una ma con due delle cinque aziende che erano incaricate della certificazione di riserve nel mondo. L’allarme è evidente; Alvarado ha dichiarato: "Questo costituisce un grosso rischio, perché è in funzione delle riserve naturali di cui dispone un paese che si possono ottenere finanziamenti ed attrarre le imprese; ridurre le riserve, significa perdere interesse da parte di quelle imprese che vogliono fare investimenti in Bolivia", Sulla base di quelle riserve che li rendono i giganti gassosi del continente, Venezuela e Bolivia spingono per la costruzione di un gasdotto nel sud, per fornire energia a per lo meno cinque paesi della regione. Attualmente la Bolivia ha il Brasile e l’Argentina come suoi principali mercati.
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR
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