Alfredo Morales Cartaya,
ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale, ha annunciato
lunedì che Cuba chiude l’anno con una crescita dell’impiego e un
tasso di disoccupazione inferiore al 2% per la seconda volta
consecutiva.
Il ministro ha informato i
deputati del Parlamento che l’aumento dell’occupazione si è
registrato soprattutto nel settore statale.
Ha messo in risalto
l’inserimento nei posti di lavoro dei diplomati
dell’insegnamento tecnico-professionale e dei laureati, dei
congedati del Servizio Militare Generale e degli ex detenuti
come sforzi tendenti alla politica del pieno impiego – tasso di
disoccupazione inferiore al 3.5%, secondo l’Organizzazione
Generale del Lavoro –.
Ha fatto riferimento in questo
senso anche al procedimento ordinato e centralizzato di
ricollocazione di più di 291.000 lavoratori di entità che hanno
diminuito la loro attività e che sono stati riqualificati, nel
rispetto dei loro diritti salariali.
Cartaya ha enfatizzato il
trattamento riservato a più di 7.000 madri con figli gravemente
disabili ed i servizi garantiti agli anziani costretti a letto o
che vivono soli, che ricevono attenzione da più di 10.000
assistenti, cosa che genera occupazione.
Ha inoltre annunciato
l’estensione e lo scaglionamento degli orari dei servizi durante
la settimana e l’introduzione di mezza giornata il sabato o a
sabati alterni, allo scopo di favorire la disciplina sul lavoro
ed un migliore utilizzo delle giornate lavorative.
Ha riconosciuto che esistono
tuttora incongruenze salariali (nonostante che nel 2006 più di
1.358.000 lavoratori siano stati retribuiti in base al
rendimento), attualmente sotto esame degli organismi statali e
del movimento sindacale e ha detto che è già stato applicato il
processo di idoneità dimostrata a più di tre milioni di
lavoratori.
La
costruzione di nuove abitazioni
richiede
l'apporto della popolazione |
Carlos Lage, segretario del
Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri di Cuba, ha
ribadito lunedì che il programma di costruzione e riabilitazione
di abitazioni nel paese si basa sulla partecipazione della
popolazione.
Questa è l’unica maniera di
garantire l’edificazione e riparazione di decine di migliaia di
case ha affermato Lage, che è anche membro del Burò Politico del
Partito Comunista di Cuba, di fronte ai deputati dell’Assemblea
Nazionale del Potere Popolare presenti durante le deliberazioni
della Commissione per l’Attenzione all’Attività Produttiva del
Parlamento, nel Palazzo delle Convenzioni.
Ha suggerito che nelle comunità
continui la formazione di personale abilitato e delle stesse
famiglie, allo scopo di contribuire a risolvere il deficit
abitativo esistente nel paese dove, dal trionfo della
Rivoluzione ad oggi, il fondo è aumentato di due milioni di
immobili con destinazione sociale.
Victor Ramírez, presidente
dell’Istituto Nazionale delle Abitazioni (INAV la sigla in
spagnolo), ha annunciato che quando terminerà il mese corrente
dovranno essere pronte circa 110.000 abitazioni, cifra che
praticamente raddoppia la quantità storica di 57.318 del 1996.
Ha aggiunto che mai prima d’ora
la Direzione della Rivoluzione aveva dedicato così tante risorse
economiche e finanziarie come per il piano del 2006. Contando
solo la divisa e fino al novembre scorso la cifra stanziata per
materiali, combustibile e trasporto nazionale è stata di 292
milioni di dollari.
Il massimo organo di governo
cubano ha ripreso nel suo ultimo periodo di sessioni del 2005 il
programma di costruzione di 100.000 abitazioni all’anno, per
realizzare il quale è necessario un grande volume di elementi e
prodotti, di maggiore qualità di quelli impiegati
precedentemente.