Evo Morales scarta
il TLC con gli USA
17 marzo 2006 - PL -
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Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha affermato che il suo governo non firmerà mai il Trattato di Libero Commercio, TLC, con gli Stati Uniti ed ha proposto in cambio un Trattato di Commercio tra i Popoli,TCP.
Morales ha così eliminato la speculazione sulla presunta disposizione del suo governo alla firma del TLC dopo il rifiuto della Colombia a mantenere aperto il suo mercato alla soia della Bolivia, mercato chiuso per l’effetto d’un accordo con Washington.
"Non negozieremo mai il TLC e voglio che lo sappiano i boliviani e i popoli dell’America Latina", ha detto Morales, che ha sostenuto che un accordo di quel genere danneggerebbe in modo notevole i piccoli, i medi e i grandi produttori della Bolivia.
Morales ha considerato inaccettabile che le imprese di alcuni paesi invadano i paesi latino americani con i loro prodotti sussidiati e questo è quel che accade con il TLC, per cui questo è assolutamente scartato.
In cambio ha proposto la promozione di un Trattato di Commercio tra i Popoli, TCP, per far sì che i piccoli produttori, i microimpresari e le cooperative, le imprese comunitarie e i poveri che producono possano avere un mercato.
Il neo presidente ha segnalato che preferisce il TCP perchè aiuterà a creare lavoro e ad affrontare la povertà invece di accrescerla e far aumentare la disoccupazione, tutti effetti provocati dal TLC.
Morales ha così annullato le esigenze di settori dell’impresa e dei gruppi politici tradizionali minoritari che vogliono che il governo negozi il trattato con Washington.
Il vicepresidente, Alvaro García, ha dichiarato che la proposta del TCP corrisponde alla visione strategica del presidente e del governo della Bolivia, anche se non ci sono opposizioni nel continuare a svolgere negoziati con la Colombia e gli USA.
A proposito
della chiusura del mercato colombiano alla soia, Morales ha detto che il
governo continuerà la lotta per nuovi mercati e tra le possibilità ha citato
Cuba, il Venezuela e altri paesi della regione e del mondo.
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