La tensione resta alta
14 dicembre 2006 - www.radiocittaperta.it
|
Continua ad aumentare la tensione in Bolivia. La crisi politico-sociale iniziata un mese fa non accenna infatti a rientrare. Al contrario: nelle prossime ore, manifestazioni a favore e contro il presidente Evo Morales alimenteranno nuovamente le polemiche. Domani, inoltre, i leader dell'opposizione delle regioni orientali organizzeranno riunioni deliberative che potrebbero concludersi con il sì della popolazione locale al governo autonomo.
I distretti orientali - che optarono per l'autonomia al referendum del2 luglio - reclamano a Morales che riconosca quella scelta. Ma il governo centrale accusa i leader di Santa Cruz di secessionismo e di voler "dividere" la Bolivia. La questione delle autonomie non è l'unica spina nel fianco della presidenza di Morales. Il conflitto politico esploso nelle ultime settimane riguarda soprattutto la futura Carta Magna boliviana.
L'Assemblea Costituente voluta da Morales per riscrivere il testo ha deciso che gli articoli potranno essere approvati con la sola maggioranza. Questo significa che il Movimento al Socialismo (MAS, il partito di Morales) - che controlla la maggioranza - potrà portare avanti le sue riforme senza dover ricorrere ad accordi con l'opposizione. Quest'ultima, al contrario, reclama che la Costituzione venga approvata con i due terzi dell' Assemblea. Una richiesta che il MAS non è disposto ad accettare.
Contro la polemica decisione di blindare il voto con la sola maggioranza, l'opposizione porta avanti da giorni uno sciopero della fame che ormai riguarda oltre 2.500 persone fra politici, sindacalisti, imprenditori e leader di associazioni civiche.
Il governo di Morales - alle prese con la questione della Costituente e con le aspirazioni autonomistiche delle regioni orientali - è in gravi difficoltà. Il presidente ha ammesso di aver parlato con le forze armate della situazione di tensione a Santa Cruz, ma nega di voler intervenire militarmente. Mentre contadini e indios preparano nuove manifestazioni in difesa della sua politica, Morales - sottolineano gli analisti - ha perso il sostegno di alcuni importanti gruppi della classe media boliviana.
|