GUANTANAMO

 


L'Onu e l'Europa: «Chiudete Guantanamo». La Casa Bianca: «No»

 

 

18.02.06 di red

 


Dopo le innumerevoli denunce di Amnesty International e altre organizzazioni umanitarie su abusi e violenze di ogni tipo sui presunti terroristi detenuti a Guantanamo, adesso era arrivata anche la condanna ufficiale dell’Onu. Chiusura immediata della prigione Usa di Gunatanamo e un processo equo o la liberazione per tutti i detenuti: queste le conclusioni dei cinque esperti indipendenti della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani che hanno redatto un rapporto di 54 pagine su Camp X Ray. E che sono state ribadite in maniera ufficiale anche dal segretario generale Kofi Annan.

 

Un atto d’accusa contro il quale la Casa Bianca reagisce duramente. Arrivando a sostenere che la raccomandazione getta il «discredito sull’Onu», perché «le Nazioni Unite dovrebbero svolgere inchieste serie in giro per il mondo, e ci sono molti casi in cui lo fanno, per i diritti umani. Questo non è uno di questi casi».

 

Ma contro gli Stati Uniti si schiera anche, con un voto pressoché unanime l’Europarlamento. Approvata una risoluzione che quasi all’unisono con l’Onu chiede «all'amministrazione Usa di chiudere il centro di detenzione di Guantanamo Bay» e sottolinea come «ogni prigioniero dovrebbe essere trattato in accordo alle leggi umanitarie internazionali e processato senza ritardi, in udienze giuste e pubbliche, da un tribunale competente, indipendente e imparziale».

 

Pubblicata giovedì a Ginevra, dopo essere stata anticipata dalla stampa, la versione finale del rapporto dell'Onu sulla situazione dei prigionieri denuncia una situazione molto grave, che sfocia nella tortura ed è accompagnata da severa dichiarazione congiunta.

 

I relatori sulla Tortura, Manfred Nowak, sull'Indipendenza dei Giudici, Leandro Despouy, sulla la libertà di religione, Asma Jahangir, sul Diritto alla Salute fisica e Mentale, Paul Hunt e la presidente del gruppo di lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie, Leila Zerrougui, hanno inoltre deplorato il fatto che gli Stati Uniti non abbiano concesso loro «un accesso libero» ai detenuti nè possibilità di «avere colloqui in maniera privata», come è invece consentito in tutti i Paesi che visitano. E hanno accusato il governo statunitense di agire «come giudice d'accusa e avvocato difensore, il che viola le garanzie del diritto a un processo giusto».

 

Il rapporto dei 5 è destinato alla Commissione dei diritti umani, che dovrebbe riunirsi per l'ultima volta in sessione annuale in primavera a Ginevra prima di essere sostituita dal nuovo Consiglio dell'Onu per i diritti umani.

 

Attualmente sono rinchiusi a Guantanamo 500 prigionieri, catturati per la maggior parte in Afghanistan e quasi tutti detenuti da quasi quattro anni senza che nei loro confronti siano stati spiccati capi di accusa.