7 novembre 2006 - www.granma.cu |
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GUANTANAMO La protesta dei Prigionieri contro la legge per i processi militari
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Un gruppo di prigionieri di Guantánamo ha chiesto tramite gli avvocati, mercoled́ 1º novembre, a un tribunale federale, di dichiarare incostituzionali alcune disposizioni della legge promulgata dal presidente degli USA, George W. Bush, che li vuole sottoporre a processi militari.
In una presentazione davanti a un Tribunale di Washington, circa 100 detenuti della prigione della base navale, hanno condannato le autorità militari degli Stati Uniti, che arrestano le persone all’estero e le mantengono sequestrate in maniera indefinita, senza la possibilità di fare un processo nelle corti locali, e senza chiarire le motivazioni della detenzione.
Attualmente nella base navale della baia di Guantánamo, a Cuba, sono rinchiusi circa 440 prigionieri.
Gli avvocati dei detenuti, considerati dal governo degli USA "combattenti nemici", sostengono che gli autori della Costituzione non avrebbero mai permesso al governo di detenere persone in maniera indefinita e senza pronunciare accuse di sorta.
Le persone chiuse in prigione senza accuse hanno il diritto di chiedere un’investigazione giudiziaria sui fatti e le fondamenta giuridiche della propria detenzione, segnala uno dei documenti presentati dagli avvocati.
Bush ha autorizzato questo genere di detenzione promulgando, il mese scorso, una legge che ordina la creazione di commissioni speciali per processare gli stranieri detenuti durante la detta lotta contro il terrorismo, arrestati soprattutto in Afghanistan e in Iraq.
Questa legislazione, secondo Bush, è uno strumento cruciale contro il terrorismo. Nel mese di giugno di quest’anno il Tribunale Supremo degli USA aveva sentenziato che il sistema del governo per giudicare i detenuti di Guantánamo violava le leggi internazionali e quelle degli stessi Stati Uniti.
Poche settimane dopo, il Congresso a maggioranza repubblicana, ha approvato una legge che per creare le commissioni militari che impedisce ai detenuti di accedere al sistema giudiziario civile. (EFE-TeleSUR)
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