GUANTANAMO
Jumah Abdel Latif Al Doussari è un prigioniero che nell'ottobre 2005 ha tentato il suicidio. Questa lettera è quella che è stata trovata vicino al suo collo dalle persone che lo hanno soccorso appena in tempo prima della sua morte.
18 marzo 2005
Di fatto, non so dove iniziare... o come
iniziare… Josh, Khaled l'interprete… Vi chiedo scusa per avervi obbligato a
questo…Potrebbe essere la prima volta nella vostra vita… di vedere un essere
umano che ha sofferto così tanto… morire di fronte ai vostri occhi… So che è una
scena shockante ed orribile… Mi sento davvero in colpa per voi. Ma non c'è
alcuna altro modo che questo per noi, per fare in modo che la nostra voce venga
ascoltata in tutto il mondo dal profondo di questo centro di detenzione e per
chiedere al popolo americano di guardare di nuovo a questa situazione che si è
venuta a creare e tentare di avere un momento di verità con se stesso… perchè
non si è ancora deciso di fare nulla per i detenuti di Guantanamo, Cuba fino ad
ora? Fino a quando questra tragedia continuerà? Quando finirà dopo tutti questi
anni, e quando i detenuti potranno tornare alle loro case, alle loro famiglie,
alle loro mogli e figli? Quando questa tragedia finirà… fino a quando durerà
ancora? I prigionieri stanno soffrendo la totale perdita sensoriale,
l'umiliazione data dalla detenzione e l'orribile realtà della schiavitù e della
soppressione…
Josh, Khaled: fino ad ora ho speso molte ore con voi… anche se quasi sempre
abbiamo parlato del mio dolore, delle mie sofferenze, delle mie lamentele… Spero
che voi ricorderete sempre di aver incontrato un “essere umano” chiamato “Jumah”
che ha sofferto tanto e che è stato abusato nelle sue credenze religiose, nella
sua fede, nella sua dignità ed anche nella sua umanità. E' stato imprigionato,
torturato e deprivato della sua Patria, della sua famiglia e della sua figlia
che ha sempre avuto bisogno di lui in questi lunghi quattro anni… il tutto senza
alcuna ragione e senza aver commesso alcun crimine. Ricordate che qui a
Guantanamo –Cuba – ci sono altre centinaia di detenuti che hanno sofferto come
me. Sono stati tutti catturati, torturati e detenuti senza ragione. Anche le
loro vite potranno finire come la mia… Quando vi ricorderete di me nei miei
ultimi spasmi di vita prima della morte, mentre la mia anima si leva dal corpo
per ricongiungersi con il suo Creatore, ricordatevi che il mondo ha permesso
tutto questo… Ricordatevi che il nostro governo ha permesso tutto questo…
Ricordatevi dell'irragionevole ritardo della giustizia a giudicarci e liberarci
di questa ingiustizia… Ricordatevi che se davvero ci fossero state persone
pronte a difendere la giustizia e a difendere le vittime dell'ingiustizia e se
ci fossero stati davvero giudici imparziali, io non starei morendo in questo
momento e la mia famiglia –mio padre, mia madre, i miei fratelli, mia moglie e
la mia piccola figlia– non avrebbero perso il loro parente adorato… per sempre…
ma cosa altro posso fare ora?
Prendete il mio sangue… prendete ciò che rimane del mio corpo moribondo...
prendete ciò che rimane di me… fatemi foto quando il mio corpo senza vita sarà
deposto in una bara, da solo… mandatele nel mondo.. ai giudici… alle persone con
coscienza… alle persone che hanno principi e valori, i cosiddetti “spiriti
liberi”…
Per fare si che tutti loro si assumano la colpa di questo assassinio in fronte
al mondo per questa anima morta senza nessuna colpa…
Per fare si che tutti loro si assumano la colpa di fronte alle future
generazioni per questa anima morta senza aver commesso peccato…
Per fare si che tutti loro si assumano la colpa di fronte alla storia di questa
anima morta senza motivo…
Dopo che questa anima ha sofferto il peggio che gli potesse capitare nelle mani
dei “protettori della pace che si fregiano del titolo di difensori della
democrazia, della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia”…
Lì, nel lontano est, all'altra parte dell'oceano… lì nell'est… quanti padri,
figli, mogli stanno ora piangendo per i loro cari imprigionati a Guantanamo
–Cuba… Perchè…Perchè devono soffrire l'agonia della deprivazione e il dolore
della lontananza solo per la colpa di possedere un'anima…
Non sono il solo che sta soffrendo …questa angoscia…anche la mia famiglia sta
soffrendo molto… La mia piccola famiglia è stata distrutta dalla mia detenzione
e non riesce a vivere senza di me... mi manda lettere con scritto: “Papà torna
da me… per piacere torna da me... tutte le ragazze della mia scuola hanno un
papà, perchè io no?!... Papà, ho bisogno di te... Ti voglio di nuovo con me... per
piacere torna da me per la mia salvezza...
Di fatto, non ho alcuna risposta alle sue lettere…La risposta alle sue lettere è
lì, nella mente degli “spiriti liberi”...
Josh... Khaled: In questo momento, vedo la morte di fronte ai miei occhi mentre
scrivo questa lettera…La morte ha un cattivo odore che può essere sentito solo
da coloro che passano attraverso l'agonia della morte stessa.
Josh... Khaled: addio… addio senza nessuna speranza di vedermi di nuovo…Vi
ringrazio per tutto ciò che avete fatto per me, ma ho una sola ultima speranza…
Mostrate al mondo la lettera che vi ho dato…fate in modo che il mondo la
legga…Fate in modo che tutto il mondo sappia dell'agonia dei detenuti a
Guantanamo, Cuba…
Nota: Ho scritto questa lettera allo stesso giorno che l'ho firmata, ma sono
stato sorpreso di non essere riuscito a vedere Khaled, l'interprete. Lo volevo
veramente vedere prima di abbandonare questa vita…Ho deciso comunque di non fare
alcun cambio a questa lettera indirizzata a te e Khaled, oltre al rispetto per
il mio fedele amico Khaled...(lo stesso giorno, di notte).
Prisoner della Deprivazione
/ Jumah Abdel Latif Al Dossari
Guantanamo, Cuba
(Firma) Venerdì 14/10/2005