Sottolineati i successi di Cuba

nella Sicurezza Sociale

 

23 marzo 2006 - PL -



Esperti di otto paesi ed organizzazioni internazionali partecipanti al II Congresso della Sicurezza Sociale che si sviluppa a L’Avana, hanno evidenziato i progressi di Cuba in questa area.

La nazione caraibica dedica l’11% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) per assicurare tale tipo di attenzione ed è riuscita a ridurre la disoccupazione a un 1,9% della popolazione lavorale attiva.

“Contiamo sulla strategia, la capacità organizzativa e l’audacia per sradicare la categoria del disoccupato dalla nostra nazione” ha informato in plenaria il vice ministro del Lavoro e Sicurezza Sociale, Marcia Enriquez.

Le persone di 60 o più già superano il 15% della popolazione, perché la speranza di vita continua a crescere in maniera sostenuta e raggiunge, attualmente, l’età di 77 anni.

Enriquez ha spiegato che questo è frutto della politica della rivoluzione cubana ed ha anche aggiunto che la società si prepara ad affrontare l’invecchiamento della popolazione, la tendenza alla bassa natalità ed il suo impatto sulla disponibilità futura di forza di lavoro.

Grabiel Martínez, segretario generale della Conferenza Interamericana per la Sicurezza Sociale, ha indicato che il Congresso cubano apre nuove soluzioni per le persone anziane, e ha sottolineato l'importanza dei nuovi programmi elaborati per questo obbiettivo.

“In America Latina c’e’mancanza di copertura nella sicurezza sociale, pochi paesi ottengono qualcosa in questo aspetto ma Cuba è differente” ha puntualizzato.

L’organizzazione interamericana raggruppa entità di tutto il continente includendo i Caraibi inglesi ed è stata fondata nel 1942 a Santiago del Cile, anche se la sua sede attuale è in Città del Messico.



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