La recente decisione della Corte Suprema di censurare i tribunali militari patrocinati dal presidente George W. Bush, colloca oggi la Casa Bianca di fronte a due alternative, tutte e due rischiose.
Dopo gli attacchi terroristi a New York e a Washington del 2001, queste giurie speciali furono instaurate dal Pentagono con l’obiettivo di giudicare individui che il governo statunitense chiama "Combattenti nemici".
Da cinque anni e in questi termini, l’amministrazione Bush continua a sequestrare senza formulare accuse o svolgere processi, circa 450 cittadini di 30 paesi, a Guantánamo, in una prigione installata illegalmente nell’oriente di Cuba.
Il Tribunale Supremo ha criticato fortemente il presidente la scorsa settimana per aver esagerato l’attribuzione a se stesso dei poteri in tempo di guerra e la decisione rappresenta il peggior colpo politico contro la crociata tanto sbandierata contro il terrorismo dalla cupola di George W. Bush.
Ora la Casa Bianca ha due opzioni e una è l’utilizzo della maggioranza repubblicana nelle due camere legislative, per forzare un’approvazione dei discussi tribunali, ma questo emendamento può essere di nuovo annullato dalla Corte.
L’altra opzione è accettare la strada suggerita dal massimo organo di giustizia e convocare un sistema processuale che rispetti il codice militare nordamericano e le Convenzioni di Ginevra. In quest’ultimo caso per il gabinetto di Bush il rischio è anche maggiore, perchè i prigionieri di Guantánamo, i presunti terroristi di Washington, potrebbero essere dichiarati innocenti.
In qualsiasi modo, dicono gli analisti, le due alternative o una formula intermedia, genererebbero un prolungato e fastidioso dibattito nel Senato e quindi una cattiva pubblicità per il governo federale, già in situazione molto difficile.
Il senatore democratico Charles Schumer ha chiesto una revisione completa dei programmi antiterroristi nazionali e lo stabilimento di una commissione indipendente, per la supervisione delle funzioni del Presidente.
"L’amministrazione Bush non solo ha ignorato il Congresso, ma ha anche disprezzato l’autorità e la valutazione della Corte Suprema di Giustizia", ha sottolineato il senatore di New York in una lettera inviata al procuratore generale Alberto Gonzáles.
Il senatore Mitch McConnell, repubblicano per lo stato del Kentucky, ha ammesso che la legge internazionale ha giurisdizione anche nel governo di Bush e che l’arbitrio del Tribunale Supremo è una sentenza preoccupante.
La Corte, a rigore, s’è limitata a rispondere a una domanda fatta dalla difesa del cittadino yemenita, Salim Ahmed Hamdan, uno dei detenuti nella base navale, considerato ex autista di Osama Bin Laden.
Hamdan ha chiesto che si dichiarassero anticostituzionali i tribunali di guerra creati da Washington solo per i prigionieri della prigione nordamericana situata in territorio cubano.
La risoluzione è stata confermata dal
Tribunale Supremo con cinque voti favore a tre contro ed esorta il
Dipartimento della Difesa ad organizzare un nuovo schema giudiziario
per le centinaia di detenuti rinchiusi nell’illegale penitenziario.