Premio Casa de las Américas:

più di 500 opere in concorso


12 gennaio 2006 PL

 

 La poesia è presente con 213 manoscritti in concorso nel Premio Casa de las Américas 2006, le cui urne accumulano già 517 originali pronti per essere sottoposti allo sguardo analitico delle giurie.

 

Questi sono i dati preliminari ai quali PL ha avuto accesso, ma non si sono concluse le statistiche e il comitato organizzatore sta lavorando sempre e instancabilmente, ricevendo i testi che arrivano e portano i profumi di mondi creati da poco. 

 

L’Argentina forse è il paese più rappresentato, con 110 materiali che aspettano di essere classificati e incorporati all’elenco dei partecipanti; anche l’Uruguay ha i suoi 15 testi in fila.

 

Fondato nel 1959, il Premio Casa ha un prestigio Internazionale ben consolidato che lo accredita come una perla solitaria in mezzo a un’ondata di concorsi compensati da grosse ricompense in denaro, mentre il Premio della Casa è avallato dalla sua integrità di tanti anni di lavoro e di prestigio e da un potere di convocazione unico.

 

I dati parziali rivelano l’aumento di cifre nel genere “racconto”, ma sino all’ultimo giorno non si saprà quanti sono davvero gli scrittori in concorso.

 

La costituzione ufficiale delle giurie avverrà lunedì 16.

 

I giurati provengono da 11 paesi più Cuba e arriveranno all’Avana alla fine di questa settimana, come farà lo scrittore argentino David Viñas, che dirà le parole d’apertura.

 

Legato alla nascita stessa della Casa, Viñas ha vinto il premio nel 1967 con il romanzo “Los hombreas a caballo”, che gli fu assegnato da una giuria di lusso con Julio Cortazar, Leopoldo Marechal, Lezama Lima, Juan Marcé e Mario Monteforte Toledo.  

 

Narratore, drammaturgo, sceneggiatore e saggista dalla penna affilata, Viñas  ha una biografia molto ampia ed è uno degli autori essenziali della letteratura argentina.

 

Il giorno 21 creatori e intellettuali incaricati di decidere a chi andranno i Premi quest’anno, nella XLVIIª edizione, andranno a Cienfuegos, a 256 Km. dall’Avana  per compiere il loro dovere di lettori, lontano dal rumore della capitale, ma inseriti nella vita sociale e artistica del luogo. 

 

Al loro rientro offriranno conferenze e dibattiti come quello intitolato “Dal  socialismo scientifico al riscatto dell’utopia”, al quale parteciperanno la brasiliana Evelina Dagnino e José Murillo de Carvalho con il portoghese Boaventura de Souza Santos.

 

I saggisti, un quartetto nel quale sono maggioranza le donne, disserterà su “Nuovi cittadini, nuove prospettive”, mentre i poeti Douglas Bohórquez del Venezuela, Horacio Salas dell’Argentina, Nicolás Suescún della Colombia e Georgina Herrera di Cuba leggeranno passaggi delle loro opere.

 

Ci saranno conversazioni con narratori come l’argentino Vicente Batista, il colombiano Mario Mendoza, il messicano David Toscano e la cubana Laidi Fernández de Juan.      

     

Il 26 gennaio il Premio Casa si chiuderà con la proclamazione dei vincitori nell’abituale cerimonia nella Sala Che Guevara, all’ombra protettrice del bellissimo albero della vita, uno dei suoi simboli.

 

Un Premio passa e lascia spazio al prossimo in una continuità senza decadenza.