La lotta contro
la corruzione è il successivo compito del presidente della Bolivia,
Evo Morales, che per questo perfeziona un disegno di legge.
Dopo importanti risultati negli affari interni e negli affari esteri, Morales
sovrintende il lavoro di una squadra di funzionari, giuristi e legislatori,
che ritoccano il disegno di legge, denominato “Marcelo Quiroga Santa Cruz”,
in onore del martire socialista e lottatore contro la corruzione.
La norma, annunciata da Morales in un atto di tributo a Quiroga per il 75°
anniversario della sua nascita, combatterà la corruzione, l'impunità e
l'arricchimento illecito e stabilirà una giurisdizione speciale per questi
delitti.
Il presidente ha indicato che il progetto verrà presentato questa settimana
al Congresso, dove il governante Movimento al Socialismo (MAS) ha la
maggioranza, per cui si considera certa la sua approvazione.
Secondo Morales, la giurisdizione disporrà di giudici, magistrati,
poliziotti ed altri specialisti dediti esclusivamente alla lotta contro la
corruzione e rigorosamente selezionati, perché questo male è arrivato anche
al potere giudiziale e agli organismi di sicurezza.
Non è possibile che ci sia gente che si dedica a rubare il denaro del
popolo, per questo motivo chiediamo al Congresso di approvare la legge il
più presto possibile” ha espresso Evo Morales, che ha iniziato il suo
mandato lo scorso 22 gennaio.
Ha anche informato che la prossima legislazione, ispirata alla lotta di
Quiroga - assassinato da golpisti che fecero sparire i suoi resti nel Luglio
del 1980 - indurirà le pene contro i corrotti e stabilirà l'investigazione
su fortune sospette.
Ha sottolineato l'importanza della partecipazione dei cittadini a tale
compito ed ha commentato che ci sono casi nei quali neppure è necessaria
un'investigazione, perché basta l'attestazione dei vicini che hanno visto
come si sono riempiti di beni avendo solo una carica statale.
Morales ha difeso la legge anticorruzione, argomentando che “da un po' di
tempo un'inchiesta ha ubicato la Bolivia al secondo posto tra i paesi che
soffrivano di questo flagello, come un affronto ad un paese di cittadini
onesti e laboriosi, prestigio che, é emerso, hanno i boliviani emigrati in
altri paesi”.
Lo scorso governo di Gonzalo Sánchez de Lozada - che rinunciò accerchiato da
una ribellione cittadina nell’ottobre del 2003 - creò una Segreteria
Anticorruzione con a capo la giornalista Guadalupe Cajías, la quale il
seguente presidente (2003-05), Carlos Mesa, elevò al rango di Delegata
Presidenziale (ministro).
Il bilancio di questo organismo non ha raggiunto l'obbiettivo di combattere
l'immoralità amministrativa e si é limitato a compiti di propaganda e di
giudizi contro ex funzionari di governi anteriori.
Il presidente interino Eduardo Rodríguez, successore di Mesa, chiuse la
segreteria e nominò un Delegato Presidenziale per la Trasparenza e
l’Integrità Pubblica, di carattere preventivo, sostituito da Morales con il
Vice Ministero della Trasparenza.
La legge fa parte del programma elettorale con il quale Morales e il MAS
hanno vinto le elezioni di dicembre con una maggioranza assoluta. Di questo
programma, il governo, in meno di due mesi di gestione, ha compiuto la
convocazione di un'assemblea costituente che trasformi e rifondi il paese e
l'esecuzione di un programma di austerità nell'apparato statale.
Tra i temi pendenti vi é la nazionalizzazione degli idrocarburi che si farà
effettiva col recupero, da parte del governo, della proprietà statale di
queste risorse ed il controllo della produzione, trasformazione e
commercializzazione delle stesse.
Ig/mrs