Per l’ennesima volta la
questione del blocco economico contro Cuba, deciso da oltre 40 anni dagli
Stati Uniti, è all’ordine del giorno della prossima sessione dell’Assemblea
Generale dell’ONU. Confidiamo nel fatto che l’Assemblea ancora una volta
condannerà gli Stati Uniti, per l’atteggiamento sprezzante di fronte a
questo consesso dei popoli, per non accettare la direttiva della stragrande
maggioranza dei rappresentati degli Stati partecipanti, che considerano il
blocco economico uno strumento iniquo, che porta sofferenze alla popolazione
e all’economia cubana.
Gli Stati Uniti giustificano la loro strategia imperiale (di cui è parte
integrante il blocco economico di Cuba) delle "guerre preventive" contro gli
Stati che considerano "canaglie", e quindi una strategia di guerre
permanenti, motivandole con la lotta contro il terrorismo e per
l'esportazione della democrazia, con le quali il più forte cerca di imporre
il suo dominio.
In questa ottica rientra il "Piano per la transizione democratica noto come
Piano Bush" contro Cuba, elaborato da un'apposita commissione governativa
statunitense, per il quale sono stati stanziati 80 milioni di dollari, per
sovvenzionare gruppi eversivi interni ed esterni, che non escludono anche
attentati terroristici, e per manipolare la verità e creare un’opinione
pubblica favorevole, attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Di questo
"Piano" composto da 78 articoli, una sezione di questi articoli è stata
segretata dal Governo USA. Sono già in atto iniziative per coinvolgere
Governi e comunità diverse tra cui l'Unione Europea.
Noi denunciamo all’opinione pubblica la pericolosa politica del Governo
degli Stati Uniti che tende a una nuova aggressione militare contro Cuba
che, se attuata, metterà in serio pericolo la sicurezza mondiale.
Dimostriamo la nostra piena solidarietà con Cuba nella sua lotta per
l’indipendenza e la sovranità.
Smascheriamo i piani di Bush, portatori di nuove guerre e chiediamo che nei
confronti di Cuba sia resa pubblica la sezione segretata, affinché
l’opinione pubblica mondiale si renda conto della sua pericolosità e si
sollevi facendo sentire la sua indignazione.
Chiediamo al nostro Governo un atteggiamento chiaro sul piano di Bush contro
Cuba, respingendolo quale intervento negli affari interni di un paese e da
respingere anche in sede Europea.
Che agisca, in sede ONU, perché vengano condannati gli Stati Uniti per il
mantenimento del blocco economico contro Cuba, che si prendano le opportune
iniziative per imporre agli Stati Uniti il rispetto delle risoluzioni e
avvii una politica di collaborazione e cooperazione con Cuba, con piena
autonomia e indipendenza per gli interessi del nostro paese e della pace
mondiale.
ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA
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