Incontro Internazionale Memoria e Futuro: Cuba e Fidel

 

Fidel Castro desidera che durino le sue

idee, ha segnalato  Pérez Roque

 

 

Avana 1 dicembre 2006

 

 

 

Il ministro degli esteri cubano, Felipe Pérez Roque, ha sintetizzato le principali qualità del presidente Fidel Castro ed ha affermato che coloro che desiderano la sua morte si sbagliano se pensano che spariranno le idee e i principi che ha seminato.

 

“I nemici della Rivoluzione cubana, cioè i nemici della giustizia, della verità e della dignità contano i minuti aspettando e desiderando la morte di Fidel, senza comprendere che Fidel non è solo Fidel, ma è il suo popolo” ha detto il ministro.

 

“Fidel è tutti coloro che sono disposti a lottare e lottano per far sì che un mondo migliore sia possibile”, ha sottolineato Pérez Roque, chiudendo una commissione del Colloquio “Memoria e Futuro: Cuba e Fidel, che si è svolto all’Avana.

 

“Fidel desidera solo che di lui restino le sue idee: è in piena convalescenza. Sta meglio e ritornerà allo lotta per sconfiggere nuovamente i nemici assetati d’odio e mediocrità”  ha detto Pérez Roque in un discorso di circa un’ora.

 

Egli ha enumerato 15 qualità di Fidel, che non ha partecipato direttamente ai dibattiti del Colloquio perchè è convalescente da una delicata operazione.

 

“Una sua virtù è la totale onestà e non lo direi se non ne fossi assolutamente convinto”. Fidel Castro ha fatto moltissimo per l’unità dei cubani, come condizione di base per la difesa e la sopravvivenza della Rivoluzione e il trionfo di un’idea.

 

Non può trionfare un’idea per giusta che sia se non si uniscono coloro che vi credono. La Rivoluzione cubana si è salvata perchè  ha saputo costruire e difendere la sua unità e si salverà in futuro solo se conserverà l’unità. Negli ultimi 50 anni Fidel ha trasformato l’etica in ragione di stato, una componente essenziale dell’attuazione politica e rivoluzionaria a Cuba.

 

L’idea che il fine giustifica i mezzi non si pratica a Cuba e Fidel non lo ammette in assoluto.

 

La distanza dalle cose materiali, per gli omaggi e le vanità è grande in Fidel Castro, una sua qualità essenziale.

 

Non solo la sua totale assenza di vanità, ma l’idea di solidarietà come dovere e non come arma d’influenza politica, ha segnalato Pérez Roque.

 

Un’altra virtù di Fidel è una ragione di stato a Cuba: la coerenza nei principi. Non si può chiedere alla gente di fare quel che uno non è disposto a fare e non esiste dirigente cubano che non capisca che l’esempio è essenziale e che i capi devono marciare davanti a tutti e hanno diritto solo al sacrificio.

 

La missione internazionalista di Fidel è stata far divenire Cuba la terra ferma per tutti coloro che lottano per la giustizia e la dignità del mondo. Per guidare questo popolo si deve essere capo  ed essere una punta d’avanguardia, ha detto ancora il ministro cubano.  

 

La verità come arma è una condizione per essere rispettati ed ha permesso a Fidel Castro e al suo governo di non avere mai la debolezza di dover ammettere una menzogna.

 

Pérez Roque ha ricordato anche la sensibilità come un’altra qualità del Comandante in Capo, sempre presente anche nelle attuazioni politiche.

Modestia e assenza totale di vanità, la coscienza che il dovere di un politico rivoluzionario è apprendere, leggere e conoscere sempre più, il rigore personale... questi sono alcuni dei meriti di Fidel.

 

Il ministro Pérez Roque  ha ricordato anche come virtù di Fidel la sua convinzione  che la sconfitta non sarà mai tale sino a quando non verrà accettata come tale.

 

“A Fidel non piace perdere neanche a palline”,  ha commentato scherzando. L’idea di lottare per la giustizia senza considerare le frontiere ha trasformato l’attuazione cubana in causa universale. 

 

Il ministro ha lodato gli scienziati cubani che lavorano tenacemente per ottenere vaccinazioni che curano malattie che a Cuba non esistono.

 

“La forza delle idee in Fidel è straordinaria, la convinzione personale e martiana che un’idea giusta nel fondo di una grotta è più forte di un esercito, è propria di Fidel, che si è sempre sentito solo un essere umano.

 

Felipe Pérez Roque ha concluso dicendo che l’assenza totale di odio verso qualsiasi persona, includendo i suoi nemici è una chiave della sua personalità. “Fidel odia solamente l’ingiustizia, la fame, la discriminazione razziale, ma non le persone, anche se gli sono nemiche”, ha sottolineato ancora il ministro cubano. 

 

 

Garcia Marquez é a Cuba per

rendere omaggio a Fidel 

 

       

Il Premio Nobel di Letteratura del 1982, lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, è giunto all’Avana per rendere omaggio a Fidel Castro, suo amico fraterno.

 

García Márquez, di 78 anni, è giunto nel tardo pomeriggio nell’aeroporto internazionale José Martí; egli è uno degli invitati speciali del Colloquio Internazionale sul pensiero e l’opera di Fidel Castro, una delle principali attività  degli omaggi che si stanno svolgendo questa settimana, organizzate dalla Fondazione Oswaldo Guayasamin per gli 80 anni di Fidel.

 

"Gabo" come ogni anno, parteciperà  al Festival del Nuovo Cine Latino - Americano dell’Avana, dal 5 al 15 dicembre e ai festeggiamenti per il 20º anniversario della Scuola Internazionale di Cinema e Televisione (EICTV) di San Antonio de los Baños, della quale è promotore, con Fidel. (TeleSur) 

 

 

Depardieu: Fidel Castro é un uomo con grandi idee

 

 

L’ attore francese Gerard Depardieu, che ha già visitato Cuba ben 15 volte, ha espresso la sua ammirazione per il presidente Fidel Castro, che ha definito “un uomo di grandi idee”.

 

Il protagonista del Cyrano di Bergerac ha partecipato alla sezione “Senza cultura non esiste libertà” del Colloquio Internazionale “Memoria e futuro: Cuba e Fidel”, che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni dell’Avana, organizzato dalla Fondazione Guayasamín, nella sua seconda giornata.

 

Depardieu ha raggiunto Cuba con gli imprenditori  Roger Lannier e Michel Reybier per partecipare ai festeggiamenti per l’80 compleanno del leader cubano.

 

L’attore francese ha anche partecipato a una conferenza del suo conterraneo, il  sociologo Armand Mattelart, sulla manipolazione mediatica e le vie per arrestarla.

 

Il colloquio è terminato venerdì 1 dicembre nel Teatro Karl Marx, che accoglie circa 5000 persone ed ha visto la partecipazione in prima persona di circa 1500 intellettuali, dirigenti politici e comunicatori di 81 paesi.

 

Gerard Depardieu ha interpretato sino ad oggi circa 150 films, quasi tutti di grande successo.

 

Il tributo della Fondazione che porta il nome del noto pittore del Ecuador  Oswaldo Guayasamín (1919-199) ha apportato il concerto Todas las voces todas, (Tutte le voci, tutte) al quale hanno  partecipato i più noti musicisti e interpreti latino americani.

 

Inoltre è stata  inaugurata la mostra “Un abbraccio di Guayasamín a Fidel: 100 opere dell’artista, 50 che rappresentano la sua produzione grafica. (PL)