GUANTANAMO
Le Nazioni Unite
contro gli Usa "Chiudete subito"
La protesta nel rapporto di una commissione Onu indipendente
I relatori chiedono anche processi presso un
tribunale autonomo
16.02.06
Prigionieri nel centro di detenzione americano di Guantanamo,
a Cuba
GINEVRA - 'Penso che presto o tardi ci sarā la necessitā
di chiudere Guantanamo, e penso che toccherā al governo (americano) decidere, e
spero che lo farā appena possibile". Il segretario generale appoggia le
conclusioni di 5 osservatori indipendenti dell'Onu, il cui rapporto č stato
pubblicato oggi.
Gli osservatori hanno chiesto agli Stati Uniti "di chiudere il centro di
detenzione di Guantanamo Bay e di evitare qualsiasi pratica che possa essere
considerata tortura o atto crudele, inumano e degradante". I cinque relatori
chiedono anche "di processare tutti i prigionieri davanti a un tribunale
indipendente e competente o di rilasciarli". La versione finale del rapporto č
stata pubblicata oggi a Ginevra dopo essere stata anticipata dalla stampa.
Nella base americana ci sono circa 490 detenuti, che si trovano da oltre 4 anni
per molti di loro, in una sorta di limbo giuridico non essendo stati nč
incriminati nč processati. La maggior parte, essenzialmente taleban o vicini ai
taleban, č stata arrestata in Afghanistan alla fine del 2001.
Nella relazione vengono confermate le accuse contro gli Stati Uniti di
"detenzione arbitraria" e di "tecniche di interrogatorio che, in particolare se
usate in modo simultaneo, equivalgono a trattamenti degradanti". Nelle
conclusioni si legge inoltre che "se in casi particolari, descritti in
interviste, la vittima ha sperimentato grande dolore o sofferenza, questi atti
equivalgono a tortura".
Nel documento di 54 pagine gli autori affermano che anche "l'alimentazione
forzata dei detenuti in sciopero della fame" cosė come "il ricorso eccessivo
alla violenza" devono essere considerati come trattamenti "equivalenti alla
tortura". Inoltre i relatori evidenziano anche che in numerose circostanze i
detenuti sono stati vittime di violazioni del diritto della "libertā di
religione o di fede".
Gli esperti Onu chiedono quindi agli Stati Uniti un giusto processo dei
prigionieri e la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo. Fino ad
allora, sottolineano i relatori, gli Usa devono "astenersi da ogni pratica
equivalente a tortura, maltrattamenti, o punizioni crudeli, degradanti o
inumane". In particolare le tecniche speciali di interrogatorio autorizzate dal
Dipartimento della difesa dovrebbero essere revocate immediatamente". E ancora
il rapporto esorta le autoritā Usa a indagare sui casi di maltrattamenti o
tortura e a giudicare i responsabili, istituendo un'indennitā "adeguata e
giusta" per tutte le vittime di tortura.
I cinque relatori delle Nazioni Unite non hanno potuto recarsi personalmente nel
centro di detenzione americano a Cuba. Le richieste di visitare la struttura si
sono ripetute individualmente dal 2002, mentre dal 2004 gli esperti Onu hanno
cominciato a chiedere in gruppo l'accesso. A tre di loro era stato concesso di
accedere alla struttura per una visita, organizzata per la fine di ottobre 2005,
ma i relatori hanno rinunciato a causa del rifiuto delle autoritā statunitensi
di farli parlare direttamente con i detenuti. Il timore degli esperti Onu era di
trovarsi di fronte a una realtā preparata per l'occasione e molto distante dalla
veritā.
Il rapporto č il frutto di sei mesi di lavoro. In questo periodo i relatori
hanno dovuto raccogliere informazioni presso il governo statunitense, gli ex
detenuti, gli avvocati dei prigionieri e le organizzazioni non governative. La
relazione č destinata alla Commissione dei diritti umani che in primavera si
riunirā per l'ultima volta in sessione annuale prima di essere sostituita dal
nuovo Consiglio dell'Onu per i diritti umani.