La Bolivia nazionalizzerà

il petrolio

 



| Mercoledì 22 Marzo 2006 - 13:21 | Cristiano Tinazzi |
 

 

Una campagna di alfabetizzazione per un milione e 100.000 persone è stata inaugurata ieri a Camiri, nell’est del paese, dal presidente Evo Morales (nella foto); alla cerimonia ha partecipato il ministro dell’Educazione cubano, Luis Ignacio Gómez, che ha espresso tutto il sostegno dell’Avana all’iniziativa; Cuba ha già inviato in Bolivia consiglieri, insegnanti e materiale didattico, come concordato lo scorso 30 dicembre direttamente da Morales e Fidel Castro in un incontro nella capitale cubana. La campagna si svilupperà a ondate: alla prima partecipano circa 200.000 persone che, per imparare a leggere e scrivere, possono fare riferimento a circa 10.000 punti di ritrovo e d’insegnamento distribuiti tra una decina di città a cominciare da La Paz. Seguiranno le ondate successive, che interesseranno anche circa 200.000 indigeni destinati a ricevere insegnamenti nelle lingue originarie quechua, aimara e guaraní. Il Presidente della repubblica, Evo Morales Aima, ha detto che serviranno più di due anni per sradicare l’analfabetismo nel Paese. Alla campagna parteciperà anche lo stato del Venezuela che, con la ‘missione Robinson’, ha quasi cancellato l’analfabetismo nel Paese. Il programma, chiamato ‘Yo sí puedo’, si propone di arrivare in trenta mesi, ovvero entro il 2008, ad eliminare quasi completamente l’analfabetismo, piaga diffusa specialmente nelle zone agricole. Il nobile proposito è quello di essere il terzo Paese del continente ad essere liberato da questo problema. Morales ha poi detto che l’analfabetismo è parte e concausa dell’esclusione sociale. Il capo di stato ha riconosciuto l’impegno e il lavoro dato in tal senso dalla chiesa cattolica per insegnare a leggere e a scrivere alla gente delle zone più povere dello stato e ha incolpato alcuni settori, definiti come ‘oligarchici’, che avrebbero frenato l’alfabetizzazione per timore di un sollevamento popolare. E Morales ha promesso anche un’altra cosa, durante la cerimonia: la nazionalizzazione delle risorse naturali per il 12 di luglio, anniversario che riporta al 1937, anno nel quale venne fatta la prima legge sulla nazionalizzazione del petrolio dal presidente Tejada Sorzano. “Prometto che per il 12 di luglio, anniversario di Camiri, il popolo boliviano avrà le risorse naturali nazionalizzate”, ha detto il presidente nella sala comunale. “Condivido l’idea di dare la nostra vita per le nostre risorse naturali” ha aggiunto Morales, sottolineando e sottoscrivendo le parole del sindaco di Camiri, Gonzalo Moreno, il quale avrebbe detto che sarebbe stato disposto a dare la vita per la nazionalizzazione della Yacimientos Petrolíferos Fiscales Bolivianos (YPFB). “Se entro il 12 di luglio non si rifonda la YPFB quest’uomo sacrificherà la sua vita pubblicamente” ha detto il sindaco di Camiri durante la manifestazione. Il Governo intende sviluppare e ampliare la riforma del settore petrolifero approvata nel maggio del 2005, per far ottenere maggiori benefici alla Bolivia e incrementare l’intervento statale nel settore. Oltre al piano di nazionalizzazione degli idrocarburi, l’amministrazione di Morales sta preparando per il 22 di aprile la Presentazione del Piano Nazionale di Sviluppo, che include anche gli idrocarburi e che al momento è al vaglio delle parti sociali. In questo contesto, il capo dello stato ha offerto all’Assemblea del Popolo Guarany (APG) la direzione del Servicio Nacional de Aéreas Protegidas (Sernap), che ha il compito di preservare le ricchezze naturali del Paese e evitare danni ambientali.