18/12/2006 - www.granma.cu

L'occupazione a Cuba è

di nuovo in aumento

 

 

 

Alfredo Morales Cartaya, ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale, ha annunciato lunedì che Cuba chiude l’anno con una crescita dell’impiego e un tasso di disoccupazione inferiore al 2% per la seconda volta consecutiva.

 

Il ministro ha informato i deputati del Parlamento che l’aumento dell’occupazione si è registrato soprattutto nel settore statale.

 

Ha messo in risalto l’inserimento nei posti di lavoro dei diplomati dell’insegnamento tecnico-professionale e dei laureati, dei congedati del Servizio Militare Generale e degli ex detenuti come sforzi tendenti alla politica del pieno impiego – tasso di disoccupazione inferiore al 3.5%, secondo l’Organizzazione Generale del Lavoro –.

 

Ha fatto riferimento in questo senso anche al procedimento ordinato e centralizzato di ricollocazione di più di 291.000 lavoratori di entità che hanno diminuito la loro attività e che sono stati riqualificati, nel rispetto dei loro diritti salariali.

 

Cartaya ha enfatizzato il trattamento riservato a più di 7.000 madri con figli gravemente disabili ed i servizi garantiti agli anziani costretti a letto o che vivono soli, che ricevono attenzione da più di 10.000 assistenti, cosa che genera occupazione.

 

Ha inoltre annunciato l’estensione e lo scaglionamento degli orari dei servizi durante la settimana e l’introduzione di mezza giornata il sabato o a sabati alterni, allo scopo di favorire la disciplina sul lavoro ed un migliore utilizzo delle giornate lavorative.

 

Ha riconosciuto che esistono tuttora incongruenze salariali (nonostante che nel 2006 più di 1.358.000 lavoratori siano stati retribuiti in base al rendimento), attualmente sotto esame degli organismi statali e del movimento sindacale e ha detto che è già stato applicato il processo di idoneità dimostrata a più di tre milioni di lavoratori.

 

 

La costruzione di nuove abitazioni

richiede l'apporto della popolazione

 

 

Carlos Lage, segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri di Cuba, ha ribadito lunedì che il programma di costruzione e riabilitazione di abitazioni nel paese si basa sulla partecipazione della popolazione.

 

Questa è l’unica maniera di garantire l’edificazione e riparazione di decine di migliaia di case ha affermato Lage, che è anche membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba, di fronte ai deputati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare presenti durante le deliberazioni della Commissione per l’Attenzione all’Attività Produttiva del Parlamento, nel Palazzo delle Convenzioni.

 

Ha suggerito che nelle comunità continui la formazione di personale abilitato e delle stesse famiglie, allo scopo di contribuire a risolvere il deficit abitativo esistente nel paese dove, dal trionfo della Rivoluzione ad oggi, il fondo è aumentato di due milioni di immobili con destinazione sociale.

 

Victor Ramírez, presidente dell’Istituto Nazionale delle Abitazioni (INAV la sigla in spagnolo), ha annunciato che quando terminerà il mese corrente dovranno essere pronte circa 110.000 abitazioni, cifra che praticamente raddoppia la quantità storica di 57.318 del 1996.

 

Ha aggiunto che mai prima d’ora la Direzione della Rivoluzione aveva dedicato così tante risorse economiche e finanziarie come per il piano del 2006. Contando solo la divisa e fino al novembre scorso la cifra stanziata per materiali, combustibile e trasporto nazionale è stata di 292 milioni di dollari.

 

Il massimo organo di governo cubano ha ripreso nel suo ultimo periodo di sessioni del 2005 il programma di costruzione di 100.000 abitazioni all’anno, per realizzare il quale è necessario un grande volume di elementi e prodotti, di maggiore qualità di quelli impiegati precedentemente.