GUANTANAMO
il Dipartimento
di Giustizia USA chiede di tralasciare i processi a 330 detenuti
6.01.06
Il Dipartimento di Giustizia chiederà alle Corti di tralasciare i processi iniziati di 330 detenuti nella base navale di Guantámano per stabilire la legittimità del loro confino.
Per questo ricorrerà a una nuova legge che, dice il governo, limita le risorse esistenti, ma i difensori dei detenuti si sono opposti immediatamente.
La misura fa parte della Legge d’Assegnazione della Difesa, approvata da Bush la scorsa settimana, che doveva permettere ai detenuti di Guantánamo di appellarsi per la loro situazione - processi ed eventuali condanne - di fronte a una corte federale di Washington.
Il ricorso rimpiazzava il solo elemento dato dalla Corte Suprema ai detenuti nel 2004 per discutere la legalità della loro detenzione: il diritto di presentare in qualsiasi tribunale federale un ricorso di habeas corpus per chiedere al governo di giustificare la detenzione prolungata d’una persona. La nuova clausola ha ottenuto un appoggio generale dopo che il promotore, il senatore democratico Levin aveva detto che non sarebbe stata applicata ai casi pendenti.
Il Dipartimento di Giustizia però ha notificato ai giudici della Corte d’appello di Washington che chiederà di tralasciare 187 casi che coinvolgono più di 330 persone perchè la legge elimina la giurisdizione delle corti d’appello in materia di legalità delle detenzioni nella base navale.
Gli avvocati dei detenuti hanno detto che la clausola si applica solo ai nuovi ricorsi e non quelli pendenti e: “La battaglia sul significato della clausola è appena cominciata...”, ha detto Elisa Massimino, direttrice dell’ufficio di Washington del gruppo per i Diritti Umani “Human Rights First”.
La maggioranza - tra i circa cinquecento detenuti di Guantánamo - sono individui arrestati in Afghanistan e detenuti da anni senza accuse precise contro di loro.