L'OPS ha riconosciuto la
cooperazione medica cubana
Avana 9 marzo 2006
L’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS), ha riconosciuto la cooperazione internazionalista e solidale di Cuba, che porta l’assistenza medica nei luoghi più reconditi del mondo.
Gina Tambini, direttrice dell’Area Salute della Famiglia e della Comunità di quest’istituzione mondiale, ha dichiarato alla AIN che, grazie ai lavoratori della salute dell’Isola, le comunità povere e indigene dell’America Latina hanno potuto usufruire di servizi medici.
L’esperta, partecipante al IX Seminario Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria (APS), che si sta svolgendo nel Palazzo delle Convenzioni, ha precisato che i collaboratori del paese caraibico hanno realizzato negli ultimi tre anni più di 600.000 parti con un elevato indice di sopravvivenza.
Ha valutato il programma materno-infantile nell’Isola che garantisce, da prima della gestazione, la salute riproduttiva mediante un’opportuna informazione. Questa realtà è molto distante da quella delle altre nazioni del Terzo Mondo, dove ogni anno si verificano 76 milioni di gravidanze indesiderate.
I popoli latinoamericani riportano una mortalità infantile di 31 ogni mille nati vivi, mentre a Cuba questo indicatore è inferiore a sette, tasso simile a quello delle nazioni sviluppate, compresi gli USA.
Il programma nazionale
d’immunizzazione, che assicura a tutti i bambini del paese la protezione contro
13 malattie (varie delle quali già sradicate ed altre che non costituiscono un
problema sanitario), ha influito su questo successo. Il forum, che è iniziato
lunedì e terminerà venerdì prossimo, vede la partecipazione di circa mille
persone provenienti da 22 nazioni.
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