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7 agosto 2006 www.granma.cu |
La sovranità di Cuba deve essere rispettata
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Alti funzionari degli Stati Uniti, quando è stata diffusa la notizia sullo stato di salute di Fidel Castro e la delega provvisoria dei suoi incarichi, hanno espresso dichiarazioni sempre più esplicite a proposito dell’immediato futuro di Cuba. Il Segretario al Commercio, Carlos Gutierrez, ha dichiarato che “è giunto il momento di una vera transizione verso una vera democrazia” e il portavoce della Casa Bianca, Tony Snow, ha detto che il suo governo “è pronto e ansioso per fornire assistenza umanitaria, economica e di altra natura al popolo di Cuba” e tutto questo è stato reiterato dal presidente Bush.
La Commissione per una Cuba Libera, presieduta dalla Segretaria di Stato, Condoleezza Rice, aveva presentato una relazione alla metà di giugno sulla “urgenza di lavorare oggi, per garantire che la strategia della successione al regime di Castro non abbia successo” e il presidente George W. Bush ha segnalato che questo documento “dimostra che stiamo lavorando attivamente per un cambio a Cuba e non solo sperando che avvenga”.
Il Dipartimento di Stato ha sottolineato che il piano include misure che rimarranno segrete per ragioni di sicurezza nazionale e per assicurare un’effettiva realizzazione. Non è difficile immaginare il carattere di queste misure e dell’assistenza annunciata, se si considera la militarizzazione della politica estera della attuale amministrazione degli Stati Uniti e della loro attuazione in Iraq.
Di fronte a questa crescente minaccia contro l’integrità di una nazione, la pace e la sicurezza in America Latina e nel mondo, i firmatari di questo documento esigiamo che il governo degli Stati Uniti rispetti la sovranità di Cuba. Dobbiamo impedire ad ogni costo questa nuova aggressione.
Firmatari:
José Saramago, Portugal • Wole Soyinka, Nigeria; • Adolfo Pérez Esquivel, Argentina • Dario Fo, Italia • Desmond Tutu, Sudáfrica • Rigoberta Menchú, Guatemala • Nadine Gordimer, Sudáfrica • Zhores Alfiorov, Rusia • Noam Chomsky, EEUU • Oscar Niemeyer, Brasil • Harry Belafonte, EEUU • Mario Benedetti, Uruguay • Ignacio Ramonet, España-Francia • Danny Glover, EEUU • Samir Amin, Egipto • Alfonso Sastre, España • Francois Houtart, Bélgica • Eduardo Galeano, Uruguay • Juan Gelman, Argentina • Frei Betto, Brasil • Pablo González Casanova, México • Russell Banks, EEUU • Bernard Cassen, Francia • Ernesto Cardenal, Nicaragua • Angela Davis, EEUU • Ariel Dorfman, Chile • Tom Morello, EEUU • Walter Salles, Brasil • Manu Chao, Francia • Blanca Chancosa, Ecuador • Egberto Gismonti, Brasil • Alice Walker, EEUU • István Mészáros, Hungría • Fredric Jameson, EEUU • Jorge Enrique Adoum, Ecuador • Fernando Birri, Argentina • Leonardo Boff, Brasil • David Viñas, Argentina • Emilio Carballido, México • José Luiz del Roio, Italia • Hebe de Bonafini, Argentina • Thiago de Mello, Brasil • Boaventura de Sousa, Portugal • Armand Mattelart, Bélgica • William Blum, EEUU • Miguel Bonasso, Argentina • Chico Whitaker, Brasil; María Rojo, México • Idea Vilariño, Uruguay • Belén Gopegui, España • Diamela Eltit, Chile • Atilio Borón, Argentina • Luciana Castellina, Italia • Ramsey Clark, EEUU • Luis Britto García, Venezuela • Stephen Rivers, EEUU • Miguel D’Escoto, Nicaragua • Stella Calloni, Argentina • Emir Sader, Brasil • Daniel Viglietti, Uruguay • Lucius Walker, EEUU • Piero Gleijeses, Italia-EEUU • James D. Cockcroft, EEUU • Aníbal Quijano, Perú • Theotonio dos Santos, Brasil • Pablo Guayasamín, Ecuador • Leonard Weinglass, EEUU • Susu Pecoraro, Argentina • Francisco de Oliveira, Brasil • Graciela Duffau, Argentina • Fernando Rendón, Colombia • Luis Sepúlveda, Chile • Fernando Pino Solanas, Argentina • Michael Löwy, Brasil • Pascual Serrano, España • Jorge Rufinelli, Uruguay • James Petras, EEUU; Keith Ellis, Jamaica- Canadá • Tristán Bauer, Argentina...
Per aderire:
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8 agosto 2006 www.granma.cu |
Più di 400 intellettuali di 50 paesi esigono il rispetto della sovranità di Cuba
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Un documento firmato finora da più di 400 intellettuali, artisti e personalità di spicco di più di 50 paesi è stato reso noto a L’Avana. Nel testo si esige che l’Amministrazione nordamericana rispetti la sovranità di Cuba e si chiede di impedire ad ogni costo una nuova aggressione all’Isola.
Il messaggio è stato presentato dal sociologo e teologo belga Francois Houtart, membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale, alla presenza della stampa internazionale accreditata a L’Avana. Assieme a Houtart c’erano il noto intellettuale Roberto Fernández Retamar, presidente della Casa de las Américas e Andrés Gómez, direttore di alcune pubblicazioni e residente a Miami.
L’intellettuale belga ha segnalato che la situazione attuale che si presenta rientra nel contesto della politica di Washington contro Cuba.
Ha detto che l’appoggio alla sovranità di Cuba significa in questi momenti confrontarsi con il significato delle aggressioni in corso nel mondo e rappresenta la denuncia alla violazione più chiara del diritto internazionale, contro il diritto del più forte.
Ha affermato che difendere Cuba è un dovere etico e morale di tutti gli umanisti del mondo.
Ha salutato la dichiarazione della Conferenza Episcopale di Cuba, dove ci si augura la guarigione del Presidente Fidel Castro ed ha chiamato a rispettare la sovranità del paese.
Andrés Gómez ha menzionato le organizzazioni di cubani a Miami che si sono pronunciate per la guarigione di Fidel, tra le quali l’Alleanza Martiana, la Brigata Antonio Maceo e la Casa delle Americhe di New York.
La reazione dell’estrema destra controrivoluzionaria che ha sede negli USA ha, secondo Gómez, l’obiettivo di far precipitare una crisi e di arrivare ad un confronto che porti alla guerra.
Queste reazioni sono le stesse che i nemici di Cuba ebbero ai tempi di Girón, della Crisi di Ottobre, della disintegrazione del campo socialista, del sequestro del piccolo Elian ed in altri momenti. “Sono segnali di frustrazione”.
Ha constatato la fiducia nelle istituzioni nazionali in momenti memorabili come questo ed ha segnalato che “questa storica situazione rappresenta la continuità e approfondimento del processo libertario del popolo cubano”.
Retamar ha messo in risalto l’importanza del documento, segnalando l’adesione da questo immediatamente ricevuta, con centinaia di firme ed esprimendo la speranza che con la progressiva diffusione del testo le firme aumentino.
Tra i sottoscrittori della Dichiarazione spiccano otto Premi Nobel: José Saramago (Portogallo), Wole Soyinka (Nigeria), Adolfo Pérez Esquivel (Argentina), Dario Fo (Italia), Nadine Gordimer (Sudafrica), Desmond Tutu (Sudafrica), Rigoberta Menchú (Guatemala) e Zhores Alfiorov (Russia).
Nella lunga lista figurano anche
altre note personalità come lo scrittore nordamericano Noam Chomsky, l’ex
procuratore generale degli USA Ramsey Clark, il cantante Harry Belafonte,
l’attore Danny Glover, i romanzieri Alice Walker e Russell Banks, il musicista
rock Tom Morello, l’accademica e combattente Angela Davis, il filosofo Fredric
Jameson, il reverendo Lucius Walker, l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, il
direttore di ‘Le Monde Diplomatique’ Ignacio Ramonet, gli scrittori Mario
Benedetti, Eduardo Galeano e Juan Gelman, il teologo brasiliano Frei Betto e
l’intellettuale messicano Pablo González Casanova. |
8 agosto 2006 www.granma.cu |
Dario Fo e Franca Rame tra i firmatari che difendono la sovranità cubana • L’integrità di Cuba va salvaguardata, dicono gli intellettuali del mondo
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Sono moltissime le personalità che – per ora – hanno firmato il documento appena diffuso e preparato in poche ore, dopo le aberranti dichiarazioni di alti funzionari del governo nordamericano, della Segretaria di Stato Condoleezza Rice e dello stesso presidente Bush a proposito di presunti cambi a Cuba.
Dario Fo e Franca Rame hanno firmato tra i primi come i prestigiosi scrittori uruguaiani Eduardo Galeano e Mario Benedetti che hanno aderito all’appello fatto al governo degli Stati Uniti perché rispetti la sovranità di Cuba ed hanno segnalato il pericolo di un’aggressione contro l’Isola.
Tutti questi intellettuali hanno firmato con più di 400 personalità di tutto il mondo, un documento diffuso all'Avana che si intitola “La sovranità di Cuba deve essere rispettata”.
In una dichiarazione a Prensa Latina, Galeano, autore di “La memoria del fuoco”, “Le vene aperte dell'America Latina” e molti altri notissimi libri, ha segnalato che, come disse un poeta francese, non si devono profumare le rose ed ha invitato ad aderire e firmare il testo assieme, tra gli altri, ad otto Premi Nobel.
Benedetti ha detto d’essere
d’accordo con il contenuto di questo documento, per cui non c’è molto di più da
dire. Tra le personalità dell’Uruguay che hanno firmato il testo ci sono anche
il poeta Idea Vilariño ed il cantautore Daniel Viglietti, tra gli altri
intellettuali. |
9 agosto 2006 www.granma.cu |
Attori famosi hanno firmato “La sovranità di Cuba dev’essere rispettata” I celebri attori Benicio del Toro, di Hollywood e di nazionalità portoricana ed il francese Gerard Depardieu hanno sottoscritto la dichiarazione “La sovranità di Cuba dev’essere rispettata”.
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L’attore di Hollywood Benicio del Toro, di nazionalità portoricana, vincitore di un Oscar per la migliore interpretazione secondaria in ‘Traffic’, di Steven Soderbergh, ha chiesto che la sovranità di Cuba venga rispettata, unendo la sua voce a quelle di più di 2.500 intellettuali ed artisti di decine di paesi, che respingono il tono interventista ed aggressivo che l’Amministrazione USA di George W. Bush usa con Cuba.
La star cinematografica, un uomo che si preoccupa di portare l’arte alle grandi maggioranze (cosa che lo fa identificare con Cuba), visitò L’Avana alcuni anni fa assieme al regista Soderbergh ed ai produttori di ‘Traffic’, in occasione della prima del film nell’Isola.
L’attore, che nel “piccolo mondo” di Hollywood è chiamato “Il divino”, è ammirato dal pubblico cubano per l’eccellenza delle sue interpretazioni in film come ‘Sospetti abituali’, ‘Bambola di porcellana’ e ‘Città del peccato’, oltre a molti altri.
Del Toro si unisce così ad un prestigioso gruppo di attori ed artisti che difendono la sovranità cubana contro le poderose forze che la minacciano.
Di questo nutrito gruppo fanno parte fra gli altri Danny Glover, Harry Belafonte, Leticia Spiller, María Rojo, Gael García Bernal, Rodrigo de la Serna e Santiago García.
Tra i firmatari figurano i Premi Nobel Nadine Gordimer, José Saramago, Wole Soyinka, Dario Fo, Adolfo Pérez Esquivel, Rigoberta Menchú, Desmond Tutu e Zhores Alfiorov.
Il musicista brasiliano Egberto Gismonti, per molti il nuovo Villa Lobos per la sua vasta opera sperimentale, si è pronunciato per la difesa della sovranità di Cuba contro le minacce degli Stati Uniti.
Gismonti, poco prima di partire da L’Avana dove ha offerto un indimenticabile recital con la ‘Camerata Romeu’, ha espresso in una missiva i suoi sentimenti solidali sul tema.
Il ricordato direttore di ‘Reed, Messico insorto’, attualmente in ritiro, ha unito la sua voce a quelle di più di 400 intellettuali di 50 paesi che hanno firmato un documento reso noto, nel quale si chiede agli USA di rispettare la sovranità dell’Isola.
La scrittrice catalana Rosa Regás, Premio Pianeta 2001 per ‘La Canzone di Dorotea’, ha messo in allerta il mondo su una possibile aggressione statunitense a Cuba.
Regás, la più importante
letterata della Catalogna dopo Mercé Rodoreda (1908-1983), si è unita
all’appello formulato da più di 400 intellettuali di 50 paesi.
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9 agosto 2006 P.De La Hoz www.granma.cu |
Una dignità difesa
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Posture oneste che rivelano un’inequivoca scelta etica si rivelano nelle numerose adesioni alla dichiarazione La sovranità di Cuba dev’essere rispettata, messa in circolazione lunedì da più di 400 intellettuali e personalità pubbliche di una cinquantina di paesi.
I famosi attori Gerard Depardieu, francese; Gael García Bernal, messicano e Rodrigo de la Serna, argentino, protagonisti del film del brasiliano Walter Salles Diari di motocicletta (sull’itinerante gioventù latinoamericana di ‘Che’ Guevara), hanno firmato appena hanno conosciuto il contenuto del documento, nel quale si esige che il Governo degli USA si astenga da qualsiasi azione contro l’Isola e si chiama ad impedire ad ogni costo una nuova aggressione.
Hanno sottoscritto il documento anche il celebre filosofo ed esteta italiano Gianni Vattimo, una delle figure centrali del dibattito sul cosiddetto post-modernismo ed il pensatore nordamericano Emmanuel Wallerstein, autore di acuti saggi critici sulla filosofia e la pratica politica del suo paese.
L’appello ha ricevuto da Porto
Rico un’adesione commovente: “Mio marito, Filiberto Ojeda Ríos, se non fosse
stato assassinato dal FBI firmerebbe questo pronunciamento. Il mio saluto ed i
miei migliori auguri di recupero per il compagno Fidel Castro”. Lo firma Elma
Beatriz Rosado Barbosa, vedova del combattente indipendentista portoricano. |
10 agosto 2006 www.granma.cu |
Più di cinquemila personalità hanno firmato il documento
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Pocho Alvarez, cineasta ecuadoriano, ha unito la sua voce alle più di cinquemila personalità che hanno firmato un documento nel quale chiamano a difendere la sovranità cubana dalla minaccia dell’Amministrazione USA.
In questa dichiarazione, resa nota il 7 agosto e firmata, tra gli altri, da otto premi Nobel, rinomati intellettuali protestano contro le aggressive ed interventiste dichiarazioni del Governo di George W. Bush nei confronti dell’Isola.
Alvarez, famoso realizzatore del documentario sociale (Forajidos, el legado de abril) ed attore, nel suo messaggio di adesione al proclama ha puntualizzato che “mi pronuncio per frenare le intenzioni interventiste degli Stati Uniti nella politica sovrana di Cuba” e ha sottolineato: “Mi unisco alla protesta di tutti quei cittadini del mondo che guardano con preoccupazione al meschino e sospetto interesse del Governo di Bush. Mi unisco a tutti coloro che vogliono costruire un mondo diverso”.
Circa 96 personalità
ecuadoriane hanno sottoscritto la dichiarazione “La sovranità di Cuba dev’essere
rispettata”, tra le quali Raúl Pérez Torres, Pablo Guayasamín, Alfredo Vera,
Verenice Guayasamín e Jorge Enrique Adoum. (PL) |
10 agosto 2006 www.granma.cu |
Il filosofo Gianni Vattimo: “La sovranità di Cuba va difesa”
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Il filosofo e politico italiano Gianni Vattimo, un’importante figura del pensiero attuale nel mondo, ha sottolineato la sua volontà a favore della difesa della sovranità cubana di fronte alle minacce del governo degli USA.
Vattimo, artefice del detto "pensiero debole", è uno dei quasi tre mila intellettuali - con otto premi Nobel- che hanno firmato una dichiarazione di condanna delle recenti minacce del presidente George W. Bush.
Il pensatore, che agli inizi di quest’anno ha ricevuto il Diploma di Merito dell’Istituto Superiore d’Arte – ISA - di Cuba dalle mani del ministro di cultura Abel Prieto aveva dichiarato nell’occasione di “sentirsi come un cubano in più”.
Gianni Vattimo è nato a Torino nel 1936 ed ha studiato nell’Università della sua città natale. Fu discepolo di Hans Georg Gadamer.
Anche se la sua filosofia è stata fortemente influenzata da Nietzsche e Heidegger, Vattimo spiega che quando l’autore di “ Così parlò Zaratustra” dichiarava che Dio è morto, voleva affermare che era morta anche la metafisica.
La su carriera politica è cominciata nel Partito Radicale, poi Vattimo partecipò alla campagna elettorale del movimento L’Olivo, di centro sinistra e nel 1999 è stato eletto nel Parlamento Europeo per i Democratici di Sinistra ed ha partecipato ai lavori della commissione per la cultura, la gioventù, l’educazione, i mezzi di comunicazione e lo sport. Vattimo è un esperto in mezzi di comunicazione e adesso milita nel partito dei Comunista Italiani .
tra le sue opere vanno
ricordate “Attorno alla post-modernità” e “Nietzche e Heidegger, nei quali
propone l’interpretazione del post- modernismo come un transito delle unità
forti alle molteplicità deboli e per questo egli definisce il suo sistema
filosofico “pensiero debole”. |
10 agosto 2006 www.granma.cu |
In difesa di Cuba da Porto Rico
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Elma Beatriz Rosado, vedova del dirigente indipendentista di Puerto Rico, Filiberto Ojeda, aderisce all’appello internazionale per la difesa e il rispetto della sovranità di Cuba.
Elma Beatriz Rosado ha detto che Filiberto, il martire e leader del clandestino Esercito Popolare Portoricano (EPB-macheteros), se non fosse stato ucciso dal FBI negli Stati Uniti, avrebbe sicuramente firmato l'appello "In Difesa dell'Umanità".
La patriota portoricana ha inviato i suoi saluti al presidente cubano, Fidel Castro, accompagnati dagli auguri di una pronta guarigione dopo l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto pochi giorni fa, quando ha delegato in forma provvisoria i suoi poteri.
Ojeda era un forte difensore della sovranità di Cuba e provava una profonda ammirazione per la Rivoluzione ed il suo massimo dirigente. Il dirigente di sinistra portoricano è stato ucciso il 23 settembre 2005 a Hormigueros.
Elma Beatriz Rosado subito dopo il crimine era stata arrestata dal FBI e minacciata di un processo nei tribunali statunitensi per intenzione intimorirla, come lei stessa aveva denunciato all’epoca.
Dopo l'annuncio di Fidel Castro sul suo stato di salute e il passaggio provvisorio dei suoi poteri, i funzionari degli Stati Uniti hanno rilasciato esplicite dichiarazioni sul proposito del governo di Washington d’interferire nel processo rivoluzionario cubano.
Questi obiettivi hanno generato la condanna di migliaia di personalità in tutto il mondo.
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10 agosto 2006 www.granma.cu |
"Non toccate Cuba", ha avvisato il regista cileno Miguel Littín
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Il regista cinematografico cileno Miguel Littín, uno dei più grandi del Nuevo Cinema latino americano, si è unito all’appello di più di seimila intellettuali di decine di paesi che esigono dal governo statunitense che "non metta le mani su Cuba ".
Nell’appello diffuso agli inizio della settimana in corso all’Avana, si sottolineano le recenti aggressive dichiarazioni, ingerenti, del presidente George W. Bush e altri alti funzionari nordamericani contro la sovranità dell’Isola.
Littín, che è la personalità cilena numero 260 che ha firmato l’appello, ha realizzato coproduzioni con Cuba in film come "La viuda de Montiel", "El recurso del método" e "Tierra del Fuego".
La dichiarazione è stata firmata anche dai Premi Nobel Nadine Gordimer, José Saramago, Wole Soyinka, Darío Fo, Rigoberta Menchú Tum, Adolfo Pérez Esquivel, Desmond Tutu e Zhores Alfiorov.
Altri rappresentanti del mondo del cinema sono Harry Belafonte, Walter Salles, Benicio del Toro, Gael García Bernal, María Rojo, Rodrigo de la Serna e Leticia Spìller.
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14 agosto 2006 www.granma.cu |
Più di 10000 intellettuali di spicco chiedono agli USA il rispetto della sovranità di Cuba
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Il compositore greco Mikis Theodorakis, uno dei grandi musicisti contemporanei, si è unito al proclama già firmato da diecimila famosi intellettuali di tutto il mondo che esigono dagli USA il rispetto della sovranità di Cuba.
L’autore delle popolari colonne sonore dei film Zorba il greco, Stato d’Assedio e Serpico, che mantiene una relazione d’affetto con l’Isola caraibica, si oppone alle recenti e aggressive dichiarazioni del Governo statunitense rispetto a Cuba.
Theodorakis, guerrigliero comunista contro i nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, è conosciuto per la sua musicalizzazione di poesie dei Premi Nobel della Letteratura Yorgos Seferis, Odyseos Elytis e Pablo Neruda.
Ha anche composto le colonne sonore dei films Serpico, di Sidney Lumet e con Al Pacino; Zorba il greco, di Michael Cacoyannis e con Anthony Quinn e Stato d’Assedio, di Costa Gavras e interpretato da Yves Montand e Jean Louis Trintignan.
La dichiarazione in difesa della sovranità cubana è stata sottoscritta dai Premi Nobel Wole Soyinka, Dario Fo, Nadine Gordimer, José Saramago e Harold Pinter (letteratura), Desmond Tutu, Rigoberta Menchú, Adolfo Pérez Esquivel (della Pace) e Zhores Alfiorov (Chimica).
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La Paz 20 agosto 2006 www.granma.cu |
Evo Morales ha sottoscritto l’appello In difesa della sovranità di Cuba
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Il Presidente Evo Morales ha sottoscritto l’appello La sovranità di Cuba dev’essere rispettata, sommandosi alle circa 13.000 personalità di tutto il mondo che esigono dall’Amministrazione statunitense la cessazione dei suoi piani sovversivi contro la Maggiore delle Antille.
Il testo chiama ad impedire un’aggressione contro Cuba, vista la politica aggressiva dell’Amministrazione Bush, il cui denominato Piano di "transizione" contro il piccolo vicino comprende un paragrafo segreto e misure destinate all’agognata annessione.
La firma del primo Presidente indigeno della Bolivia si somma a quella di José Saramago, Portogallo; Wole Soyinka, Nigeria; Adolfo Pérez Esquivel, Argentina; Dario Fo, Italia; Desmond Tutu, Sudafrica; Rigoberta Menchú, Guatemala; Nadine Gordimer, Sudafrica; Zhores Alfiorov, Russia; Noam Chomsky, USA; Oscar Niemeyer, Brasile; Harry Belafonte, USA; Mario Benedetti, Uruguay; Ignacio Ramonet, Spagna-Francia; Danny Glover, USA; Samir Amin, Egitto; Alfonso Sastre, Spagna; Francois Houtart, Belgio; Eduardo Galeano, Uruguay; Juan Gelman, Argentina; Frei Betto, Brasile e Pablo González Casanova, Messico, che sono tra i primi firmatari dell’appello.
Il testo ha già superato le 12.930
firme, sia personali che di istituzioni di solidarietà, di categoria, ecc.
(SE) |
Avana 23 agosto 2006 www.granma.cu |
Saúl Landau:
difendo la sovranità cubana da 47 anni
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Saúl Landau, uno dei grandi giornalisti degli Stati Uniti, ha dichiarato oggi a Prensa Latina che da 47 anni difende Cuba dalle Amministrazioni nordamericane succedutesi nell’ultimo mezzo secolo, che la volevano distruggere.
Landau si è unito alle più di 13.000 personalità di spicco, tra le quali nove Premi Nobel, che hanno firmato un documento nel quale si esige rispetto per la sovranità cubana minacciata dalla retorica aggressiva del presidente Bush. Il giornalista, autore di più di 10 libri, ha risposto alle domande di Prensa Latina.
-Quali sono le sue ragioni per aggiungere la sua firma al manifesto diffuso a L’Avana e intitolato La sovranità di Cuba dev’essere rispettata, che ha raccolto finora quasi 13.000 firme di personalità di circa 100 paesi?
-Ho firmato la dichiarazione perchè Cuba, in quanto Stato sovrano, ha diritto alla sua indipendenza.
Per 47 anni, dal trionfo della Rivoluzione, ho lottato per la sovranità dell’Isola mentre il mio Governo stava compiendo grandi sforzi per distruggerla, perchè gli USA vogliono dall’America Latina obbedienza e non indipendenza.
In ogni caso Cuba dovrebbe essere citata nel Guinnes dei Primati per record di disobbedienza al suo potente vicino.
-Il Governo degli USA ha annunciato un piano per una transizione democratica a Cuba, che comprende un allegato segreto che secondo i cubani tratta di un’aggressione all’Isola. Cosa pensa di questo piano?
-Questo piano è un Emendamento Platt rispolverato, quella mostruosità che gli Stati Uniti imposero al governo cubano nel 1902 e che dava facoltà al gigante nordamericano di intervenire nell’Isola quando lo ritenesse opportuno. La nuova versione di Bush e la sua sezione "segreta" è rimodellata per soddisfare le esigenze dei cubani in Florida che chiedono all’Amministrazione una postura più minacciosa nei confronti di Cuba. Fa pensare alla logica di Al Capone.
-Cosa pensa dell’utilizzo della religione e della paura nei confronti del terrorismo da parte dei centri di potere negli USA e in Europa con il fine di giustificare le loro ansie egemoniche?
-Mi sembra uno scherzo crudele.
Il presidente George W. Bush assicura che Dio gli parla e questo mi fa venire a mente la commediante nordamericana Lili Tomlim quando disse: "Quando la gente parla con Dio si chiama preghiera, ma quando Dio parla con la gente si chiama schizofrenia".
È troppo questa cosa di invocare i Dieci Comandamenti e non osservarli.
Per esempio il predicatore Pat Robertson, che è amico di Bush, ha lanciato un appello all’assassinio del presidente venezuelano Chávez, violando chiaramente il Sesto Comandamento.
Questo linguaggio dell’Amministrazione Bush si inscrive, naturalmente, nell’attuale situazione di guerra. Gli USA non hanno trionfato in Iraq, le truppe nordamericane sono assediate in Afghanistan e abbiamo chiaramente perso contro Hezbollah in Libano.
Penso che l’opinione pubblica nordamericana si stia stancando della retorica religioso-terroristica e che dimostrerà questi sentimenti nelle elezioni di fine anno per il Congresso.
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Avana 24 agosto 2006 - P.de la Hoz www.granma.cubaweb.cu |
Cuba difesa dal cuore dell'impero
Fino a ieri 13683 firme nel mondo hanno sottoscritto l'appello "La sovranità di Cuba deve essere rispettata"
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Avana 24 agosto 2006 - www.granma.cu |
Betto: la solidarietà cubana è essenziale per noi che lottiamo per il socialismo
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L’intellettuale brasiliano Frei Betto, una delle figure emblematiche della teologia della liberazione, si è pronunciato in difesa della sovranità cubana, che ha un valore incalcolabile per noi che lottiamo per il socialismo, ha affermato.
Il frate domenicano, che mantiene con l’Isola un lungo e viscerale rapporto ha protestato, in un’intervista esclusiva a Prensa Latina via Internet, contro la condotta dell’Amministrazione USA e la sua mancanza di rispetto, che dura da più di 40 anni, di questo principio essenziale.
Ha citato come prova il blocco alla nazione caraibica e l’utilizzo della base navale di Guanánamo (mantenuta illegalmente) come carcere di presunti terroristi, oltre alle frequenti violazioni dello spazio aereo.
Sono dimostrazioni palpabili – ha sottolineato – delle aggressioni della Casa Bianca alla sovranità della Patria di Martí, cosa che contraddice i postulati dell’ONU e tutte le norme del diritto internazionale.
Betto, articolista dalla penna incisiva e con un bagaglio di studi che comprende discipline come la Filosofia, la Teologia e l’Antropologia, ha sottoscritto il manifesto diffuso il 7 agosto a L’Avana e intitolato La sovranità di Cuba dev’essere rispettata.
Le firme di sostegno al documento stanno aumentando rapidamente, senza pausa, ed hanno già superato le tredicimila.
Premi Nobel della Letteratura, della Pace e di altre sfere, assieme a personalità della scienza, della cultura, dell’attivismo sociale e dello sport di circa 100 paesi sono andate ad ingrossare l’elenco dei firmatari.
Per Betto, la preservazione della sovranità dell’Isola ha un valore inestimabile, essenziale per tutti coloro che lottano per un mondo in cui i beni siano condivisi e tutti abbiano diritto ad una vita dignitosa.
Il religioso ha sostenuto, per quanto riguarda il Piano Bush (indirizzato ad una presunta transizione democratica a Cuba), che la vera transizione qui avvenne nel 1959, quando il paese cessò di essere un servo sottomesso dell’impero per emergere come nazione libera e sovrana.
Nonostante gli innumerevoli tentativi degli Stati Uniti di violare la sovranità dell’Isola e sconfiggere la Rivoluzione, dal 1961 – ha sottolineato – questi hanno conosciuto soltanto il fallimento e la resistenza irriducibile di un popolo che ha in Fidel Castro la sua massima figura di riferimento.
Sono certo – ha asserito – che tutti i piani siano inutili di fronte a questo popolo disposto alla lotta fino alla morte in difesa della sua rivoluzione e la cui unità e serenità si è manifestata in questi giorni in cui il Comandante sta curando la sua salute.
Il futuro di Cuba – ha proclamato – non può essere il presente di Haiti, Guatemala o Panama.
Betto si è pronunciato a favore dell’utilizzo delle possibilità offerte da Internet per fomentare media alternativi indipendenti.
Media che costituiscano luci in questo mondo di ombre dominato da un governo imperialista che invade l’Iraq e causa una profonda sofferenza al popolo libanese, ha segnalato.
Secondo lui Cuba svolge in questo senso un importante ruolo come territorio libero dell’America Latina.
Frei Betto, autore di 48 libri pubblicati, tra i quali il volume dall’ampia ripercussione internazionale Fidel e la religione, padroneggia una prosa lucida e di ampio respiro e di un’intelligenza analitica nella quale spiccano la profondità e densità delle idee.
Arrestato a 20 anni, nel 1963, venne torturato per 15 giorni. Dal 1969 al 1973 venne sottoposto a reclusione. Collaborò con l’organizzazione guerrigliera comandata dal leggendario Carlos Marighella e fece parte, assieme ad altri dominicani, di un gruppo di sostegno a perseguitati politici.
Anche se non partecipò ad azioni violente, coprì chi impugnò le armi. Sempre a 20 anni entrò nell’ordine religioso al quale appartiene e conserva la sua cella nel Convento di San Paolo. Completamente impegnato nel lavoro sociale, ha relegato in secondo piano la sua vocazione di scrittore. Sa che i suoi libri circolano nelle librerie, ma da tempo non ha potuto intraprendere nuovi progetti creativi.
Tra i suoi titoli appare una biografia non autorizzata di Gesùcristo (Tra tutti gli uomini), che lui stesso definisce una visione personale e una dichiarazione d’amore.
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Guatemala, 26 agosto 2006 - C.Equivel www.granma.cu |
Premio Nobel protesta contro i piani aggressivi degli USA contro Cuba
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La Premio Nobel della Pace, Rigoberta Menchú, ha definito abusivo, da respingere e condannare, il fatto che gli USA approfittino della malattia del presidente Fidel Castro per aumentare i loro piani aggressivi contro Cuba.
"Questo è stato il primo motivo per il quale ho firmato la dichiarazione degli intellettuali in difesa della sovranità di Cuba", ha dichiarato a PL la famosa combattente per i diritti degli indigeni.
In secondo luogo, ha detto, è da respingere che un governo si arroghi il diritto di passare sopra l’opinione del popolo cubano, dei suoi interessi e della sua libera autodeterminazione.
"Si immagina se le leggi fossero così in tutto il mondo?", si è chiesta la Menchú, che ha definito vergognosi i piani di Washington per un’aggressione all’Isola.
La Premio Nobel della Pace ha menzionato come terzo motivo per firmare la dichiarazione il suo immenso affetto per il popolo di Cuba e il suo spirito di lotta.
"Per noi Cuba è un esempio di dignità e la dignità latinoamericana è in gioco quando ci sono governanti folli come Bush, che vorrebbero imporre le loro politiche", ha affermato la Menchú.
La dirigente indigena guatemalteca ha augurato molti successi al popolo cubano e un rapido recupero al presidente Fidel Castro per tutto quello che egli significa per i paesi dell’America Latina e per il resto del mondo.
Più di 190 rinomate personalità
della cultura, della politica e della società in Guatemala hanno firmato il
documento intitolato La sovranità di Cuba va rispettata, sottoscritto finora da
più di 14.300 persone in tutto il mondo. |
Caracs 30 agosto 2006 - M.lozano |
Washington non può
sconfiggere Cuba ● Lo ha affermato un poeta venezuelano
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Le minacce degli USA contro Cuba non fermeranno la Rivoluzione perchè questa è il frutto dell’opera di 10 milioni di persone, ha assicurato il poeta venezuelano Luis Britto, Premio Nazionale di Letteratura.
Britto, vincitore del premio della drammaturgia Andrés Bello e due volte del Casa de las Amèricas, ha detto a PL che la storia smentisce il tentativo statunitense di far credere che la Rivoluzione dell’Isola dipenda da una sola persona: Fidel Castro.
Il poeta venezuelano, uno dei più di diciottomila intellettuali del mondo che hanno firmato il proclama "La sovranità di Cuba va rispettata", ha segnalato che se fosse come Washington vuole far credere, sarebbe stato molto semplice distruggere la Rivoluzione.
"Ma per più di quattro decenni le principali minacce, aggressioni, blocchi non sono riusciti a piegare la volontà di un popolo", ha sottolineato.
Ha anche ricordato che l’Isola non è sola e prova di questo è che la recrudescenza delle minacce, una volta resa pubblica la malattia di Fidel Castro, ha compreso la designazione di un capo dei servizi segreti appositamente per Cuba e Venezuela.
A proposito delle dichiarazioni statunitensi sui piani di promozione di una transizione a Cuba, ha indicato che l’intellettuale argentino Atilio Borón ha dato una risposta straordinaria in un articolo nel quale ha affermato: "stupido, la transizione ormai è già avvenuta".
Va detto, ha aggiunto, che in tutti questi decenni di socialismo è stata creata una generazione continuatrice, poteri popolari, una serie di valori, vantaggi e benefici che il popolo cubano è deciso a difendere.
"Tutti speriamo che Fidel Castro abbia una vita molto lunga, ma sappiamo anche che la Rivoluzione gli sopravviverà. Non si tratta della vita di una persona ma di dieci milioni di cubani disposti a difendere l’opera della sua vita", ha sostenuto.
La dichiarazione firmata da intellettuali di tutto il mondo respinge dichiarazioni del presidente Bush che ha detto di star "lavorano attivamente per un cambiamento a Cuba", tramite un piano approvato dalle autorità nordamericane.
I firmatari chiedono di impedire a tutti i costi una nuova aggressione "di fronte alla minaccia crescente all’integrità di una nazione, alla pace e alla sicurezza in America Latina e nel mondo" ed esigono dal governo USA il rispetto della sovranità di Cuba.
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1 settembre 2006 www.granma.cubaweb.cu |
Piano Bush contro Cuba viola il diritto
internazionale, James Petras |
Questo capitolo è segreto solo perchè le
azioni del Piano Bush violano il diritto internazionale, così come le Carte
dell’OEA e dell’ONU, ha dichiarato il prestigioso intellettuale nordamericano
a Prensa Latina, riferendosi alla politica anticubana della Casa Bianca.
Ampliando quest’idea, ha insistito sul fatto
che tale condizione è necessaria perchè "Washington non vuole rivelare
l’identità delle organizzazioni non governative e degli individui che agiscono
a suo nome".
Petras ha basato su queste riflessioni la sua
condanna alle rinnovate minacce dell’Amministrazione USA contro l’Isola,
denunciate da più di 24.000 personalità firmatarie della Dichiarazione
“La
Sovranità di Cuba deve essere Rispettata”.
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Ha precisato, spiegando la sua decisione in
questo senso, che si unisce a questa dimostrazione di solidarietà perchè
"credo nell’autodeterminazione dei popoli, rifiuto ogni tipo di intervento
militare, atto terroristico e blocco economico".
Petras, conoscitore della realtà
socio-economica dell’America Latina che ha affrontato in diversi dei suoi
libri, ha affermato che la politica nordamericana verso Cuba è simile a quella
che si applica contro il Venezuela ed altri paesi con governi popolari.
Questa politica opera in due modi: mediante il
finanziamento di gruppi paramilitari e terroristici allo scopo di
destabilizzare l’economia e debilitare i detti governi, così come con
l’erogazione di fondi ad organizzazioni perchè intervengano nei processi
politici come agenti diretti degli USA, ha sottolineato.
Lo scrittore, che è storicamente legato allo
sviluppo della Rivoluzione cubana (tagliò la canna durante la "zafra" del
1969-70 e la sua squadra favorita di baseball sono gli Industriales), ha
espresso il suo sostegno a Cuba assieme ad altre rinomate personalità
nordamericane, ribadendo il suo impegno di lottare e scrivere per sconfiggere
un’eventuale "aggressione imperialista".
Tra i detti firmatari figurano il giornalista
Saul Landau, la vincitrice del Premio Pulitzer 1983 Alice Walker, gli attori
Benicio del Toro, Danny Glover e Harry Belafonte.
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6 settembre 2006 - P. De la Hoz www.granma.cubaweb.cu |
Mumia e Gaader hanno chiesto dirispettare la sovranità cubana
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Il famoso giornalista afro-nordamericano Mumia Abu Jamal e il prestigioso scrittore norvegese Jostein Gaarder hanno aggiunto la loro firma alle più di 29.000 provenienti da 120 nazioni a sostegno dell’appello "La sovranità di Cuba va rispettata", reso pubblico in agosto da 400 personalità, compresi alcuni Premi Nobel.
Nel carcere di massima sicurezza di Greene, in Pensylvania Mumia, vittima giudiziaria di una cospirazione razzista delle autorità del suo paese ha firmato il documento, dove si esige che il governo nordamericano ponga fine ai suoi piani di aggressione all’Isola e che denuncia l’esistenza di un allegato segreto nel piano dell’amministrazione Bush per distruggere la nazione cubana. Il combattente ha ceduto i diritti d’autore delle sue memorie per la loro pubblicazione a Cuba, con una prefazione da lui redatta per l’occasione. Il volume verrà presentato nella Fiera Internazionale del Libro dell’Avana 2007.
Gaarder, uno dei più popolari scrittori scandinavi, ha conquistato fama mondiale con il suo libro per giovani Il mondo di Sofia, iniziazione alle inquietudini filosofiche tradotta in 53 lingue con più di 26 milioni di copie.
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6 settembre 2006 - P. De la Hoz www.granma.cubaweb.cu |
Guatemala: sottolineata l'autenticità della rivoluzione cubana
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“Il valore, l'autenticità e la dignità del popolo cubano garantiranno la sopravvivenza della Rivoluzione nei secoli dei secoli, nonostante le ripetute aggressioni degli Stati Uniti”, ha dichiarato il famoso intellettuale guatemalteco José Barnoya, medico, scrittore e firmatario dell'appello “La sovranità di Cuba deve essere rispettata”, che ha ricordato come sin dalla sua infanzia è ammiratore di José Martí e che ha seguito la “via crucis” vissuta dall’Isola, minacciata e bloccata dall'impero del nord.
“Nonostante tutto questo – ha detto - il governo cubano ha saputo rispondere alle necessità d’educazione e salute pubblica, ha consegnato le terre al suo popolo che oggi gode di tutti i diritti”.
Interrogato a proposito dei nuovi piani della Casa Bianca contro Cuba ha sottolineato che “Se non è servita l'invasione di Playa Girón, nel 1961 assieme a tutte le altre aggressioni perpetrate per anni, neanche il governo repubblicano di George Bush ne ha la possibilità. La Rivoluzione cubana è un movimento autentico che conta sull’appoggio del popolo e per questo motivo non potrà essere sconfitta”, ha concluso.
Barnoya ha partecipato assieme ad un gruppo di intellettuali guatemaltechi ad un incontro nella sede diplomatica di Cuba in Guatemala, con l'ambasciatore Omar Morales, il ministro consigliere Jorge Pollo e la responsabile culturale Nancy González.
Marco Antonio Sagastume Gemmell, coordinatore della Maestria sui Diritti Umani nell'Università di San Carlos, ha espresso la sua gratitudine per tutto quello che hanno fatto il governo ed il popolo cubano per il Guatemala e per l’America Centrale.
“Questa è una delle motivazioni per firmare il documento In difesa della sovranità di Cuba, ha detto Sagastume Gemmell, che sta scrivendo un libro sugli apporti dello Stato cubano al continente americano.
Alfonso Bauer Páiz, un altro dei firmatari dell'appello, ha affermato che il presidente Fidel Castro è un esempio per l'America e ha dimostrato al mondo che sì, si può fermare il passo agli Stati Uniti.
Questo è il testo integrale dell’appello: “La sovranità di Cuba deve essere rispettata.
La comunicazione di Fidel Castro sul suo stato di salute e sulla delega delle sue responsabilità, ha spinto alcuni alti funzionari statunitensi a formulare dichiarazioni sempre più esplicite sul futuro immediato di Cuba. Il Segretario al Commercio, Carlos Gutiérrez, ha detto che “è arrivato il momento di una vera transizione verso una vera democrazia” ed il portavoce della Casa Bianca, Tony Snow, ha detto che il suo governo è pronto ed ansioso di concedere assistenza umanitaria, economica e d’altra natura al popolo di Cuba, come ha ripetuto il Presidente Bush.
La Commissione per una Cuba libera, presieduta dalla Segretaria di Stato, Condoleezza Rice , aveva già sottolineato in una relazione, alla metà del mese di giugno “l'urgenza di lavorare oggi per garantire che la strategia di successione del regime di Castro non abbia successo” ed il Presidente Bush
ha segnalato che questo documento “Dimostra che stiamo lavorando attivamente per un cambiamento a Cuba e non semplicemente sperando che succeda”. Il Dipartimento di Stato ha sottolineato che il piano include misure segrete “per ragioni di sicurezza nazionale e per assicurare la loro effettiva realizzazione”.
Non è difficile immaginare il carattere di tali misure e dell' “assistenza” annunciata, se si tiene conto della militarizzazione della politica estera dell'attuale amministrazione statunitense e della sua attuazione in Iraq.
Davanti a questa minaccia crescente contro l'integrità di una nazione, la pace e la sicurezza in America Latina e nel mondo, i firmatari esigono che il governo degli Stati Uniti rispetti la sovranità di Cuba. Dobbiamo impedire ad ogni costo una nuova aggressione”.
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6 settembre 2006 - www.granma.cubaweb.cu |
González Casanova: Cuba è un esempio di sovranità popolare
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Il famoso sociologo ed investigatore messicano, Pablo González Casanova ha affermato che Cuba è un esempio mondiale di sovranità popolare per la sua innovatrice articolazione “paese-governo”, due fenomeni che generalmente sono separati.
Respingendo i piani di aggressione degli Stati Uniti ed il loro progetto di impiantare una “democrazia” nell’Isola, González Casanova ha sottolineato che dietro a questi propositi si nasconde un'immensa violenza che colpisce il linguaggio, la ragione, la morale ed il diritto.
“Qualunque intervento degli Stati Uniti contro il governo cubano”, ha dichiarato, “ sarà anche contro il suo popolo che, nella creativa articolazione menzionata, prende le decisioni fondamentali sul suo destino e sulla sua strada”.
Analizzando la nuova campagna espansionista ed interventista di Washington, egli ha precisato che dietro a questa si cela un'estrema violenza contro Cuba, contro l’America Latina ed il mondo intero.
“Il grande piano degli USA include un concetto criminale per il futuro: quello di guerra eterna, nella quale tutti lottano contro tutti, nella quale alla fine vincerà il complesso militare-imprenditoriale di Washington, in un mondo distrutto e in rottami, con gli esseri umani resi come bestie e martirizzati”.
Secondo González Casanova, la falsa lotta dell'amministrazione statunitense contro il terrorismo ed il detto “asse del male”, non hanno altri obiettivi che privare i popoli della propria sovranità e delle loro ricchezze.
“Invocano solo per questo i miti laici della democrazia – poca, con pochi e per pochi – una vera aberrazione e i miti apocalittici d’una religione piena di odio e rancore, un mostro della ragione, strumento di una motivazione barbara e mercantile”.
Washington ha dichiarato oggi al mondo la stessa guerra che in altri tempi aveva dichiarato ai “pellerossa” e, con varianti pragmatiche e feroci, a molti altri popoli, mutilati e schiavizzati.
González Casanova ha assicurato che, di fronte a tanti drammatici fatti, misurare le parole è accettabile solo quando, senza trasformarle in grida, questo serve per rivelare chiaramente le vere minacce alla vita e alla libertà umana, sferrate nella scalata dell'imperialismo nordamericano e dei suoi alleati suicidi.
“Di fronte a tutto questo è dovere degli intellettuali l'organizzazione delle volontà, delle coscienze e della forza nei popolo sovrani”.
“Un elemento sostanziale di questo lavoro, una giustizia elementare, è la difesa di Cuba in un grande contributo ad una lotta che avrà successo se la porremo come priorità mondiale, per far divenire realtà un clamore che non riguarda solo il futuro” ha aggiunto.
“Questo clamore dice che la lotta è fino alla vittoria sempre, che vinceremo e abbiamo già vinto, con una vittoria della vita e della libertà umana”, ha concluso.
Con un vasto curriculum professionale ed accademico ed una pupilla indagatrice per scrutare a fondo la realtà dell'America Latina e del mondo, González Casanova è oggi uno degli esponenti più lucidi ed acuti del pensiero teorico della regione. Legato strettamente allo sviluppo dell'insegnamento e degli studi superiori nel suo paese, in cui ha influito decisivamente con proposte, riforme e programmi, è stato anche professore nell'Università di Cambridge dal 1981 al 1985.
Dal 1959 al 1965 è stato presidente del Consiglio della Facoltà Latino Americana di Scienze Sociali, che ha sede in Cile e in due periodi differenti ha presieduto l'Associazione Latino Americana di Sociologia.
Saggista e sociologo molto famoso, González Casanova è l’autore di un'abbondante bibliografia che comprende, tra gli altri titoli famosi, “La sociologia dello sfruttamento” (1980) e “Imperialismo e liberazione in America Latina” (1983). PL
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Avana 12 settembre 2006 - www.granma.cu |
Howard Zinn stigmatizza la politicaaggressiva nordamericana contro Cuba
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Il rinomato intellettuale nordamericano Howard Zinn, professore emerito dell’Università di Boston, ha stigmatizzato l’intensificazione dei piani aggressivi di Washington contro Cuba e ha insistito nella difesa dell’integrità dell’Isola.
Ritenuto lo storiografo radicale più importante del suo paese, Zinn si è unito alle più di 33.000 personalità del mondo, tra queste 9 Premi Nobel, che hanno firmato il manifesto "La sovranità di Cuba va rispettata", diffuso all’Avana lo scorso 7 agosto.
Con una lunga storia nei movimenti di lotta per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam negli anni ’60, si contraddistingue per il suo attivismo e per una militanza antimperialista di vecchia data.
I politici – assicura – utilizzano la storia come se fosse una risorsa o un elemento mistico. Di solito dicono che la storia ha chiesto agli Stati Uniti di fare certe cose nel mondo.
Sono cresciuto con una coscienza di classe, sostiene. Quando ho cominciato a studiare e ho pensato di fare il professore e scrivere sulla storia, sapevo che non sarei stato un professore neutrale, un semplice accademico.
Non ho mai potuto limitarmi alla vita accademica – sottolinea –, dovevo sentirmi partecipe del mondo esterno.
Il manifesto dell’Avana denuncia le perfide intenzioni del presidente Bush, indirizzate a una “transizione democratica” a Cuba come parte del piano compreso in un capitolo segreto.
Le voci di coloro che si oppongono a questi piani si sono alzate fin dall’inizio in un’ondata continua, crescente.
Tra queste risaltano quella del sociologo messicano Pablo González Casanova, dei teologi brasiliani Frei Betto e Leonardo Boff, dello scrittore cileno Luis Sepúlveda, del critico, ricercatore e professore statunitense John Beverley e dello scrittore norvegese Jostein Gaader.
Insieme a loro Zinn intercede per la difesa della sovranità cubana, minacciata. Dobbiamo impedire ad ogni costo – avvertono i firmatari – una nuova aggressione che metterebbe a rischio la pace e la sicurezza in America Latina e nel mondo.
Non è difficile immaginare il carattere delle misure annunciate di fronte alla militarizzazione della politica estera degli Stati Uniti e la sua aggressione all’Iraq, puntualizza.
Zinn ha alle sue spalle
un’ampia bibliografica. Tra i suoi titoli risaltano la collezione di saggi The
politics of history e le sue memorie You can´t be neutral on a moving train,
oltre ad un’antologia di saggi scritti per quotidiani e riviste durante vari
anni, intitolata The Zinn Reader e il più famoso dei suoi libri: A people´s
history of the United States. |