Infaticabile, Evo Morales si

lancia contro la corruzione

 

15 marzo 2006 - PL -

 

 

La lotta contro la corruzione è il successivo compito  del presidente della Bolivia, Evo Morales, che per questo perfeziona un disegno di legge.

Dopo importanti risultati negli affari interni e negli affari esteri, MoQuiroga si oppone al golpe di Banzerrales sovrintende il lavoro di una squadra di funzionari, giuristi e legislatori, che ritoccano il disegno di legge, denominato “Marcelo Quiroga Santa Cruz”, in onore del martire socialista e lottatore contro la corruzione.

La norma, annunciata da Morales in un atto di tributo a Quiroga per il 75° anniversario della sua nascita, combatterà la corruzione, l'impunità e l'arricchimento illecito e stabilirà una giurisdizione speciale per questi delitti.

Il presidente ha indicato che il progetto verrà presentato questa settimana al Congresso, dove il governante Movimento al Socialismo (MAS) ha la maggioranza, per cui si considera  certa la sua approvazione.

Secondo Morales, la giurisdizione disporrà di giudici, magistrati, poliziotti ed altri specialisti dediti esclusivamente alla lotta contro la corruzione e rigorosamente selezionati, perché questo male è arrivato anche al potere giudiziale e agli organismi di sicurezza.

Non è possibile che ci sia gente che si dedica a rubare il denaro del popolo, per questo motivo chiediamo al Congresso di approvare la legge il più presto possibile” ha espresso Evo Morales, che ha iniziato il suo mandato lo scorso 22 gennaio.

Ha anche informato che la prossima legislazione, ispirata alla lotta di Quiroga - assassinato da golpisti che fecero sparire i suoi resti nel Luglio del 1980 - indurirà le pene contro i corrotti e stabilirà l'investigazione su fortune sospette.

Ha sottolineato l'importanza della partecipazione dei cittadini a tale compito ed ha commentato che ci sono casi nei quali neppure è necessaria un'investigazione, perché basta l'attestazione dei vicini che hanno visto come si sono riempiti di beni avendo solo una carica statale.

Morales ha difeso la legge anticorruzione, argomentando che “da un po' di tempo un'inchiesta ha ubicato la Bolivia al secondo posto tra i paesi che soffrivano di questo flagello, come un affronto ad un paese di cittadini onesti e laboriosi, prestigio che, é emerso, hanno i boliviani emigrati in altri paesi”.

Lo scorso governo di Gonzalo Sánchez de Lozada - che rinunciò accerchiato da una ribellione cittadina nell’ottobre del 2003 - creò una Segreteria Anticorruzione con a capo la giornalista Guadalupe Cajías, la quale il seguente presidente (2003-05), Carlos Mesa, elevò al rango di Delegata Presidenziale (ministro).

Il bilancio di questo organismo non ha raggiunto l'obbiettivo di combattere l'immoralità amministrativa e si é limitato a compiti di propaganda e di giudizi contro ex funzionari di governi anteriori.

Il presidente interino Eduardo Rodríguez, successore di Mesa, chiuse la segreteria e nominò un Delegato Presidenziale per la Trasparenza e l’Integrità Pubblica, di carattere preventivo, sostituito da Morales con il Vice Ministero della Trasparenza.

La legge fa parte del programma elettorale con il quale Morales e il MAS hanno vinto le elezioni di dicembre con una maggioranza assoluta. Di questo programma, il governo, in meno di due mesi di gestione, ha compiuto la convocazione di un'assemblea costituente che trasformi e rifondi il paese e l'esecuzione di un programma di austerità nell'apparato statale.

Tra i temi pendenti vi é la nazionalizzazione degli idrocarburi che si farà effettiva col recupero, da parte del governo, della proprietà statale di queste risorse ed il controllo della produzione, trasformazione e commercializzazione delle stesse.

Ig/mrs