20 settembre 2006 |
Sig.ra Presidentessa:
Sig. Segretario Generale:
Eccellenze:
come ha
espresso il Presidente Hugo Chávez, nel suo brillante discorso, solo quattro
giorni fa si é concluso a Cuba il XIV Vertice del
Movimento dei Paesi Non Allineati. Oggi parlo a nome del Presidente del
Movimento, Presidente Fidel Castro, compiendo il nostro mandato di informare
questa Assemblea delle principali decisioni prese nel Vertice di L'Avana.
Come segnalava nel discorso inaugurale il Primo Vicepresidente del Consiglio di
Stato e dei Ministri della Repubblica di Cuba, compagno Raúl Castro:
"L'attuale congiuntura internazionale caratterizzata dalle
irrazionali pretese di dominio mondiale da parte dell'unica superpotenza
globale, con la complicità dei suoi alleati, dimostra la necessità di essere
sempre più coesi nella difesa dei principi e propositi che determinarono la
fondazione dei Non Allineati che sono gli stessi che consacrano il Diritto
Internazionale e la Carta delle Nazioni Unite" .
Se più di quattro decadi fa risultò necessaria la fondazione del Movimento, la
sua validità nel mondo di oggi non ammette dubbio alcuno.
La Conferenza del MNOAL celebrata a Cuba fu un successo indiscutibile,
nonostante le minacce e pressioni di chi si oppone all'unità e allo sforzo
comune dei paesi del Sud.
Si registrò un elevato livello di partecipazione, tanto per il numero di paesi
che parteciparono, come per la presenza di Capi di Stato o Governo.
Si svilupparono profondi e fruttiferi dibattiti e si ottenne un vero clima di
intendimento, unità e coesione che permise l'adozione di documenti di cruciale
importanza per l'adempimento futuro del Movimento dei Paesi Non Allineati.
Cuba, come nuovo Presidente, ha ricevuto chiari mandati ed un programma di
azione che guideranno la sua attuazione a capo del Movimento.
Come risultato del Vertice si è fortificato il Movimento dei Paesi Non Allineati
e, pertanto, l'accordo politico dei paesi del Sud. La diversità e natura
eterogenea dei membri del Movimento, lontano dal debilitarci, costituiscono una
forza essenziale.
Ci hanno permesso di edificare solidi consensi che contribuiranno positivamente
alla soluzione delle numerose e gravi sfide che oggi affronta l'umanità.
L'eccellente lavoro realizzato dalla Malesia a capo del Movimento, negli ultimi
tre anni, fu riconosciuto dal Vertice.
Non ci fu causa rilevante né rivendicazione dei popoli del Sud che non abbiano
ricevuto la dovuta considerazione e trovato l'appoggio del nostro Movimento.
L'urgenza di avanzare nella difesa del multilateralismo, di esigere il rispetto
della sovranità ed integrità territoriale di tutti gli Stati e di assicurare la
realizzazione piena del diritto dei nostri popoli allo sviluppo e alla pace,
furono ratificati dal Vertice come principi del Movimento. I Capi di Stato e
Governo decisero di lavorare per sopprimere gli atti di aggressione o altre
violazioni della pace e stimolare la soluzione pacifica delle controversie
internazionali.
Chiesero a tutte le nazioni che si astengano dall'uso o dalla minaccia dell'uso
della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di
qualunque Stato. Promossero lo sviluppo di relazioni di amicizia basate sul
rispetto dell'uguaglianza dei diritti e della volontà dei popoli nella loro
lotta contro l'occupazione straniera.
Esortarono ad approfondire la cooperazione internazionale per risolvere i gravi
problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale ed umanitario
ed a promuovere il rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali di tutti
e per tutti.
Il diritto fondamentale ed inalienabile di tutti i paesi alla libera
determinazione, fu riaffermato a L'Avana.
I Non Allineati convennero che la pace e la sicurezza mondiale sono, oggi, più
minacciate che mai come conseguenza, tra altri fattori, della tendenza crescente
degli Stati più potenti a ricorrere all'unilateralismo e alle minacce di guerre
preventive.
Si é enfatizzato l'impegno del Movimento nell'ottenimento del disarmo generale e
completo e, in particolare, del disarmo nucleare, sotto uno stretto ed efficace
controllo internazionale. Allo stesso tempo, la Conferenza riaffermò il diritto
basilare ed inalienabile di tutti gli Stati alla ricerca, sviluppo, produzione
ed uso dell'energia nucleare con fini pacifici, senza discriminazione alcuna, ed
in conformità ai suoi rispettivi obblighi internazionali.
Ugualmente, ci fu un chiaro e fermo pronunciamento contro il terrorismo,
l'applicazione della doppia morale nelle relazioni internazionali, le misure
coercitive unilaterali contro qualsiasi paese, le tesi del "cambiamento di
regime" e l'inadempimento da parte dei paesi sviluppati dei loro impegni nelle
sfere economica e sociale.
I Capi di Stato e Governo del Movimento riaffermarono il loro obiettivo di
raggiungere un mondo pacifico, dove tutte le nazioni abbiano diritto ad un
futuro migliore, con un ordine mondiale giusto ed equo, basato sullo sviluppo
sostenibile di tutti i popoli. Affermarono che, nella sua forma attuale, la
globalizzazione perpetua e perfino aumenta la marginalità dei paesi del Sud ed
esigerono trasformarla radicalmente in una forza positiva di cambiamento per
tutti i popoli.
I partecipanti riaffermarono il diritto del popolo palestinese a costituire il
proprio Stato e condannarono il Governo d'Israele davanti alla nuova escalation
di crimini e massacri a Gaza ed in altri territori occupati. Ugualmente,
espressero la loro energica condanna alla spietata aggressione israeliana contro
il Libano e le gravi violazioni della sua sovranità ed integrità territoriale.
Il popolo ed il Governo della Bolivia ricevettero un deciso appoggio e
solidarietà dalla Conferenza davanti ai tentativi, istigati da forze esterne, di
disintegrare il paese e fu offerto un fermo appoggio al processo che ha luogo,
in quella nazione sorella, diretto a garantire diritti reali per tutti i
boliviani e l'esercizio della piena sovranità sulle risorse naturali del paese.
Il Movimento considerò con preoccupazione le politiche aggressive e l'incremento
delle azioni dirette a colpire la stabilità della Repubblica Bolivariana del
Venezuela ed appoggiò il diritto inalienabile del popolo venezuelano a
determinare la sua propria forma di governo e scegliere il suo sistema
economico, politico e sociale, libero da intervento straniero, sovversione,
coercizione e restrizioni di qualunque tipo.
I Non Allineati si impegnarono a promuovere e partecipare ad un vero processo di
democratizzazione e riforma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, come
risultato del quale si superino le imposizioni e pratiche antidemocratiche del
Consiglio di Sicurezza e si conceda all'Assemblea Generale il decisivo ruolo che
gli corrisponde, in conformità con le funzioni e poteri definiti nella Carta
delle Nazioni Unite.
Ho menzionato appena alcuni esempi delle posizioni adottate dalla Conferenza di
L'Avana sui più diversi temi dell'agenda internazionale. I documenti approvati
saranno distribuiti, in maniera ufficiale, a tutti gli Stati Membri dell'ONU.
Varie delle decisioni approvate dalla Conferenza, cominceranno ad avere, molto
presto, la loro applicazione pratica nell'attuale Periodo Ordinario di Sessione
dell'Assemblea Generale.
Sig.ra Presidentessa:
Cuba è cosciente dell'alta responsabilità che importa presiedere il Movimento
dei Paesi Non Allineati in uno dei periodi più difficili della storia
dell'umanità, quando affrontiamo più disuguaglianza ed ingiustizia che mai
prima.
Lavoreremo senza riposo affinché il Movimento occupi il posto che deve e può
avere nelle relazioni internazionali che gli deriva non solo dalla sua ampia
composizione, 118 paesi, quasi due terzi dei membri dell'ONU, bensì dalla nostra
storia di lotte a beneficio delle cause più giuste.
27 anni fa, il Presidente Fidel Castro, inaugurandola la VI Conferenza del
Movimento dei Paesi Non Allineati a L'Avana espresse:
"La lotta per la pace e per un ordine economico giusto,
per una soluzione adeguata agli opprimenti problemi che colpiscono i nostri
popoli si converte, a nostro giudizio, sempre di più, nella questione
fondamentale del Movimento dei Paesi Non Allineati.
"La pace, con gli immensi rischi che la minacciano, non è
tema che deve rimanere esclusivamente nelle mani delle grandi potenze militari.
La pace è possibile, ma la pace mondiale solo potrà assicurarsi nella misura in
cui tutti i paesi abbiano la coscienza e la decisione di lottare per lei. Pace,
non solo per una parte del mondo. Pace, per tutti i popoli".
Alcuni giorni dopo, in questa stessa sala, informando su quella Conferenza, il
Presidente Fidel Castro disse:
"Il rumore delle armi, del linguaggio minaccioso, della
prepotenza nella scena internazionale, deve cessare. Basta con l'illusione che i
problemi del mondo possano risolversi con le armi nucleari. Le bombe potranno
ammazzare gli affamati, i malati, gli ignoranti ma non possono ammazzare la
fame, le malattie, l'ignoranza. Non possono neppure ammazzare la giusta
ribellione dei popoli".
Noi popoli del Sud lavoreremo uniti per la giustizia, la pace e lo sviluppo per
le nostre nazioni e per tutto il mondo, convinti che un mondo migliore è
possibile, se tutti lottiamo per esso.
Sig.ra Presidentessa:
Ho ora il dovere di pronunciare alcune brevi parole a nome del popolo e del
Governo di Cuba.
L'esercizio da parte del nostro popolo del suo diritto alla libera
determinazione, affronta nuove minacce. L'Amministrazione Bush ha rinforzato la
suo brutale ostilità anticubana con nuove sanzioni economiche che induriscono,
ancora più, quello che è già il blocco più lungo nella storia dell'umanità.
S'impongono anche maggiori rappresaglie contro coloro che commerciano da altri
paesi con Cuba e si perseguono con accanimento le transazioni finanziarie
relazionate col nostro paese.
Proprio Governo degli Stati Uniti riconosce che oggi spende più risorse nel
perseguire e punire coloro che realizzano affari con Cuba che nel controllo
delle finanze di quelli che attaccarono le Torri Gemelle.
Il passato mese di giugno, l'Amministrazione Bush approvò la seconda versione
del suo più recente piano di aggressioni e dominazione contro il nostro paese,
diretto non solo ad abbattere la Rivoluzione ma anche a distruggere la nazione
cubana.
Violando le norme e leggi internazionali, si spinge una escalation senza
precedenti nell'appoggio finanziario e materiale alle azioni sovversive dirette
al rovesciamento dell'ordine costituzionale deciso dalla libera volontà del
popolo cubano.
Nel riferito piano anticubano si è aggiunto un capitolo preservato in gran
segreto, decisione che ha come antecedenti le azioni coperte contro la
Rivoluzione Cubana e che hanno incluso invasioni mercenarie, azioni
terroristiche, introduzione di batteri ed epidemie e più di 600 piani per
assassinare Fidel. Migliaia di cubani hanno perso la vita o sono rimasti
mutilati di modo permanente come conseguenza di questa politica criminale.
Al colmo dell'ipocrisia e irresponsabilità, il Governo degli Stati Uniti tollera
e protegge i terroristi che, dal suo territorio, pianificano nuovi attacchi
contro il nostro popolo . Allo stesso tempo mentre manovra per mettere in
libertà assassini responsabili di mostruosi crimini, come il noto terrorista
internazionale ed agente della CIA
Luis Posada Carriles, negando la sua estradizione in Venezuela, il governo
degli Stati Uniti mantiene in illegale ed ingiusta prigione
cinque valorosi lottatori antiterroristi
cubani.
Ma a dispetto di tutte le aggressioni ed al criminale blocco, il popolo cubano
non sarà sconfitto mai. Il lavoro internazionalista di Cuba non si ferma. Più di
30000 medici ed altri lavoratori della salute cubani oggi salvano vite in 68
paesi; partecipiamo alla lotta contro l'analfabetismo in vari continenti;
sviluppiamo un piano per la formazione di 100000 medici per il Terzo Mondo; e
contribuiamo a che centinaia di migliaia di persone, in molti paesi, recuperino
la vista grazie all'Operazione Miracolo. Con ciò solo compiamo un elementare
dovere di solidarietà con tutti i popoli del mondo.
Eccellenze:
Cuba avanza e continuerà affrontando il futuro con ottimismo ed unità. Il suo
popolo colto e laborioso, per il quale la "Patria è l'Umanità", lotterà con i
popoli che voi rappresentate per conquistare il diritto a vivere in pace,
giustizia e dignità per tutti.
Molte grazie.
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20/9/2006
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Il vicepresidente del Consiglio di Stato di Cuba, Esteban
Lazo, ha partecipato ieri all’inaugurazione del LXI ciclo di sessioni
dell’Assemblea Generale dell’ONU, dove ha sostenuto scambi con presidenti e
capi-delegazione.
Il
capo della delegazione cubana ha partecipato al pranzo offerto dal segretario
generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, agli alti rappresentanti degli Stati
partecipanti all’appuntamento.
La
rappresentanza cubana ha ricevuto il saluto di numerose delegazioni presenti.
Varie di queste hanno messo in risalto l’eccellente organizzazione e risultati
del Vertice dei Non Allineati, celebrato a L’Avana la settimana scorsa.
Lazo si è incontrato, in altre iniziative, con il reverendo Lucius Walker e lo
ha informato dettagliatamente sui diversi impegni e priorità del popolo cubano
nella congiuntura attuale.
Il
reverendo statunitense ha parlato dell’opera e delle azioni del Movimento di
Solidarietà con Cuba, che comprendono un atto previsto per oggi (mercoledì)
nella chiesa dell’Intercessione, nel quartiere newyorkese di Harlem.
Il
programma prevede che il Vice Presidente del Consiglio di Stato intervenga oggi
di fronte all’assemblea plenaria dell’ONU, a nome di Cuba e del Movimento dei
Paesi Non Allineati. (PL)
ANNAN CENSURA LA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA GUERRA
CONTRO IL TERRORISMO
Il
segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, ha criticato duramente i governi che
utilizzano la guerra contro il terrorismo come pretesto per limitare e
disconoscere i diritti umani fondamentali, intervenendo nella sessione
inaugurale dei dibattiti nell’Assemblea Generale 61, di fronte alla quale ha
presentato la sua ultima relazione annuale prima di concludere, il prossimo 31
dicembre, un decennio alla guida dell’Organizzazione.
La
massima autorità dell’ONU ha anche condannato il genocidio di Israele contro il
popolo palestinese, così come la continua occupazione e confisca delle terre
arabe da parte di Tel Aviv.
La
AFP informa che circa 400 persone hanno manifestato di fronte alla sede
internazionale contro la guerra in Iraq, mentre stava parlando il presidente
George W. Bush.
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