GUANTANAMO
SI
CONTINUA A TORTURARE NELL'ILLEGALE BASE
Londra 3 marzo 2006
I militari statunitensi continuano a torturare i prigionieri nell’illegale basemilitare di Guantánamo, a Cuba, ha dichiarato un prigioniero kuwaitiano alla catena British Broadcasting Corporation (BBC).
La denuncia fatta da Fawzi al-Odah, prigioniero a Guantánamo dal 2002,
CONSTATATI I SOPRUSI
I soprusi contro i prigionieri che gli Stati Uniti mantengono nell’illegale base di Guantánamo sono apparsi più evidenti dopo che funzionari del Dipartimento della Giustizia hanno ammesso che i detenuti vengono legati e incatenati per essere alimentati a forza, sottolinea un rapporto di PL da Washington. Di fronte ad un tribunale, gli avvocati del Governo hanno ammesso che i detenuti partecipanti allo sciopero della fame in quel centro vengono legati e incatenati per venire nutriti con grosse sonde.
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in un’inusuale intervista alla BBC, smentisce l’applicazione della nuova legge USA che, in modo esplicito, vieta la tortura contro i sospettati di terrorismo.
Anche se ufficiali statunitensi hanno negato l’utilizzo della tortura a Guantánamo al-Odah, che Washington mantiene detenuto considerandolo un "combattente nemico molto pericoloso", ha raccontato i maltrattamenti ai quali vengono sottoposti i prigionieri nella base militare.
Quelli che optano per fare lo sciopero della fame in segno di protesta per la loro detenzione o per i maltrattamenti, vengono forzati dalle guardie a mangiare con una sonda tre volte al giorno legati a una sedia, ha detto il prigioniero kuwaitiano, che ha anche affermato che il suo stato di salute è peggiorato.
I militari legavano gli scioperanti a una sedia, somministravano loro una formula per vuotare l’intestino e li alimentavano con una sonda, ha spiegato attraverso il suo avvocato Tom Wilner, che ha avuto accesso alla base e ha consegnato il rapporto alla BBC.
Al-Odah è uno degli 84 prigionieri che nel dicembre scorso hanno iniziato uno sciopero della fame in quella prigione, ma soltanto 4 di loro continuano a rifiutare l’ingestione di alimenti.
"Prima hanno portato via tutte le mie cose, la mia coperta, il mio asciugamano, i mie pantaloni e le mie scarpe. Sono rimasto in isolamento per 10 giorni. Poi mi hanno letto un ordine secondo il quale, se ti rifiutavi di mangiare, loro ti avrebbero messo sulla sedia (di tortura)", ha raccontato.
Il prigioniero kuwaitiano ha dichiarato che, nonostante sia un giovane di 29 anni, è sempre stanco e si sente come una persona d’età avanzata, con dolori ai reni, problemi per respirare e orinare.
Al-Odah è stato arrestato con l’accusa di aver viaggiato in Afghanistan con il movimento fondamentalista Taliban e di aver partecipato ad azioni contro le forze della coalizione.
Il prigioniero kuwaitiano ha respinto le accuse contro di lui, qualificandole "spazzatura e menzogne", ma non ha fornito altri particolari affermando che avrebbe discusso le accuse soltanto in un’udienza, secondo un servizio della BBC.
La Commissione dei Diritti Umani dell’Organizzazione delle
Nazioni Unite (ONU) ha informato recentemente che l’alimentazione forzata dei
prigionieri viene considerata tortura. Washington lo ha negato categoricamente.