Idrocarburi, settore minerario e

 statalizzazioni in Bolivia

 

11 aprile 2006 - PL -

 

 

Oltre all'imminente nazionalizzazione degli idrocarburi, l'agenda del governo boliviano include un aumento dei tributi del settore minerario ed una negoziazione per assumere il controllo delle imprese privatizzate.

Così ha comunicato il ministro di Pianificazione Economica, Carlos Villegas, in una conferenza con la stampa straniera, nella quale ratificò la decisione governativa di portare avanti un processo di decolonizzazione e di smontaggio del neoliberalismo.

In quanto agli idrocarburi, la decisione è la nazionalizzazione, ha manifestato l'alto funzionario, che ha aggiunto che la misura è preparata dall'inizio del governo, il 22 gennaio, e che il presidente Evo Morales farà a breve l'annuncio.

Senza più ampi dettagli, ha anticipato che la misura si traduce nel controllo di tutta la catena produttiva degli idrocarburi e, fondamentalmente, nel recupero dell'eccedenza per lo Stato boliviano.

Il governo è in condizioni di applicare politiche di questo tipo, perché né il presidente né i suoi collaboratori sono compromessi con alcun gruppo di potere.

Ha annunciato che i nuovi tributi che si riscuoteranno con la nazionalizzazione non andranno alle prefetture (governi), municipi o università, come succede ora con una parte di queste imposte, bensì ad un fondo di sviluppo produttivo.

Alla domanda sulla situazione del settore minerario che paga tributi, secondo gli esperti, di appena 3% ha segnalato che il governo analizza cambiamenti e che gli stessi imprenditori sono coscienti che devono pagare di più.

Villegas ha segnalato che si studiano anche cambiamenti nella legge delle concessioni che non fissando termini, affinché i concessionari investano, si presta alla speculazione da parte di impresari ricchi, come l'ex presidente Gonzalo Sánchez di Lozada che fu colui che stabilì la legislazione privatista vigente.

Ha annunciato anche misure per promuovere la prospezione mineraria ed un regime per i minerali non metallici, come pure la revisione dei contratti a rischio condiviso, firmati sotto il regime neoliberale.

Ha confermato inoltre la decisione governativa di recuperare il controllo azionario delle imprese privatizzate da Sánchez di Lozada, per cui lo Stato assumerà direttamente la rappresentanza di circa il 50% delle azioni di ognuna, ora maneggiate da amministratori privati di pensioni.

Il piano consiste nell'acquisire piccoli pacchetti del 51% detenuti dalle imprese straniere privatizzatici, in maniera tale che lo Stato abbia la maggioranza azionaria e la decisione. Quest'acquisto è materia di negoziazioni con queste imprese straniere, sulle quali Villegas non ha voluto dare dettagli.

Ha scartato che tale formula si applichi alla compagnia privatizzata Lloyd Aereo Boliviano (LAB), sull'orlo del fallimento per cattiva amministrazione, e ha spiegato che il governo non può assumere il debito, di più di 150 milioni di dollari, accumulato dall'impresa.

Ha segnalato che qualunque altro governo avrebbe protetto la corruzione e si sarebbe fatto carico delle perdite, ma non l'attuale che sa che il paese ha bisogno di risorse per fini sociali, come l'educazione e la salute.


Ig/mrs