5 agosto 2006 PL |
Confermato il blocco alle
riforme agrarie
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I rappresentanti dei partiti dell’opposizione hanno confermato la loro politica di blocco contro l’importante riforma agraria, che ha l’obiettivo di un’equa distribuzione della terra e hanno accusato il governo, come reazione alla denuncia del presidente Evo Morales, che ha consigliato a queste forze di smettere d’ostacolare le riforme, che includono agili procedimenti di espropriazione delle terre per utilità pubblica e il passaggio di proprietà di appezzamenti di terreno allo Stato, con una successiva consegna ai contadini poveri.
Morales ha parlato della riforma agraria durante un’affollata concentrazione di contadini nella località di Ucureña, annunciando la sua Politica di Rivoluzione Agraria che si basa su cambi che vengono bloccati in parlamento dal boicottaggio dell’opposizione.
Evo ha fatto notare che molti dirigenti popolari hanno sottolineato l'inutilità del Congresso se non si approveranno le norme che permetteranno allo Stato di recuperare le terre inutilizzate per la loro consegna a coloro che le lavorano.
Il governante ha segnalato che il governo non propone una chiusura del potere legislativo, ma che questo deve rispondere alle aspettative dei contadini.
Il capo dei deputati di Potere Democratico Sociale, Carlos Borth, non vuole accettare le riforme esposte ed ha accusato il presidente di esprimere una grave minaccia parlando della chiusura del Parlamento, accusa ripetuta da altri partiti tradizionali e dagli imprenditori dell'agricoltura.
Nel suo discorso Morales ha negato la validità della campagna diffamatoria dei proprietari terrieri e dei settori regionalistici dell'orientale regione di Santa Cruz, che dicono che le loro proprietà sono state occupate dai contadini ed ha ricordato che sono stati loro i primi a calpestare i diritti dei contadini, che ora stanno recuperando solo quello che era stato sottratto a loro.
Il capo dello Stato ha delineato la nuova politica agraria, che consiste in una effettiva distribuzione della terra, la meccanizzazione dell'agricoltura, la ricerca di mercati per la produzione, l'appoggio con i crediti e il diritto all'uso dell'acqua, tra i vari punti.
Una componente della Rivoluzione Agraria è l'industrializzazione delle campagne, tema che Morales ha sottolineato, dato che in Bolivia ci sono cinque impianti di prodotti derivati dal latte che dovrebbero essere gestiti dai produttori e non da imprenditori privati.
Dopo aver ricordato il sostegno di Cuba e del Venezuela all'industrializzazione dei prodotti come la foglia di coca e la quinua (il grano delle Ande), egli ha annunciato che lo Stato doterà di impianti le associazioni dei produttori di latte e aiuterà anche lo sviluppo dell’elaborazione della frutta.
I settori dei proprietari terrieri e latifondisti tenteranno di resistere a questa politica di rivendicazione dei diritti degli indigeni e dei contadini ma, in qualche modo la lotta popolare imporrà la Rivoluzione Agraria.
Durante la manifestazione è stato ricordato il 53°anniversario della
riforma agraria, disgraziatamente basata solo sui piccoli poderi con la
concentrazione della ricchezza e la rinascita del latifondo. |
3 agosto 2006 RHC |
Evo Morales ha annunciato una
rivoluzione agraria in Bolivia
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Evo Morales, presidente della Bolivia ha annunciato una rivoluzione agraria ed ha invitato i partiti tradizionali a smettere d’ostacolare le riforme legali fomentate dal suo governo per ridistribuire le terre.
Durante un discorso pronunciato a Ucureña, Morales ha detto che la rivoluzione agraria è indispensabile per risolvere i problemi dei contadini e degli indigeni e ottenere lo sviluppo nazionale.
Il presidente boliviano ha spiegato che la nuova politica darà le terre a chi non le ha e riconoscerà le donne come proprietarie, perchè sino ad oggi questi titoli sono stati concessi sempre e solo agli uomini. Come seconda componente della rivoluzione agraria ha segnalato la meccanizzazione, iniziata con la consegna dei primi trattori, per sovvenzionare l’agricoltura mediante la su modernizzazione.
Morales inoltre ha annunciato l’entrata in vigore di tre decreti per garantire l’accesso all’acqua dei contadini e una legge per impedire che i servizi relazionati all’acqua siano privatizzati in città come in campagna.
Il presidente della Bolivia ha confermato il rifiuto di firmare il TLC, Trattato di Libero Commercio con gli USA e ha segnalato che questo trattato favorisce solo le transnazionali ed elimina i piccoli produttori e le imprese associative.
Come alternativa, ha difeso la sua proposta del Trattato di Commercio dei Popoli che oltre ad essere sostenuto da Cuba e dal Venezuela, sta riscuotendo un sempre maggior consenso internazionale.
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La Paz 16 luglio 2006 www.granma.cu |
Il Governo boliviano ha anticipato
l’equa ripartizione delle terre
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L’equa ripartizione degli appezzamenti di terreno precederà la Rivoluzione Agraria della Bolivia, annunciata per il 2 agosto prossimo, hanno confermato fonti governative citate da PL.
Secondo il ministro della Presidenza, Juan Ramón Quintana, l’atto centrale per dichiarare l’inizio di questa misura avrà come sede la località di Ucureña, nella centrale provincia (dipartimento), di Cochabamba.
La ripartizione delle terre, secondo gli analisti, potrebbe estendersi alle proprietà private e a quelle aree abbandonate non utilizzate in funzione economica e sociale.
Secondo il ministro dell’agricoltura Hugo Salvatierra, la nuova legislazione darà la priorità all’attenzione alle comunità indigene e contadine, carenti di terre per assicurarsi una vita dignitosa.
L’attuale proposta, ha aggiunto, prevede inoltre l’esproprio di terreni per necessità pubblica e da la facoltà ai tribunali di regolare i corsi d’acqua e le riserve forestali.
Il presidente Evo Morales ha consegnato il 3 giugno scorso nella regione
orientale di Santa Cruz, i primi titoli di proprietà delle terre fiscali a
contadini poveri, affermando che si trattava dell’inizio di una vera e
propria Rivoluzione Agraria.
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