GUANTANAMO
ancora abusi sui
detenuti in sciopero della fame
9.02.06 di red
Altri orrori dalla prigione di Guantanamo. I militari americani legano per ore i
detenuti in sciopero della fame per nutrili forzatamente. Lo ha riferito il New
York Times, che ha appreso la notizia da alcune fonti militari.
Le autorità americane spiegherebbero l’assurda vicenda con una motivazione
discutibile: questi provvedimenti drastici sono stati presi nelle ultime
settimane dopo che le autorità militari avevano concluso che alcuni dei detenuti
che rifiutavano il cibo erano decisi a arrivare fino a suicidarsi per protestare
contro la loro reclusione a tempo indefinito.
I motivi delle proteste dei detenuti sono legati ai continui soprusi subiti,
alle torture fisiche e psicologiche che hanno fatto drasticamente aumentare il
numero dei suicidi nella prigione. Ma a Guantanamo non esistono diritti, non
esiste dialogo. L’unico linguaggio possibile è quello della tortura. E si perché
i soldati hanno pensato bene di ridurre i decessi e il numero di chi sciopera
con altri assurdi abusi. Le guardie, infatti, hanno cominciato a legare i
prigionieri a delle sedie di contenimento, a volte per parecchie ore al giorno,
per nutrirli con sonde ed evitare che possano vomitare dopo liberamente.
Inoltre, i detenuti vengono messi in isolamento per lunghi periodi allo scopo di
evitare che possano incoraggiare altri prigionieri a cominciare pure loro
scioperi della fame.
Secondo il portavoce dell’esercito a Guantanamo, tenente colonnello Geremy
Martin, il numero dei prigionieri in sciopero è calato considerevolmente. Ma a
che prezzo? Thomas B. Wilmer, legale della Shearman e Strerling a Washington,
che ha visitato la settimana scorsa sei prigionieri del Kuwait che sono suoi
assistiti ha dichiarato: è chiaro che il governo ha messo fine allo sciopero
della fame con l’uso della forza e con i più brutali e disumani tipi di
trattamento.
I metodi utilizzati sono alquanto discutibili e, sempre secondo i giuristi
citati dal giornale americano, vi sono anche altri provvedimenti contro i
detenuti scioperanti, più duri se possibile. Hanno parlato di e di prigionieri
privati di ogni genere di conforto.
Ma i funzionari del dipartimento della difesa dicono che si tratta di una
“questione morale” per giustificare soprusi che di etico non hanno nulla.
Secondo il William Winkenwerder Jr, medico e vicesegretario alla difesa
responsabile delle questioni sanitarie questi sono passi necessari per impedire
che una persona si tolga la vita e per proteggere la sua salute.
Le ripetute torture di Guantanamo sono state più volte denunciate da Amnesty
International che, poghi giorni fa, aveva riportato in un documento le
condizioni di reclusione dei detenuti del carcere americano. Nella dichirazione
di Amnesty si legge anche che l’agitazione era cominciata ad agosto per
protestare contro la prigionia indefinita.
Secondo gli avvocati coinvolti nel caso, lo sciopero della fame era iniziato
dopo che le forze armate Usa si erano rimangiate la promessa di portare la
prigione nell'isola di Cuba in regola con la Convenzione di Ginevra. Attualmente
sono rinchiusi a Guantanamo 500 prigionieri, catturati per la maggior parte in
Afghanistan e quasi tutti detenuti da quasi quattro anni senza che nei loro
confronti siano stati spiccati capi di accusa.
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=47338