Scrittrice cubana riceve
distinzione dell'Unesco
28 febbraio 2006 - PL -
Olga Consuegra, la scrittrice dei teleromanzi
“Doppio Gioco”, “Senza perdere la tenerezza”, “L'altro viso” e “Ritratto di
Donna” ha confermato, con orgoglio, la sua “cubania” dopo aver ricevuto un'alta
distinzione dell'UNESCO.
Intervistata da Prensa Latina in una delle sessioni del VIII Festival
Internazionale di Cinema di Santo Domingo, dove partecipa nella giuria,
Consuegra spiega l'origine di questa Medaglia per l'Eccellenza della Cultura,
concessa dall'Unesco.
“In Cuba tutto il mondo mi ricorda per i teleromanzi che menzionasti”, commenta,
“benché scrivessi anche per la Televisione Cubana dei programmi come “Giorno e
Notte”, “Convivenze” e altri sceneggiati.
“Nell'anno 2001” spiega “attraverso l'Unione Nazionale di Scrittori ed Artisti
di Cuba (UNEAC), il Super Canale 33 della televisione dominicana mi contratta
per lavorare come direttrice di produzione e per questa ragione incomincio a
fare televisione a Santo Domingo”.
“Purtroppo”, afferma la Consuegra, “in Repubblica Dominicane non si fanno
produzioni drammatizzate come facciamo a Cuba, ma a poco a poco mi sono inserita
nei suoi mezzi di comunicazione ed ha incanalato le mie inquietudini
intellettuali scrivendo letteratura”.
“Ho scritto nel 2003 la seconda edizione di “Quando si denudano gli spiriti,
confessioni intime di una donna”, e l'anno scorso un libro di 30 racconti brevi
chiamato “Dall'altro lato dell'isola” che fu lanciato prima in Venezuela.
Riferendosi alla Medaglia dell'UNESCO per l'Eccellenza della Cultura, confessò
di riceverla come un riconoscimento sommamente importante “che voglio dedicare
in primo luogo alla memoria di mio padre, perché questo premio gli appartiene”.
“Se sono stata cinque anni lontano dai miei figli e dalla mia famiglia è un po'
un’eredità che egli mi diede” ricorda. “Questo potere di lotta, valore,
resistenza, e tentare di consolidare gli obiettivi della tua vita, purché sia
per fare del bene”.
“In secondo posto, ai miei figli che studiano a L'Avana, Alejandro architettura
ed Amalia medicina. A mia madre e, ovviamente, al popolo di Cuba, al quale devo
tutte le mie radici e realmente quello che sono come professionista e come
persona”.
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