I relatori della ONU, che in febbraio avevano chiesto la chiusura del centro di detenzione di Guantánamo, l’illegale base navale degli USA a Cuba, adesso hanno chiesto a Washington di presentare con urgenza il piano per questa chiusura, dettagliato, che includa tempi concreti, l’assistenza ai detenuti e processi rapidi per coloro che saranno accusati di delitti.
Il 27 febbraio scorso cinque Relatori dei Diritti Umani della ONU chiesero la chiusura immediata del centro di detenzione di Guantánamo e che tutti detenuti fossero portati davanti a un tribunale indipendente o, al contrario, immediatamente liberati.
I relatori sono quello contro la Tortura, Manfred Nowak; per l’ Indipendenza dei giudici, Leandro Despouy; per la Libertà di Religione, Asma Jahangir; il Diritto alla Salute Fisica e Mentale, Paul Hunt, e la presidentessa del gruppo di lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie, Leila Zerrougui, ha riportato EFE.
"Nella nostra relazione raccomandavamo la chiusura del campo di Guantánamo senza dilazioni: oggi, cinque mesi dopo, in questa installazione ci sono 450 prigionieri e si stanno violando legislazioni internazionali in materia di diritti umani", hanno avvisato i Relatori con un comunicato congiunto, nel quale riaffermano le preoccupazioni espresse allora.
Sino a quando Washington avrà la
responsabilità legale dei detenuti, noi chiediamo alla comunità
internazionale includendo i membri e le agenzie della ONU e al
Comitato Internazionale della Croce Rossa di collaborare attivamente e
costruttivamente, con molta urgenza, per assicurare la chiusura di
questa prigione.